Un’analisi allarmante del Pesticide action network Europe ha rivelato la presenza di Tfa, derivato dei Pfas, in moltissimi alimenti.
Un rapporto americano lancia lallarme sul glifosato nel miele. Il pesticida del Roundup è presente in tutti i campioni analizzati.
Residui di glifosato – ovvero l’ingrediente principale del noto Roundup, prodotto dalla Monsanto – sono state trovate in tutte le analisi effettuate dalla Food and drug administration, l’organismo di vigilanza degli Stati Uniti che si occupa di cibo e di medicinali che ha esaminato numerosi campioni di miele provenienti da differenti località.
In alcuni casi, secondo le informazioni rese note dall’Huffington Post Usa, i livelli riscontrati risultano addirittura doppi rispetto a quelli massimi consentiti, ad esempio, nell’Unione europea. Inoltre, i documenti della Fda segnalano la presenza del pesticida commercializzato dalla multinazionale statunistense anche in alcuni campioni di soia e di grano analizzati nell’ambito dell’inchiesta.
Lo studio della Fda risulta ancor più preoccupante se si considera che l’Organizzazione mondiale della sanità ha indicato il glifosato come sostanza “probabilmente cancerogena”. Anche per questa ragione, la richiesta di effettuare la ricerca era stata avanzata da tempo da parte di numerose associazioni ambientaliste e di tutela dei consumatori.
Eppure la Fda, sebbene abbia condotto numerosi approfondimenti su una vasta serie di altri pesticidi, non aveva finora mai studiato la presenza del glifosato negli alimenti americani. Le uniche analisi che erano state condotte negli Stati Uniti sul principale componente del Roundup erano state firmateda privati, Ong e scienziati volontari.
La notizia del pesticida nel miele degli Usa arriva proprio mentre l’Agenzia per la protezione dell’ambiente americana (la Epa) sta completando uno studio sui rischi connessi a tale sostanza, al fine di decidere se limitarne l’utilizzo. Un incontro pubblico è stato fissato tra il 18 e il 21 ottobre prossimi, a Washington, con l’obiettivo di fare il punto sul lavoro svolto finora della Epa. Sarà probabilmente l’occasione anche per proteste e polemiche: il rapporto dell’agenzia era infatti atteso già per il 2015. Mentre ora la pubblicazione è prevista solo per la primavera del 2017.
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