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Con GoVolt il food delivery è a zero emissioni
Nelle ultime settimane anche il food delivery ha cambiato volto. Moltissimi ristoranti e catene hanno modificato le proprie modalità lavorative, per riuscire a contrastare la chiusura temporanea degli esercizi e la conseguente perdita economica. In questo scenario GoVolt, startup italiana che offre servizi di micro-mobilità sostenibile in sharing, fa sapere di aver messo a disposizione
Nelle ultime settimane anche il food delivery ha cambiato volto. Moltissimi ristoranti e catene hanno modificato le proprie modalità lavorative, per riuscire a contrastare la chiusura temporanea degli esercizi e la conseguente perdita economica. In questo scenario GoVolt, startup italiana che offre servizi di micro-mobilità sostenibile in sharing, fa sapere di aver messo a disposizione parte della propria flotta al servizio di consegna a domicilio, nel rispetto delle attuali disposizioni di sicurezza per la salute pubblica, per supportare quelle aziende che hanno deciso di potenziare le consegne e limitare in questo modo gli spostamenti della popolazione.
GoVolt ha così stretto una collaborazione con la catena Domino’s per la consegna della pizza nella città di Milano. “Assicurare flotte delivery su scooter elettrici permette al nostro partner di soddisfare la domanda quotidiana dei milanesi, nel rispetto della distanza sociale, della sicurezza e della salvaguardia della salute di tutti”, dice Giuliano Blei, amministratore delegato di GoVolt in una nota. “Questa collaborazione ci consente di supportare i milanesi in modo concreto”.
L’ordine avviene in modalità “contactless” ovvero la consegna delle pizze ordinate e pagate avviene online senza nessun tipo di contatto tra clienti e fattorini, in linea con le attuali disposizioni governative. I veicoli elettrici, gestibili da piattaforma digitale, sono un plus che aggiungono una valore di sostenibilità al servizio, praticamente a zero emissioni.
I consigli per il food delivery in sicurezza
Nei giorni scorsi AssoDelivery e Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) hanno divulgato un decalogo di raccomandazioni dedicate a tutti gli esercenti che operano nella consegna a domicilio. Tra questi si consiglia di fornire il proprio personale di prodotti igienizzanti, assicurandosi del loro utilizzo tutte le volte che ne occorra la necessità, mantenendo la distanza interpersonale di almeno un metro nello svolgimento di tutte le attività. Lo stesso vale per il ritiro dei cibi, che deve avvenire assicurando la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e l’assenza di contatto diretto. Per quanto riguarda il cibo preparato, questo deve venire chiuso in appositi contenitori (o sacchetti) tramite adesivi chiudi-sacchetto, graffette o altro, per assicurarne la massima protezione. Inoltre le pietanze devono essere riposte immediatamente negli zaini termici o nei contenitori per il trasporto, che devono essere mantenuti puliti con prodotti igienizzanti, assicurandone il mantenimento dei requisiti di sicurezza alimentare.
Già all’inizio del lockdown, la giovane società di scooter elettrico aveva messo a disposizione l’utilizzo dei propri scooter elettrici in sharing al prezzo simbolico di 3 centesimi di euro al minuto, invece che 0,26 euro/min, confermando la volontà di appoggiare i milanesi che avevano necessità per gli spostamenti imprescindibili. “Siamo con i nostri concittadini – confermavano dall’azienda – con questa iniziativa di solidarietà contribuiamo rendendo disponibile il servizio ad un prezzo simbolico”.
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