
Il governo della Corea del Sud promette di vietare il consumo della carne di cane, ormai inviso alla maggioranza della popolazione.
Il lupo potrebbe perdere lo status di specie protetta per una risoluzione dell’UE che ne chiede la limitazione a causa degli aumenti di attacchi al bestiame
Il lupo potrebbe perdere il suo status di specie protetta. Lo chiedono gli eurodeputati in una risoluzione adottata con 306 voti favorevoli, 225 contrari e 25 astensioni. Il tutto in ragione dell’aumento degli attacchi al bestiame registrato in anni recenti per cui i deputati richiedono che, non appena sia raggiunto lo stato di conservazione desiderato, le modalità di protezione delle specie dei grandi carnivori vada adeguato. E l’assemblea plenaria di Strasburgo chiede alla commissione di prendere in considerazione la modifica delle sue linee guida per gli aiuti statali nell’agricoltura, e per facilitare il risarcimento dei danni causati agli allevatori da lupi e altri predatori.
E’ importante ricordare che le mozioni dell’europarlamento non hanno effetto normativo se non sono tradotte in provvedimento dall’apposita commissione. “In questo caso si tratta, comunque, di una decisione con un significato politico grave che sembra dimostrare come la politica europea non ottemperi a provvedimenti fattivi, ma si limiti a una mera prospettiva di ordinamenti più o meno restrittivi che non prevedono di rafforzare gli investimenti in misure di prevenzione, ma rimangono sul vago”, dice il biologo Mauro Belardi, esperto in sostenibilità ambientale .
Non vengono presi in esame, perciò, progetti relativi all’ambiente né aiuti fattivi per gli allevatori in considerazione dei pagamenti inerenti alla sorveglianza del proprio bestiame. Il messaggio, completamente al di fuori delle regole etologiche e ambientali, prevede solo l’abbattimento di qualche lupo per risolvere una situazione ormai stabilizzata nel corso del tempo.
Gli allevatori che adotteranno misure precauzionali nei riguardi dei grandi predatori possono dirsi lungimiranti. Il discorso dell’ Unione Europea, infatti, non presenta nell’immediato un obiettivo efficacemente realizzabile. La coperativa Eliante con un comunicato interviene sull’argomento e sottolinea: “Abbattere un certo numero di soggetti non può servire a diminuire i danni agli allevatori ed è una cosa negata da tutta la letteratura scientifica sull’argomento. E a poco serve che la mozione chieda anche maggiori rimborsi per i danni, procurati dai grandi predatori perché è evidente che la disponibilità dei paesi membri a rimborsarli sarà in futuro proporzionale al grado di tutela del lupo. Si tratta quindi di due richieste che vanno nella direzione opposta.
La cruda realtà è che gli allevatori che prevederanno misure di prevenzione per i danni avranno pochi problemi da parte dei lupi. E chi non lo farà – scoraggiato dal clima politico o magari confidando che qualche fucilata risolva il problema – subirà al contrario molti danni di cui dovrà ringraziare la superficialità della nostra classe politica. L’invito a tutti gli allevatori è di ignorare le sirene populiste e di continuare a incrementare le misure di protezione, affidandosi a esperti”.
E, in effetti, la pacifica convivenza dell’uomo e dei grandi predatori, così come avviene per tutti gli animali selvatici che vivono nel nostro ecosistema, passa sempre attraverso il rispetto reciproco e quello di poche, semplici regole di coabitazione che diventano, però, imprescindibili, per un futuro sereno da ambo le parti.
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