![Sport e clima: perché il 20% delle nazioni che partecipano alle Olimpiadi è a rischio](https://cdn.lifegate.it/Oyvxh9fqlvSdX8dMyIk4V5eMp4k=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2023/11/parco-nazionale.jpg, https://cdn.lifegate.it/Tp6Lc_rqMtk1d9zAKGf8HIxeegY=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2023/11/parco-nazionale.jpg 2x)
Come i cambiamenti climatici stanno trasformando lo sport, ma soprattutto il destino olimpico di molte atlete e atleti solo per la loro provenienza geografica.
La crisi economica ha tagliato produzione e consumi in quasi ogni settore della nostra società. Uno dei pochi che continua a crescere e a far registrare dati positivi è quello delle armi. Secondo il nuovo rapporto Trends in international arms transfers dell’Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma (Sipri), il traffico internazionale di armi è
La crisi economica ha tagliato produzione e consumi in quasi ogni settore della nostra società. Uno dei pochi che continua a crescere e a far registrare dati positivi è quello delle armi. Secondo il nuovo rapporto Trends in international arms transfers dell’Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma (Sipri), il traffico internazionale di armi è cresciuto del 14 per cento nel quinquennio che va dal 2009 al 2013, rispetto a quello precedente (2004-2008).
L’India compra tutto
Il dato che sorprende di più riguarda l’India. In cinque anni le sue importazioni sono aumentate del 111 per cento diventando il paese che spende di più in assoluto. A livello percentuale, l’aumento più consistente è stato, guardacaso, del Pakistan (119) che confina con l’India e con essa ha un conto in sospeso sulla sovranità del Kashmir. Regione contesa con un terzo soggetto, la Cina, che si piazza al secondo posto per soldi spesi per importare armi. Gli altri due paesi che spendono di più al mondo sono Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. Questi cinque paesi messi insieme hanno accumulato il 32 per cento di tutte le armi vendute tra il 2009 e il 2013.
Americani e russi uniti nelle esportazioni
Sul lato delle esportazioni, i cinque principali paesi produttori sono Stati Uniti (29 per cento del totale), Russia (20), Germania (7), Cina (6) e Francia (5). Insieme vendono il 74 per cento del totale, anche se in realtà bastano Washington e Mosca per superare la metà. E quando il dato è stato registrato, il caso Crimea non si poteva nemmeno immaginare. L’Italia si conferma uno dei principali esportatori posizionandosi al nono posto, dopo Regno Unito, Spagna e Ucraina.
Il senso del Nobel per la Pace all’Europa in un dato
Ultima nota sull’aumento delle importazioni nel continente africano e sul calo in quello europeo. In Africa l’aumento è stato del 53 per cento, soprattutto a causa dei conflitti in corso in Sudan e Uganda. In Europa la diminuzione è stata del 25 per cento, confermando l’assoluta assenza di potenziali focolai grazie alla pace e alla stabilità che l’Unione europea è riuscita a portare nel Vecchio continente dopo la Seconda guerra mondiale. Alla luce di questo dato, il premio Nobel per la Pace assegnato a Bruxelles nel 2012 assume tutto un altro significato.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Come i cambiamenti climatici stanno trasformando lo sport, ma soprattutto il destino olimpico di molte atlete e atleti solo per la loro provenienza geografica.
Ex bambini di strada guidano i turisti nella vita nascosta della capitale. Sono 11 milioni i bambini che in India vivono sui marciapiedi.
In Germania, in particolare, si guarda con grande preoccupazione alle elezioni legislative in Francia. Il rischio è di far crollare l’asse Parigi-Berlino.
Dal 17 al 23 giugno, Survival International mobilita l’opinione pubblica con una settimana dedicata ai diritti dei popoli incontattati.
I moti di Stonewall nel 1969 diedero inizio al moderno movimento Lgbtqia+. Saranno ricordati anche da una fermata della metro di New York.
Nonostante i progressi fatti, la parità di genere ancora non esiste, in nessun paese del mondo. Lo dimostrano i dati del World economic forum.
Conflitti, clima, violazione dei diritti umani: davanti alle crisi globali la cooperazione internazionale diventa una necessità. Eppure, nel 2023 il contributo italiano alla cooperazione allo sviluppo è diminuito del 17%.
Che Unione europea è quella che affronta le elezioni del 6-9 giugno 2024? Ne parliamo con Antonio Villafranca dell’Ispi.
Il 42 per cento degli anziani in Europa subisce esclusione sociale e solitudine, ma l’ageismo tocca anche i giovanissimi: l’appello delle associazioni.