
In Italia il 35 per cento di padri aventi diritto preferisce non usufruire del congedo di paternità, sottolineano Inps e Save the Children.
La crisi economica ha tagliato produzione e consumi in quasi ogni settore della nostra società. Uno dei pochi che continua a crescere e a far registrare dati positivi è quello delle armi. Secondo il nuovo rapporto Trends in international arms transfers dell’Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma (Sipri), il traffico internazionale di armi è
La crisi economica ha tagliato produzione e consumi in quasi ogni settore della nostra società. Uno dei pochi che continua a crescere e a far registrare dati positivi è quello delle armi. Secondo il nuovo rapporto Trends in international arms transfers dell’Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma (Sipri), il traffico internazionale di armi è cresciuto del 14 per cento nel quinquennio che va dal 2009 al 2013, rispetto a quello precedente (2004-2008).
L’India compra tutto
Il dato che sorprende di più riguarda l’India. In cinque anni le sue importazioni sono aumentate del 111 per cento diventando il paese che spende di più in assoluto. A livello percentuale, l’aumento più consistente è stato, guardacaso, del Pakistan (119) che confina con l’India e con essa ha un conto in sospeso sulla sovranità del Kashmir. Regione contesa con un terzo soggetto, la Cina, che si piazza al secondo posto per soldi spesi per importare armi. Gli altri due paesi che spendono di più al mondo sono Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. Questi cinque paesi messi insieme hanno accumulato il 32 per cento di tutte le armi vendute tra il 2009 e il 2013.
Americani e russi uniti nelle esportazioni
Sul lato delle esportazioni, i cinque principali paesi produttori sono Stati Uniti (29 per cento del totale), Russia (20), Germania (7), Cina (6) e Francia (5). Insieme vendono il 74 per cento del totale, anche se in realtà bastano Washington e Mosca per superare la metà. E quando il dato è stato registrato, il caso Crimea non si poteva nemmeno immaginare. L’Italia si conferma uno dei principali esportatori posizionandosi al nono posto, dopo Regno Unito, Spagna e Ucraina.
Il senso del Nobel per la Pace all’Europa in un dato
Ultima nota sull’aumento delle importazioni nel continente africano e sul calo in quello europeo. In Africa l’aumento è stato del 53 per cento, soprattutto a causa dei conflitti in corso in Sudan e Uganda. In Europa la diminuzione è stata del 25 per cento, confermando l’assoluta assenza di potenziali focolai grazie alla pace e alla stabilità che l’Unione europea è riuscita a portare nel Vecchio continente dopo la Seconda guerra mondiale. Alla luce di questo dato, il premio Nobel per la Pace assegnato a Bruxelles nel 2012 assume tutto un altro significato.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
In Italia il 35 per cento di padri aventi diritto preferisce non usufruire del congedo di paternità, sottolineano Inps e Save the Children.
Un elenco delle parole che l’amministrazione Trump sta scoraggiando o cancellando da siti e documenti delle agenzie federali, legate al clima e ai diritti.
L’inclusione costruita attraverso lo sci e le discipline alpine. Questo l’obiettivo del progetto SciAbile promosso da Bmw Italia e dalla scuola di sci di Sauze d’Oulx.
No other land ha vinto l’Oscar come miglior documentario. Un film, doloroso ma necessario, che racconta la forza della resistenza palestinese.
Condannato nel 1977 per l’uccisione di due agenti, Leonard Peltier – ritenuto da molti un prigioniero politico – finirà di scontare la sua pena ai domiciliari.
In un Volvo Studio ampliato e rinnovato torna un programma culturale che esplora l’interazione creativa tra arte, musica e innovazione, riflettendo l’approccio olistico del marchio alla sostenibilità e alla valorizzazione della persona.
Mentre in molte aree del pianeta si acuiscono i conflitti, l’Italia relega la cooperazione allo sviluppo, un pilastro della politica internazionale, a una “comparsa” senza soldi.
Il 27 novembre aprono le candidature per la seconda edizione di Women in Action, il programma di LifeGate Way dedicato all’imprenditoria femminile.
Nel 2023 sono state uccise 85mila donne nel mondo: nel 60 per cento dei casi, il colpevole era il partner o un membro della famiglia.