Raccolta differenziata

Il vetro ieri, oggi e (anche) domani

Era prodotto già dagli antichi Egizi, ma la sua storia andrà avanti a lungo. Perché il vetro è interamente riciclabile. In Italia, il riciclo è al 71 per cento.

Dagli antichi Egizi ai Romani, passando per i veneziani di Murano che avevano istituito una polizia speciale per difendere l’arte dei “fiolai” e i suoi segreti (i “giustizieri vecchi”), fino a chi arriverà su Marte e chissà ancora dove. Il vetro accompagnato la vita quotidiana dell’uomo da oltre tremila anni , la accompagna tuttora e ne farà parte anche nei secoli e millenni a venire. Perché, oltre a essere un materiale funzionale e adattabile a pressoché qualsiasi forma, è anche ecologico e sostenibile.

 

La sua composizione non è cambiata: è il frutto della trasformazione di un composto formato da sabbia, carbonato di sodio (soda) e carbonato di calcio (si possono poi aggiungere in piccole quantità altri minerali come dolomite e feldspato), che viene cotto in forno a 1.500 gradi. Ma, da quando esiste la raccolta differenziata, quasi tutto il vetro cavo che va a formare bottiglie e flaconi proviene dal riciclo.

 

In base allo studio “Contributo dell’industria dei contenitori in vetro in Italia in termini sociali, economici e ambientali” realizzato da Ernst & Young, nel 2012 il tasso riciclo è stato pari al 71 per cento (la media europea è stata del 70 per cento) e sono state raccolte sul territorio nazionale 1.673.000 tonnellate di vetro da avviare al riciclo, una quantità questa che posiziona l’Italia al terzo posto dopo Germania e Francia. L’Italia è anche al di sopra della media europea per quanto riguarda il rottame utilizzato in bottiglie e vasetti, con una media del 59 per cento rispetto al 52 per cento di quella europea.

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