
Il 2 giugno si celebra la Giornata mondiale delle torbiere. Un’occasione per parlare di questi ecosistemi poco conosciuti e silenziosi, ma fondamentali per il clima, l’acqua, la biodiversità e la memoria del nostro Pianeta.
L’uovo è un simbolo materno, dolce e corroborante. Ha un valore di soffice rassicurazione. Il suo contenuto è nutriente e pastoso.
L’uovo è la perfezione, in natura, del racchiudere, proteggendo. Ha rappresentato, nella storia, mistero, magia, medicina, nutrimento, presagio.
Nell’antichità, il disegno ovoidale era adorato durante molti riti primaverili. I Romani, I Galli, i Cinesi e i Persiani ritenevano l’ovale la raffigurazione dell’universo. In tempi pagani, l’uovo ha rappresentato la rinascita della Terra.
Un uovo veniva sepolto vicino alle fondamenta degli edifici, a protezione contro le forze maligne. Le giovani donne romane sapevano usare un uovo per predire il sesso del loro bambino.
In era cristiana il simbolismo dell’uovo è virato, a rappresentare non più la rinascita della natura, ma la resurrezione dell’uomo. Ed è stato adottato come simbolo della Pasqua.
Ma l’immagine più vitale si trova in un antico poema finlandese, una delle tradizioni mitologiche più vive e fresche.
Questo è il mito della creazione narrato nel Kalevala, il poema nazionale finnico. Vi troviamo un’idea saporita e pastosa: il cosmo nato dalle uova di un’anatra primordiale. E il sole, dal tuorlo.
Ecco il testo, tratto dal bel libretto di R. J. Stewart, I miti della creazione, Xenia, Milano 1993.
Ilma, dea dell’aria, aveva una figlia, Luonnotar, che abitava da sola fra le stelle: stanca del suo stato di vergine solitaria decise di tuffarsi nel grande mare che stava lì sotto e di galleggiare sulla cresta delle onde. Mentre veniva sospinta qua e là, il soffio del vento la carezzò, la potenza del mare la rese fertile. Galleggiò sulla superficie del mare fecondante per settecento anni, senza trovare un lugo dove
riposarsi.Alla fine incontrò un’anatra che volava sul mare cercando un luogo dove costruire il suo nido. L’anatra vide il ginocchio di Luonnotar e qui costruì il suo nido. Quando ebbe deposto le uova e le ebbe covate per tre giorni, divennero fertili.
Allora la figlia di Ilma sentì un forte calore sulla sua pelle; piegò violentemente il ginocchio e le uova caddero in acqua. Non andarono perse, però, sul fondo fangoso del mare, ma si trasformarono in cose belle e importanti.
Dalla parte inferiore delle uova prese forma la Terra, madre di tutte le creature viventi.
Dalla parte superiore sorse il cielo sublime.
Il tuorlo di un uovo divenne il giallo sole raggiante, e l’albume la luna splendente.
I frammenti chiari dei gusci chiazzati divennero stelle, e quelli scuri nuvole.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il 2 giugno si celebra la Giornata mondiale delle torbiere. Un’occasione per parlare di questi ecosistemi poco conosciuti e silenziosi, ma fondamentali per il clima, l’acqua, la biodiversità e la memoria del nostro Pianeta.
La stagione estiva è ancora lontana, ma dal Regno Unito alla Russia, dai Paesi Bassi alla Turchia, in buona parte d’Europa impera già la siccità.
In occasione della Giornata mondiale delle api il Wwf pubblica un rapporto che lancia l’allarme sulla situazione degli insetti impollinatori nel mondo.
Per la prima volta dall’inizio delle rilevazioni nel 2019, lo scorso anno la deforestazione è stata stabile o in calo in tutti e sei i biomi del Brasile.
Le distese di sargasso nelle acque dell’Atlantico hanno raggiunto livelli record. Ma c’è anche chi si rimbocca le maniche per cercare soluzioni.
È aumentato il numero di Comuni italiani sui cui territori sono presenti spiagge alle quali è stata riconosciuta la Bandiera blu.
Che fine fa il vetro, quando si rompe? Se lo trattiamo bene, è uno dei pochi materiali che non vedrà mai la discarica. Qui vi raccontiamo come e perché. Con l’aiuto di CoReVe.
Nasce il Parco nazionale del Matese, la 25esima area protetta italiana che ospita un’enorme biodiversità tra Campania e Molise.