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Una buona spesa può cambiare il mondo. A raccontarlo, in modo poetico e originale, il nuovo spot di Coop
Coop lancia la sua nuova campagna di comunicazione Una buona spesa può cambiare il mondo. Uno spot dirompente ed emozionante, che si fa portavoce di una chiamata alle armi: dobbiamo diventare tutti consumatori responsabili.
Un’immagine vale più di mille parole. Specialmente se nasce da un’intuizione creativa, capace di raccontare in pochi istanti una storia che arriva contemporaneamente alla testa e al cuore. Ci è riuscita Coop, con lo spot Una buona spesa può cambiare il mondo, on air dal 29 settembre e magistralmente ideata da Havas Milan.
Una favola moderna, che cattura l’attenzione di grandi e piccoli senza dire nemmeno una parola, ma affidandosi ad immagini poetiche e ad una colonna sonora coinvolgente.
Un carrello salverà il mondo
Protagonista dello spot Coop è un umile carrello della spesa, che per seguire e recuperare un sacchetto di plastica, rompe le catene che lo bloccano e parte per una rocambolesca avventura ecologista. Lungo il suo tragitto raccoglierà la plastica nel mare, libererà le galline di un allevamento, fermerà con coraggio i grandi macchinari che spargono pesticidi sui campi, porterà bottiglie di limonata fresca ai braccianti agricoli sfiancati dal sole (con riferimento al caporalato), taglierà le reti che intrappolano un capodoglio e, infine, chiamerà a raccolta tutti gli altri carrelli per unire le forze e chiudere l’immensa crepa di un ghiacciaio. Pochi istanti per un on the road di grande impatto, che passa in rassegna temi urgenti e cruciali del nostro presente, che sono anche al centro dell’impegno sociale promosso dall’insegna.
Una buona spesa può cambiare il mondo: uno spot cinematografico
Coop ha da sempre puntato su una comunicazione che identificasse il consumatore con l’insegna stessa, dando centralità a temi sociali e ambientali. Dagli spot di Ugo Gregoretti negli anni ’70 (in cui si parlava di “gente che lavora”, come le mondine e le tessitrici), fino alle ironiche indagini del tenente Colombo o alle incursioni tra gli scaffali di Luciana Littizzetto.
Questa volta cambia il registro, ma non il concetto. Scegliendo un linguaggio cinematografico lo spot va a segno in pochi istanti, rivelando subito la sua fortissima valenza simbolica. Il carrello siamo noi, che con le nostre scelte possiamo innescare e sostenere il cambiamento. A cominciare da una “buona spesa”, che premi prodotti che non solo siano sicuri per noi, ma che tutelino i diritti dei lavoratori, che garantiscano il benessere degli animali e del pianeta. Singole azioni che, nel momento in cui diventano collettive, possono spingere verso il cambiamento anche chi produce e chi vende. E così facendo, cambiare il destino della Terra.
Lo spot degli anni ’70 di Ugo Gregoretti
Più che una pubblicità. Una chiamata alle armi
“Con questa nuova campagna di comunicazione raccogliamo esigenze diffuse e lanciamo una sfida confidando che chi crede in un consumo corretto e consapevole ci ascolterà con interesse e vorrà seguirci”, ha spiegato Maura Latini, amministratore delegato Coop Italia durante la conferenza stampa di presentazione, “In particolare, con questo film, ma anche con altri messaggi successivi, non raccontiamo prezzi o promozioni, ma teniamo alto l’impegno di un gruppo come il nostro che lavora da sempre e in anticipo sulla qualità dei prodotti, la loro trasparenza ed eticità, le azioni sostenibili. E anche quando racconteremo con altri mezzi il nostro impegno sul versante convenienza, ragioniamo comunque di una convenienza doppia, rivolta al prezzo certo, ma anche a tutto ciò che c’è intorno. Alla sicurezza, all’ambiente, agli altri, al pianeta”.
Un messaggio che dunque è molto più di una pubblicità dei propri servizi, ma con cui Coop vuole farsi portavoce di una chiamata alle armi globale. “Un brand non può più limitarsi a parlare delle performance dei propri prodotti, deve impegnarsi e darsi un ruolo nella comunità”, ha commentato Giovanni Porro, chief creative officer di Havas Milan, “Coop questo lo ha nel proprio dna, lo ha fatto in anticipo sui tempi. Il nostro compito è stato quindi quello di tradurre quello che Coop fa concretamente tutti i giorni in un racconto emotivo”.
L’impegno di Coop: “Non contano solo i numeri”
Questa campagna va così ad aggiungersi a una lunga serie di precedenti iniziative, nate a partire da un periodo storico in cui l’ambientalismo non era certo una moda o una priorità. A ripercorrerle è stata l’iniziativa Saturday for future, promossa da Asvis (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile), cui Coop ha aderito lo scorso 28 settembre. In sette dei suoi punti vendita i consumatori sono stati invitati a votare la propria preferita, tra le sei selezionate ed esposte su appositi pannelli. Da quella che nel 1980 ha ridotto l’uso della plastica negli imballaggi e introdotto il biodegradabile, a quella del 2017 con cui l’insegna ha agito fattivamente per migliorare le condizioni di allevamento degli animali.
“Questa campagna riflette perfettamente il nostro bilancio che unisce ai dati economici l’impatto sociale che gli stessi producono”, prosegue Latini, “I conti si fanno sui numeri, ma anche sulla rilevanza che si riesce a rappresentare nella vita delle persone e che si traduce in fiducia dei consumatori”.
Consumatori che rappresentano una fetta consistente del nostro Paese, se pensiamo che più di una famiglia su quattro in Italia è socio Coop.
Lo spot della campagna Una buona spesa può cambiare il mondo sarà diffuso sulle principali reti televisive e a seguire nel circuito di Rai Cinema in versioni da 60, 30 e 15 secondi, e in un formato lungo esclusivo per circuito cinema e web.
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