
Arrestata per aver mostrato sostegno agli agricoltori. È l’allarmante vicenda che ha come protagonista una 22enne indiana, attivista di Fridays for future.
In diverse città di tutto il mondo il 23 agosto sono previste manifestazioni davanti ai consolati del Brasile, per protestare contro la distruzione della foresta pluviale.
In meno di tre settimane nell’Amazzonia brasiliana, a causa dei numerosi roghi scoppiati negli stati di Rondônia, Amazonas, Pará e Mato Grosso, sono bruciati milioni di ettari di foresta pluviale, incrementando la crisi climatica e ambientale globale. Gli incendi rappresentano un ulteriore duro colpo alla più vasta foresta tropicale al mondo, già piegata dalla dilagante deforestazione. Per protestare contro la dissennata politica ambientale del Brasile, drasticamente peggiorata dopo l’insediamento alla presidenza di Jair Bolsonaro lo scorso 1 gennaio, il 23 agosto in tutto il mondo sono previste numerose manifestazioni, organizzate dal movimento per la giustizia climatica Fridays for future.
Il movimento, nato lo scorso anno in seguito alla solitaria battaglia di Greta Thunberg, ha organizzato manifestazioni di protesta davanti ai consolati brasiliani di molte città sparse per il globo, per denunciare gli incendi in Amazzonia e il loro drammatico impatto ambientale. “In questo momento gli incendi stanno distruggendo la foresta amazzonica a un ritmo allarmante – si legge nel comunicato diffuso da Fridays for future internazionale. – La nostra casa sta letteralmente bruciando e i polmoni del nostro pianeta si stanno trasformando in cenere”.
Coordinate a livello internazionale, le manifestazioni, con lo slogan #SOSAmazonia, chiedono al governo brasiliano di tutelare il proprio patrimonio naturalistico e culturale, rappresentato dalle popolazioni native. “Vogliamo un governo che riconosca l’importanza della natura e che sia impegnato a proteggere la nostra principale ricchezza naturale – ha affermato Daniela Borges, di Fridays for future Brasile. – Un governo che eserciti un controllo rigoroso sulle aziende che abusano delle nostre risorse naturali e dia priorità alla difesa dei diritti delle popolazioni indigene”. “La nostra guerra contro la natura deve finire”, ha scritto in un tweet Greta Thunberg, mentre si trova in mezzo all’oceano Altantico, diretta a New York in barca a vela.
Even out here in the middle of the Atlantic Ocean I hear about the record amount of devastating fires in the Amazon. My thoughts are with those affected. Our war against nature must end.
— Greta Thunberg (@GretaThunberg) 22 agosto 2019
Anche in Italia, la nazione che ha fatto registrare il maggior numero di partecipanti al primo sciopero mondiale per il futuro dello scorso marzo, sono previste diverse proteste. A Milano, ad esempio, il movimento Fridays for future Milano ha organizzato un presidio davanti al consolato del Brasile. in Corso Europa. Alla manifestazione, prevista dalle 11 alle 13, ha aderito anche Legambiente Lombardia.
L’#Amazzonia brucia come non mai! Domani 23 agosto alle 11 partecipiamo con #FridayForFuture a presidio davanti a Consolato Brasiliano a Milano, contro politiche scellerate che stanno distruggendo il polmone del nostro pianeta. Fermare questa follia è una necessità! #SOSAmazonia pic.twitter.com/mvPSHjLISQ — LegambienteLombardia (@LegambienteLomb) 22 agosto 2019
“Decine di roghi stanno devastando la foresta pluviale nell’indifferenza dei governi. Anzi, non nell’indifferenza, ma nella complicità – riporta una nota diffusa da Fridays for future Milano. – Nel silenzio dei media, molti cittadini brasiliani non sapevano neanche cosa stesse succedendo. Poi, qualche giorno fa, il cielo di San Paolo si è fatto di colpo scuro. In pieno giorno, un’enorme nube nera ha coperto il sole, facendo calare le tenebre sulla città brasiliana. Era il fumo degli incendi che il vento aveva portato sul centro abitato. Da lì è partita una mobilitazione social con l’hashtag #SOSAmazonia alla quale noi ci uniamo con convinzione”.
Analoghe manifestazioni di protesta si svolgeranno a Genova, dopo il presidio davanti al consolato, in viale Pio VII, alle 17 i manifestanti si sposteranno in piazza De Ferrari, nella quale alle 17.30 è prevista una manifestazione per sensibilizzare la cittadinanza. A Firenze la mobilitazione, organizzata da Fridays for future Firenze, è prevista per le 18.30 davanti al consolato brasiliano situato in piazza Pitti.
In tutto il mondo i manifestanti del movimento per il clima chiedono al Brasile quanto già chiesto agli altri governi, ovvero intraprendere azioni concrete per contenere l’aumento della temperatura media globale entro gli 1,5 gradi e garantire la giustizia climatica. “Questo non è solo un problema locale – ha precisato il movimento – ma una questione che ha ripercussioni globali e, pertanto, noi sollecitiamo i decisori politici di tutto il mondo a prendere la dovute azioni e a denunciare la distruzione di questo essenziale ecosistema”.
Arrestata per aver mostrato sostegno agli agricoltori. È l’allarmante vicenda che ha come protagonista una 22enne indiana, attivista di Fridays for future.
Il documentario Now dà un volto alla generazione Greta, con le testimonianze di sei giovani attivisti e le incursioni dei veterani Patti Smith e Wim Wenders.
A cinque anni dalla firma dell’Accordo di Parigi sul clima, secondo Greta Thunberg c’è ancora molto da fare. Ma “la speranza viene dalle persone”.
Gianfranco Mascia, ecologista e scrittore, ha intervistato alcuni membri di Fridays for future Italia, raccogliendo le loro voci nel libro Come osate.
I Fridays for future propongono al governo italiano un piano in sette punti per un climate recovery fund. Perché il rilancio economico può (e deve) andare di pari passo con la transizione verde.
In attesa della vera Cop che si terrà a Glasgow nel 2021, i giovani attivisti britannici organizzano una conferenza online, la Mock Cop 26.
L’Italia giocherà un ruolo di spicco nei negoziati sul clima, ospitando la pre-Cop e un evento dedicato ai giovani prima della Cop 26. Ne parliamo col ministro dell’Ambiente, Sergio Costa.
In vista dei prossimi negoziati sul clima, il ministro italiano dell’Ambiente Sergio Costa ha chiesto ai giovani attivisti di riunirsi per discutere dei temi essenziali.
Dal 5 all’11 ottobre Extinction rebellion ha organizzato una settimana di ribellione a Roma per chiedere un cambiamento del sistema che sta portando il Pianeta al collasso.