Incendi in Sardegna, già in fiamme seimila ettari di terreno
Un operatore di Forestas impegnato in un incendio (foto Forestas)
La Sardegna è nella morsa del fuoco: 1.700 incendi e 6mila ettari di terreno bruciati dall’inizio dell’estate.
Un operatore di Forestas impegnato in un incendio (foto Forestas)
Le piogge in arrivo sull’Italia costringeranno forse i vacanzieri italiani a una piccola sosta forzata. Ma almeno rimarranno negli hangar, per un giorno o due, anche i Canadair impegnati incessantemente per spegnere gli incendi (quasi sempre dolosi) divampati nella Penisola negli ultimi giorni di caldo torrido: soltanto nella giornata di Ferragosto, secondo la Protezione Civile, sono state 21 le richieste di intervento aereo in tutta Italia, ma la situazione non è certo migliorata nei giorni successivi.
Come ogni estate, è la Sardegna una delle regioni più colpite. 10 incendi di vaste proporzioni, che hanno richiesto l’intervento aereo, sono divampati solamente da Ferragosto in poi: il 17 agosto, sono stati due (su 13 totali). Il primo nelle campagne di Guspini, nel sud della Sardegna, dove è intervenuto nella zona industriale del paese un elicottero proveniente dalla base del Corpo forestale di Marganai; il secondo nelle campagne di Bottidda, nel sassarese.
Ma la vera giornata di fuoco è stata quella di domenica, 16 agosto, con ben 5 incendi: due nelle campagne del comune di Burgos, che hanno interessato una superficie di circa due ettari tra terreni incolti e macchia mediterranea, un altro ancora nelle campagne di Bottidda che ha richiesto l’intervento di ben 6 unità di soccorso tra Vigili del fuoco, l’agenzia regionale Forestas e la compagnia barracellare locale, per ettaro di territorio colpito; infine, altri due di entità minore nelle campagne di Ittiriin e in quelle del Comune di Sassari in località Saltareddu.
Un elicottero della Guardia forestale impegnato in un intervento in Sardegna / foto: Guardia forestale
A Ferragosto gli incendi erano stati invece tre: mezzo ettaro di bosco è andato in fumo nel Comune di Ollolai in località Monte Callai, dove oltre a un mezzo aereo ci sono volute tre autobotti e altri cinque mezzi pickup; un ettaro di bosco è bruciato nelle campagne di Fordongianus nei pressi del fiume Tirso, dove sono intervenuti un elicottero leggero e uno pesante “Superpuma” provenienti dalla base del Corpo forestale di Fenosu; e addirittura 10 ettari di bosco sono stati dati alle fiamme nell’agro di Ussassai in località Sa Furca, dove sono intervenuti tre elicotteri regionali provenienti dalle basi del Corpo forestale di San Cosimo, Villasato e Sorgono e due Canadair provenienti da Olbia.
I numeri della campagna antincendio
Un bollettino tristemente notevole, che ovviamente non si ferma agli ultimi tre giorni ma che purtroppo potrebbe andare indietro fino all’inizio di questa torrida estate, per arrivare a un totale di 1.700 incendi e circa 6mila ettari di terreno bruciati anche se l’assessore alla Difesa dell’ambiente della Regione Sardegna Gianni Lampis assicura che “siamo sotto la media degli ultimi dieci anni di circa il 25 per cento”.
La Regione quest’anno ha messo in piedi una campagna antincendio, con un numero dedicato di emergenza (1515) che finora ha ricevuto ben 7mila chiamate. “Il dato in miglioramento non toglie che quello degli incendi sia un problema atavico della nostra terra. Problema che abbiamo il dovere di risolvere. Quella che ci attende è una sfida culturale per il futuro della nostra Isola”, ha spiegato Lampis a Ferragosto, annunciando di aver chiesto ai sindaci di dichiarare lo stato calamità, di provvedere alla quantificazione dei danni al patrimonio pubblico e a quello privato. “Alla fine della stagione antincendio verificheremo i modi e gli atti che possano consentire il sostegno”.
Già 13 Regioni hanno emesso ordinanze anti-caldo basate sulla piattaforma Worklimate: “siesta” dalle 12.30 alle 16. E i musei diventano rifugi climatici.
A Vicenza il maxiprocesso per contaminazione da Pfas si è concluso con 140 anni di reclusione per 11 dirigenti dell’azienda Miteni, per disastro ambientale, avvelenamento delle acque e reati fallimentari. Una sentenza storica, dopo 4 anni di procedimento.
Il caldo non è uguale per tutti: servono soluzioni accessibili come i rifugi climatici. A Bologna ne sono stati attivati quindici in biblioteche, musei e spazi pubblici.
Riduzione delle emissioni in agricoltura, mobilità sostenibile, efficientamento degli edifici e sensibilizzazione i i pilastri. Ma ora servono i fatti.
Un nuovo murales al Gazometro sarà l’ulteriore tassello di un processo di rigenerazione che sta interessando uno dei quadranti più dinamici della Capitale.
Le forze armate pesano globabilmente per il 5,5 per cento delle emissioni, e il riarmo Nato può provocare un disastro anche dal punto di vista ambientale.
Passi avanti per il Trattato sull’alto mare, stallo sulle estrazioni minerarie, tentativi di riprendere i negoziati sulla plastica: il bilancio della Conferenza Onu sugli oceani (Unoc3) che si è tenuta a Nizza dal 9 al 13 giugno.