Nei Paesi Bassi è nata la competizione “Tegelwippen”, che ha l’obiettivo di rimuovere pavimentazioni artificiali per sostituirle con terra e piante.
Fertilità, gravidanze, ictus. Le conseguenze dell’inquinamento sulla nostra salute
Dal feto allo sviluppo delle abilità cognitive durante l’adolescenza: uno studio analizza come l’inquinamento influenzi ogni fase della nostra vita.
- Un report ha analizzato oltre 35mila studi a livello globale sull’inquinamento atmosferico.
- L’inquinamento ha un impatto diverso per ogni stadio della crescita umana.
L’inquinamento atmosferico ci accompagna per tutta la vita, con conseguenze sulla salute dalla nascita alla morte. È questa la scoperta presentata in un rapporto pubblicato dall’Environmental research group dell’Imperial college di Londra. Dal feto in poi, passando per lo sviluppo delle abilità cognitive in fase adolescenziale, l’inquinamento dell’aria influenza ogni fase della crescita umana.
L’inquinamento impatta anche sullo sviluppo cognitivo del feto
Lo studio ha evidenziato collegamenti tra inquinamento atmosferico e salute dei neonati nei primi mesi di gestazione o vita, inclusi gli aborti spontanei e i feti nati morti. In gravidanza, infatti, si è esposti alle sostanze inquinanti con le quali viene a contatto la madre, il che può comportare effetti negativi sullo sviluppo del bambino. Gli agenti nocivi, infatti, possono entrare nel sangue di una donna incinta, rallentando o ritardando la crescita fetale. Così, ogni anno nascono in tutto il mondo più di 20 milioni di bambini sottopeso e più di 15 milioni prematuri, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
Ma l’inquinamento dell’aria non impatta solo sulle capacità riproduttive della madre: provoca conseguenze anche sulla fertilità maschile, andando a ridurre i volumi di spermatozoi. Dagli studi analizzati dal report emerge, inoltre, che dopo la nascita l’esposizione al biossido di azoto (NO2) emesso dalla combustione dei motori diesel può ostacolare la crescita dei polmoni dei bambini, influire sulla loro pressione sanguigna e nuocere anche alla salute cognitiva e mentale.
Demenza e asma, ictus e più arresti cardiaci
A proposito di salute mentale, anche negli adulti, l’esposizione in particolare all’inquinamento da particolato (polveri sottili PM10 e PM2,5) aumenta il rischio di sviluppare demenza e accelera il declino cognitivo. Ma può anche provocare o esacerbare l’asma: dal 2017 al 2019, lo studio dell’Imperial college di Londra ha stimato che il 7 per cento di tutti i ricoveri per tale ragione (più di 1.700), nella capitale inglese, siano legati proprio alla scarsa qualità dell’aria.
La pubblicazione ha anche mostrato poi come l’esposizione all’inquinamento atmosferico possa anche aumentare i casi di arresti cardiaci, ictus e malattie cardiovascolari, soprattutto nelle fase più avanzate della crescita umana. In particolare, uno studio citato dal report ha trovato un’associazione tra PM2,5 e ictus, in particolare tra le persone di età superiore ai 60 anni.
L’analisi dell’Imperial college rappresenta una delle più complete mai realizzate, essendo basata su oltre 35mila studi a livello globale, che vanno da quelli prodotti dall’Organizzazione mondiale della sanità all’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc). “Le evidenze scientifiche più importanti riguardano l’impatto dell’inquinamento sulla salute del cervello, soprattutto nella prima infanzia”, specifica il documento. Utile anche per calcolare e prevenire i costi sanitari futuri che l’intera popolazione mondiale potrà scongiurare se deciderà di adottare misure efficaci per ridurre la presenza di agenti nocivi nell’aria che respiriamo.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Con un grande progetto di ripristino, Baltimora vuole riportare in salute oltre 200mila metri quadrati di zone umide lungo 18 km di costa.
Il riscaldamento globale ha spinto la Federazione internazionale dello sci e l’Organizzazione meteorologica mondiale a firmare un protocollo d’intesa.
Con Raimondo Orsini, direttore della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, abbiamo esplorato i temi chiave degli Stati generali della green economy 2024 il 5 e 6 novembre.
Entro il 2025, 40 porti italiani saranno dotati di spugne per assorbire gli oli. Si inizia da cinque tappe simboliche: Napoli, Messina, Brindisi, Ravenna e Trieste.
Una stretta opera di sorveglianza anti-bracconaggio ha dato i suoi frutti: il parco nazionale di Kaziranga ha quasi azzerato le uccisioni di rinoceronti.
A Palazzo Bovara apre al pubblico una tre giorni di confronto e conoscenza della moda sostenibile dal titolo Smart Closet.
Un aumento del 30% rispetto all’anno precedente, che risente anche delle conseguenze dei cambiamenti climatici.
Dall’11 al 13 ottobre a Parma c’è Fragile: il festival per trovare soluzioni e strategie per ridurre il nostro impatto sul pianeta.