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InstaFactory Mutti, quando la fabbrica va dal pomodoro

Anche in agricoltura l’innovazione tecnologica gioca un ruolo centrale. A dimostrarlo è Mutti, con InstaFactory: la fabbrica mobile che scende in campo.

Se è vero che l’agricoltura è un settore legato alla tradizione, è altrettanto vero che anche l’agro-tech è una tendenza in costante crescita. A guidare lo sviluppo delle aziende più virtuose oggi è la cosiddetta agricoltura 4.0 che, attraverso l’uso sistemico di tecnologie innovative nella coltivazione e nelle attività collegate, permette di migliorare la sostenibilità dell’agricoltura, nonché la qualità della produzione.

Mutti
L’innovazione tecnologica è alla base della strategia industriale di Mutti © Ansa Max Cavallari

Ne è un esempio Mutti, storica azienda emiliana specializzata nella trasformazione del pomodoro che, fin dai suoi esordi ottocenteschi, si è distinta per l’attitudine all’innovazione. La stessa che, all’inizio del diciannovesimo secolo, portò il capostipite Giovanni Mutti a sperimentare quell’alternanza delle colture (rotazione) oggi utilizzata in agricoltura biologica, e che ha portato l’azienda a puntare sempre di più su ricerca e sviluppo. Una scelta che le ha permesso di dotarsi di impianti brevettati, come quello della spolpatrice.

Proseguendo sui binari della conoscenza, l’azienda di Montechiarugolo (Parma), ha portato avanti di pari passo l’impegno nella sostenibilità, come testimonia anche la pubblicazione del primo bilancio ambientale. Sulle cui pagine a saltare all’occhio in termini investimento sono i 32 milioni di euro stanziati (solo nel 2021) per “interventi industriali e attività migliorative degli indici di qualità, efficienza e sicurezza del Gruppo”.

convegno Mutti cibus 2021
Mutti ha presentato il suo primo bilancio ambientale al Cibus 2021 di Parma © Ansa per Mutti

InstaFactory, la fabbrica scende in campo

In questo scenario si inserisce un’importante innovazione tecnologica introdotta nel 2020 da Mutti: l’InstaFactory, una sorta di “fabbrica istantanea”, composta da un impianto mobile e autonomo che consente di trasformare la materia prima direttamente sul campo, evitando il passaggio del trasporto in fabbrica. Una soluzione tanto rivoluzionaria quanto sofisticata, che permette di preservare al meglio le caratteristiche organolettiche del pomodoro, come dimostrato dalla nuova passata di pomodoro realizzata con questo procedimento e significativamente battezzata Sul Campo.

Instafactory
L’Instafactory di Mutti in azione © Ansa, Max Cavallari

È intuitivo capire quali vantaggi e opportunità rappresenti una soluzione simile per una materia prima deperibile qual è il pomodoro che, nel caso di Mutti, arriva, oltre che dall’Emilia-Romagna, anche da Lombardia, Piemonte, Veneto e da produttori specializzati in Puglia, Molise e Basilicata per le specialità del Sud Italia, il ciliegino e il lungo. Una raccolta da circa 600mila tonnellate di pomodoro trasformato solo nel 2020,  lavorate nei due stabilimenti della provincia di Parma, a Montechiarugolo e a Collecchio, e in Fiordagosto, lo stabilimento Mutti di Oliveto Citra (Sa). “Grazie alla InstaFactory, possiamo andare a prendere il meglio direttamente sul campo. Non c’è più distanza che ci allontani dall’obiettivo”, ha spiegato il direttore industriale di Mutti Giorgio Lecchi, in occasione della presentazione del bilancio ambientale 2020 al Cibus di Parma – ventesimo salone internazionale dell’alimentazione. “I moduli che compongono questa fabbrica vengono movimentati da semplici autotreni, posizionati nella zona più vicina al campo e alimentati in modo autonomo, con fonti il più possibile rinnovabili, incluso l’idrogeno utilizzato in celle a combustibile”.

A spiegare il funzionamento di questo sistema, sviluppato e brevettato da Mutti, è stato anche Vincenzo Russi, co-fondatore e amministratore delegato di e-Novia, che ha collaborato alla realizzazione di InstaFactory. Abituato a lavorare in settori connessi al tema dell’elettronica digitale integrata con la meccanica e la fisica, come l’automotive, Russi ha sottolineato come anche l’agricoltura rappresenti ormai un’area di estremo interesse per l’innovazione tecnologica. “Si tratta di un’idea e di un cambio di paradigma straordinari e stiamo lavorando affinché abbia un impatto importante anche dal punto di vista della sostenibilità. Integrare tecnologie di questo tipo nel campo dell’agricoltura sta diventando un’urgenza”.

InstaFactory rappresenta anche un piccolo laboratorio di ricerca. “Qui testiamo soluzioni tecnologiche avanzate anche rispetto ai nostri stabilimenti”, ha spiegato Lecchi. “L’obiettivo è un prodotto finale di qualità decisamente superiore”. E sono molti altri i progetti annunciati da Mutti per migliorare le proprie performance e ridurre il proprio impatto ambientale nel futuro: dall’estrazione dell’acqua dall’aria, in risposta al grande tema della scarsità idrica, all’utilizzo delle bucce di scarto dei pomodori e dell’erba per realizzare etichette compostabili e trovare così soluzioni per un packaging sempre più sostenibile.
Sforzi congiunti e portati avanti in sinergia con stakeholder affidabili, a dimostrazione di come innovazione, sostenibilità, qualità e business possano integrarsi sempre meglio e in un’ottica perfettamente circolare e a beneficio di tutti.

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