L’esercito israeliano ha sparato contro diverse basi dell’Unifil, la missione Onu in Libano. Cresce la tensione tra la comunità internazionale e Israele.
Iraq, l’Isis attacca la città di Kirkuk. La battaglia in diretta video
Dopo l’assalto delle forze irachene a Mosul, l’Isis contrattacca colpendo la città di Kirkuk, controllata dai curdi dal 2004. Numerosi i morti.
La città di Kirkuk è stata attaccata dai combattenti dello Stato Islamico. Gli jihadisti hanno avviato l’operazione di conquista del capoluogo provinciale (e petrolifero) del nord dell’Iraq, attorno alle 3, nella notte tra giovedì e venerdì. Alla fine della mattinata la presenza dei combattenti radicali islamici è stata rilevata in cinque quartieri.
“A Kirkuk scene di guerriglia urbana”
L’attacco è stato condotto per mezzo di alcune autobombe e di una serie di attentati kamikaze, che hanno preso di mira in particolare i palazzi governativi e le caserme della polizia. Ma anche alcune abitazioni civili e un albergo, secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine locali, sarebbero stati colpiti. L’agenzia Afp riferisce che testimoni hanno udito esplosioni e colpi di arma da fuoco durante tutta la mattina. Le tv locali mostrano immagini di guerriglia urbana: “Gli jihadisti sono entrati nella moschea al-Mohammasi mentre si tenevano le preghiere mattutine, utilizzando dei megafoni per gridare ‘Allah Akbar’ (Dio è grande) e ‘Dawla al-Islam baqiya’ (Lo Stato Islamico vincerà)”.
Kirkuk è controllata dall’estate del 2004 dalle forze curde. Queste ultime hanno fatto sapere di essere riuscite a riconquistare alcune aree della città, e di aver imposto il coprifuoco nell’intero centro urbano “con durata indeterminata”. Anche le preghiere del venerdì sono state annullate. Tuttavia, l’Isis attraverso la sua agenzia di propaganda Amaq ha affermato che “le nostre forze attaccano la città su ogni asse e controllano ormai circa la metà del territorio”.
Sedici morti nel cantiere di una centrale elettrica
Secondo quanto riportato dalla stampa internazionale, almeno sei poliziotti e dodici combattenti dell’Isis sono stati uccisi durante gli scontri. Al contempo, a 40 chilometri da Kirkuk, tre attacchi suicidi hanno provocato sedici morti nel sito di una centrale elettrica in costruzione. Anche in questo caso a rivendicare il gesto è stata l’organizzazione Stato Islamico.
Quello di stamani potrebbe rappresentare un contrattacco da parte degli integralisti, dopo l’avvio delle operazioni di accerchiamento della città di Mosul (che da Kirkuk dista circa 170 chilometri). Nei primi giorni di combattimenti le forze irachene, curde e della coalizione internazionale avanzano, ma a rilento. Giovedì è stata conquistata la località cristiana di Bartalla, a est di Mosul, dopo una giornata di violenti combattimenti.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Abbiamo parlato con l’associazione che riunisce i familiari degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas, che da mesi guida le proteste contro Netanyahu.
Lanciata una vasta operazione militare da parte delle forze irachene e internazionali. Obiettivo: riprendere la città di Mosul, dal 2014 in mano all’Isis.
Gli Shuar sono una tribù indigena dell’Amazzonia dell’Ecuador e in parte del Perù. A causa della presenza di rame nei loro territori, la loro cultura e le loro foreste sono a rischio.
Il presidente si riconferma con il 90% al termine di elezioni caratterizzate dall’eliminazione in massa degli oppositori. Ma per consolidare il proprio potere Saïed non potrà ignorare la crisi economica del paese, come fatto nei 5 anni precedenti.
Il gruppo di moda Pvh ha sospeso le importazioni di cotone dallo Xinjang, in Cina, a causa della discriminazione ai danni degli uiguri.
Il ministro degli Esteri israeliano ha detto che Guterres “sostiene terroristi, stupratori e assassini di Hamas, di Hezbollah, degli Houthi e ora dell’Iran”.
Per l’Oms il bilancio delle vittime della guerra in Sudan supera le 20mila vittime. Ad aggravare la situazione ci sono la carestia e l’epidemia di colera.
La prima donna presidente del Messico ha indossato la fascia tricolore: su di lei le aspettative per un Paese sempre più inclusivo.