Il punto di forza del suo nuovo “Un Profeta” (nelle sale italiane in questi giorni) è l’uso di lingue diverse: un turbine di francese, arabo e corso che farà girare la testa ai traduttori ma che sottolinea intelligentemente il caos multiculturale e il groviglio idiomatico presenti nella vita sociale ed economica delle capitali del mondo.
Il punto di forza del suo nuovo “Un Profeta” (nelle sale italiane
in questi giorni) è l’uso di lingue diverse: un turbine di
francese, arabo e corso che farà girare la testa ai
traduttori ma che sottolinea intelligentemente il caos
multiculturale e il groviglio idiomatico presenti nella vita
sociale ed economica delle capitali del mondo.
Fonte: Phil Hoad, The Guardian via
Presseurop.eu
Prima però una notizia dalla Slovacchia.
Con l’avvicinarsi delle elezioni del 12 giugno i partiti
politici rispolverano il nazionalismo. L’ultima idea è
quella di far suonare l’inno nazionale nelle scuole, nei municipi e
in televisione.
Fonte: Lubomír Smatana, Hospodárské
Noviny via
Presseurop.eu
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