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Cresce la consapevolezza nei confronti dei temi ambientali, del riciclo e dell’economia circolare. Gli italiani davanti a Usa, Russia e Giappone.
Attenti alle tematiche ambientali e con una consapevolezza sempre maggiore rispetto alla gestione dei rifiuti e all’economia circolare. Conoscitori dei prodotti che vengono realizzati grazie ai materiali di riciclo e attenti alla sostenibilità degli imballaggi acquistati.
È questa l’immagine scattata dalla ricerca “Greenability, conoscenza e utilizzo dei prodotti realizzati con materiali di riciclo”, commissionata da Conai (Consorzio nazionale imballaggi) e realizzata da Doxa Marketing Advice.
Gli italiani infatti battono americani, russi e giapponesi in fatto di sensibilità ambientale, ottenendo un punteggio di 74/100, secondo un indice sintetico elaborato a partire dall’analisi dei comportamenti quotidiani dei rispondenti. Più vicini all’Italia c’è il Brasile e la Cina. “I risultati italiani della ricerca mostrano un modello che funziona e che è riuscito a sviluppare nel Paese una vera economia circolare” – ha dichiarato Joachim Quoden, managing director di Expra (Extended producer responsibility alliance).
Buoni risultati raggiunti ad esempio nella raccolta differenziata. La ricerca riporta infatti che l’87 per cento degli italiani dichiara di svolgerla abitualmente, superando i giapponesi (74 per cento), i brasiliani (64 per cento), gli statunitensi (57 per cento), i cinesi (48 per cento) e i russi (26 per cento).
Ma il nostro Paese pare eccellere anche nella conoscenza dei prodotti realizzati con i materiali provenienti dalle attività di riciclo, con una media di 7,5 prodotti. Si va dai libri, all’abbigliamento, ai complementi d’arredo. Una conoscenza aggiornata, al passo coi tempi, che porta tre italiani su quattro (75 per cento) a dichiarare di aver acquistato dei beni realizzati con materiale riciclato, superati in questo caso solo dai brasiliani (82 per cento).
“I dati mostrano chiaramente come gli italiani padroneggino le informazioni di base sulla raccolta differenziata, che viene percepita come il mezzo per consentire l’avvio a riciclo dei rifiuti”, ha commentato Walter Facciotto, direttore generale di Conai. Non solo. Negli anni si è sviluppata una vera attenzione al packaging sostenibile: la riduzione dell’impatto degli imballaggi è infatti la caratteristica più ricercata e più della metà degli intervistati ritiene che dovrà essere questa la principale ricerca in fatto di innovazione nel mondo del packaging. Tanto da condizionare le scelte d’acquisto: quasi 6 rispondenti su 10 (59 per cento) dichiarano di aver acquistato un prodotto per via della sostenibilità del packaging.
“La ricerca mostra un forte interesse da parte dei consumatori, italiani e non, per l’ecosostenibilità, la funzionalità e la leggerezza del packaging dei beni di consumo, tanto da premiare nelle scelte d’acquisto chi propone imballaggi più green”, conclude il presidente di Conai. “Siamo impegnati da tempo su questo fronte, con l’obiettivo di innescare un meccanismo virtuoso in grado di portare benefici a cascata sull’intera filiera”.
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