![Olimpiadi di Parigi 2024: c’è il tentativo di rendere il menù più vegetale, ma il foie gras resta](https://cdn.lifegate.it/JlF9wxrWfi7nQs9oFP_SQFM8z7I=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/visione-alimentare-olimpiadi-parigi.jpg, https://cdn.lifegate.it/NhnE9PIArJfi3_PmDnqr1rPZz8A=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/visione-alimentare-olimpiadi-parigi.jpg 2x)
L’organizzazione delle Olimpiadi si è impegnata a garantire pasti sostenibili, dimezzando l’impronta di CO2, ma è polemica per il foie gras nel menù vip.
Bisogna bere durante i pasti oppure soltanto fuori pasto? Quanta acqua serve ogni giorno all’organismo? Dissetarsi è importantissimo.
L’arte di dissetarsi. L’acqua è indispensabile anche per noi, così come per tutti gli esseri viventi. Il giusto apporto d’acqua all’organismo potenzia le proprietà dei cibi antinfiammatori e bere acqua previene l’obesità. Un adulto di peso medio ha bisogno di circa 2,5 – 3 litri di acqua al giorno, cioè la quantità che ne elimina quotidianamente; in questo modo si mantiene costante l’equilibrio idrico. La quantità di acqua da bere durante i pasti va dosata a seconda del cibo consumato. Una parte dell’acqua assunta ogni giorno è naturalmente presente nei cibi, il resto va bevuto sotto forma di acqua pura o di bevande che la contengono. Alcuni cibi ne sono ricchissimi, altri molto meno. La frutta e la verdura sono composte principalmente di acqua (dal 78% della patata fino al 96,5% del cetriolo), quindi chi consuma molta frutta e verdura ha bisogno di bere meno. Altri cibi invece sono particolarmente “asciutti”, come il pane, i formaggi stagionati e i salumi. Altri cibi come la pasta o i legumi assorbono acqua con la cottura.
Quando il cibo arriva nello stomaco, viene impregnato dai succhi gastrici (composti anche di acqua) “pompati” all’interno dello stomaco da apposite ghiandole. Se il cibo è troppo asciutto, le ghiandole “pomperanno” una maggiore quantità di acqua, prendendola dal resto del corpo, per diluire tanto la massa di cibo quanto gli acidi che servono per digerirlo. Un cibo troppo asciutto quindi, se non è accompagnato da una bevanda, rallenta la formazione dei succhi gastrici e “affatica” la digestione, rallentandola; se si beve durante il pasto si accelera lo svuotamento dello stomaco e si facilita la digestione.
Non bisogna però esagerare. Se si beve troppo, i succhi gastrici rischiano di essere troppo diluiti e quindi meno efficaci nella digestione del cibo. Chi soffre di ipocloridria, (scarsa produzione di acido cloridrico nello stomaco) quindi deve limitarsi nell’assunzione di acqua insieme al cibo; per non aver sete a tavola, basta ricordarsi di bere almeno 20 minuti prima del pasto.
Se poi si beve frequentemente durante l’assunzione di un cibo ricco di amidi (come il pane e la pasta) si rischia di “sciacquare” via la preziosa ptialina, l’enzima presente nella saliva indispensabile per predigerire gli amidi. In questo caso il trucco è semplice: masticare con cura per impregnare bene il boccone di saliva, e ridurre la frequenza delle sorsate tra un boccone e l’altro, o meglio bere solo prima o dopo aver mangiato tutto il cibo ricco di amido.
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