Un’analisi allarmante del Pesticide action network Europe ha rivelato la presenza di Tfa, derivato dei Pfas, in moltissimi alimenti.
La nuova Lista rossa IUCN mette in guardia sul cattivo stato di salute dell’avifauna mondiale, il 13% delle specie è a rischio.
Le principali cause sono legate all’intervento dell’uomo: caccia e
distruzione dell’habitat in primo luogo. Tra le specie in maggior
pericolo figurano l’otarda maggiore indiana e l’oriolo delle
Bahamas.
I volatili sono indicatori della salute degli ecosistemi e la
loro diminuzione comporta conseguenze negative anche per l’uomo
dato che alcune specie sono al vertice della catena alimentare e
altre svolgono il fondamentale ruolo di impollinatori.
“In un mondo sempre più affollato – sostiene il direttore
Science and Policy di BirdLife International,
Leon Bennun – specie che necessitano di grandi spazi come l’otarda
maggiore indiana sono molto penalizzate. Tuttavia, sarà
l’uomo a perdere nel lungo periodo, visto che i servizi che la
natura ci fornisce stanno iniziando a scomparire”.
C’è però una buona notizia: il falco pescatore
è tornato a nidificare in Italia, precisamente in Toscana,
per la prima volta dopo 42 anni. Il ritorno di questo raro rapace
nella nostra penisola è merito di un progetto di
reintroduzione coordinato dal Parco regionale della
Maremma e dal Parco regionale della Corsica.
“Nonostante la situazione appaia negativa per molte specie –
dichiara Andy Symes, Global species programme officer di BirdLife
International – la lista rossa di quest’anno sottolinea come alcune
specie oggetto di progetti di conservazione abbaiano invertito la
tendenza negativa in positiva”. Il volo continua.
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