
Il museo Vites, parte della rete Sud heritage, testimonia come l’incontro fra tradizione e innovazione possa favorire la sostenibilità in viticoltura.
Gli escursionisti e gli amanti della natura, durante le loro “esplorazioni”, non devono dimenticare di riempire lo zaino di alimenti che forniscono resistenza, a base di amidi e zuccheri naturali.
Gli alimenti che servono ad affrontare al meglio il trekking nella
natura sono quelli energetici ma leggeri.
Sì dunque ai carboidrati – soprattutto sotto forma di fiocchi
di cereali, gallette di riso, pane integrale tostato, insalate di
pasta o di riso -, al miele, a noci, nocciole, mandorle, barrette
al sesamo da sgranocchiare strada facendo, a frutta secca come
uvetta, fichi, datteri ma anche a qualche uovo sodo, a formaggi
poco fermentati, a un “pinzimonio d’asporto” (senza olio!) composto
da carote, sedano e finocchi pronti all’uso, e poi mele o banane.
Senza dimenticare che spesso durante le camminate si mangia
più di quello che realmente occorre e l’organismo perde
agilità.
No invece a insaccati, grassi animali, cibi in scatola, cioccolato
(di solito immancabile nello zaino del trekker),
patatine, merendine confezionate, zucchero e caramelle,
alcolici.
Per dissetarsi è indicato il consumo di infusi e tè
dolcificati con miele oppure del brodo vegetale, contenuti nei
termos per mantenerli tiepidi.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il museo Vites, parte della rete Sud heritage, testimonia come l’incontro fra tradizione e innovazione possa favorire la sostenibilità in viticoltura.
Colorato, di stagione, in gran parte vegetariano: dagli antipasti al dolce, ecco come abbiamo composto il nostro menù di Pasqua ideale!
Nelle scuole messicane è entrato in vigore il divieto governativo di cibo spazzatura per contrastare l’emergenza obesità nei bambini.
Secondo il World Happiness Report, la condivisione dei pasti contribuisce a un maggior benessere soggettivo e a livelli più elevati di supporto sociale.
La mancanza di uova negli Stati Uniti porta alla luce un problema importante per il sistema dell’industria alimentare. Una carenza di mercato che si dimentica degli animali.
Lo rivela uno studio che ha analizzato i dati della Corn Belt statunitense, dove si coltiva intensivamente mais ogm: i parassiti hanno sviluppato resistenza alla coltura transgenica.
Dalla gestione dell’acqua ai compost biologici innovativi, il Community learning centre di Dimmerpani è diventato un punto di riferimento per l’agricoltura resiliente. Un’esperienza di successo che parte dalle donne.
Diminuire, o escludere, le proteine animali dalla nostra alimentazione non solo fa bene ma è anche semplice.
Uno studio americano ha osservato l’associazione tra il consumo di cibi ultra-processati e il rischio di artrosi al ginocchio dovuto alla presenza di grasso accumulato nei muscoli delle cosce.