Addio al logo del coccodrillo, Lacoste lo sostituisce con gli animali in via di estinzione

Il logo Lacoste cede il posto a dieci animali a rischio estinzione in una collezione il cui ricavato supporterà l’Unione mondiale per la conservazione della natura nella lotta alla salvaguardia delle specie che rischiano di sparire.

Il marchio di abbigliamento Lacoste ha lanciato una nuova capsule collection durante la sfilata tenutasi lo scorso 28 febbraio a Parigi. In partnership con l’Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn) ha presentato una linea di polo che hanno come logo il simbolo di dieci animali in via di estinzione a causa della pesca intensiva, del bracconaggio e di altre attività umane impattanti. Si tratta di una collezione prodotta in quantità specifiche e non casuali: il numero di polo raffiguranti una determinata specie corrisponde esattamente al numero effettivo di esemplari censiti in natura.

L’iniziativa rientra all’interno del programma Save our species guidato dall’Iucn, dal Global environment facility e dalla Banca mondiale con l’intento di agire concretamente e sensibilizzare tanto le istituzioni quanto i membri civili sull’importanza di salvaguardare le specie minacciate, i loro habitat e le persone che dipendono da loro, nonché la biodiversità in generale.

Lacoste celebra gli animali in via di estinzione

Con 1.775 polo esaurite in pochissimi giorni, la collezione era composta da 30 pezzi con il logo a forma di focena della California, una specie di cetaceo conosciuta anche con il nome di vaquita che è in via di estinzione a causa di ripetute catture accidentali nelle reti da pesca posizionate nel suo habitat con il fine di catturare i totoaba, pesci dal forte fascino commerciale; 40 polo sono state, invece, dedicate alla tartaruga rugosa della Birmania la cui riproduzione è a rischio per via dell’eccessivo consumo delle sue uova da parte dell’uomo.

Tra le altre, sono state create 50 polo con il lepilemure settentrionale, 67 con il rinoceronte di Giava, 150 con il gibbone di Cao Vit, 157 dedicate ai pappagalli kakapo, 231 ai condor della California, 250 ai saola o bue di Vu Qang, 350 alle tigri di Sumatra e, infine, 450 alle iguane di Anegada. Tutti gli animali raffigurati rischiano di estinguersi a causa delle ripercussioni dovute alla deforestazione, all’inquinamento, al bracconaggio, alle attività agricole e alla sempre più crescente presenza di animali, anche selvatici, addomesticati.

L’impegno di Lacoste per la biodiversità

Associato da ormai 80 anni all’iconico logo del coccodrillo, il noto marchio la cui icona sono le polo contribuisce alla protezione della biodiversità impegnandosi direttamente nella salvaguardia dei coccodrilli e degli alligatori e dei loro ecosistemi messi a rischio dalla scarsa salubrità delle acque in cui vivono. Infatti, la collezione a sostegno di Save our species è soltanto una delle imprese di sul fronte ambientale: dal 2014 sostiene i progetti del Parco nazionale delle Everglades in Florida, negli Stati Uniti per garantire a queste specie le condizioni di vita ideali. Perché anche il mondo della moda può dare il proprio contributo alla causa ambientale non solo sensibilizzando i consumatori, ma anche battendosi in prima linea con iniziative concrete.

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Articoli correlati
Il nudo femminile è un atto politico

La nudità delle donne, nella società occidentale, è ancora un problema. C’entra la gerarchia di genere, e c’entra il controllo della società patriarcale.