Con un grande progetto di ripristino, Baltimora vuole riportare in salute oltre 200mila metri quadrati di zone umide lungo 18 km di costa.
Land grabbing: quanto valgono le terre sottratte
Se le terre sottratte ai Paesi in via di sviluppo dalle multinazionali con la pratica del land grabbing fossero coltivate con le tecnologie più moderne, si potrebbe porre fine o quasi al problema della malnutrizione nel mondo. È questa la tesi di uno studio congiunto del Politecnico di Milano e dell’Università della Virginia, coordinato rispettivamente
Se le terre sottratte ai Paesi in via di sviluppo dalle multinazionali con la pratica del land grabbing fossero coltivate con le tecnologie più moderne, si potrebbe porre fine o quasi al problema della malnutrizione nel mondo.
È questa la tesi di uno studio congiunto del Politecnico di Milano e dell’Università della Virginia, coordinato rispettivamente da Maria Cristina Rulli e Paolo D’Odorico, che quantifica le rese dei terreni sottratti alle popolazioni locali nei Paesi più poveri del pianeta. Secondo lo studio, dal titolo Food appropriation through large scale land acquisitions pubblicato su Environmental Research Letters, queste aree agricole potrebbero sfamare fino a 550 milioni di persone, nel caso in cui venissero applicate le più moderne tecnologie di coltivazione e fino a 370 milioni senza utilizzare tecnologia per migliorare le rese.
La ricerca, che appare controversa e che sembra sottovalutare le ricadute sociali della pratica del land grabbing, fornisce solo una stima quantitativa che prende in considerazione l’estensione dei terreni acquisiti e la loro massima resa.
Sempre secondo lo studio, i paesi più coinvolti nel fenomeno del land grabbing sarebbero l’Indonesia, seguita dalla Malesia, dalla Papua Nuova Guinea e dall’ex Sudan. La resa massima dei terreni qui acquisiti ammonterebbe all’82 per cento delle calorie ottenibili dalla coltivazione di tutte le terre sottratte.
Nell’estratto della ricerca si legge che i numeri sopra citati destano preoccupazione perché “il cibo prodotto nei terreni sottratti è generalmente esportato in altre regioni, mentre i Paesi stessi in cui sono presenti i campi presentano alti livelli di malnutrizione. Al contrario, se il cibo fosse stato destinato al consumo interno, i prodotti raccolti in questi terreni avrebbero potuto garantire la sicurezza alimentare alle popolazioni locali“.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il riscaldamento globale ha spinto la Federazione internazionale dello sci e l’Organizzazione meteorologica mondiale a firmare un protocollo d’intesa.
Il fenomeno del land grabbing è presente anche in Birmania. Qui, però, l’accaparramento delle terre viene usato come arma di persecuzione delle minoranze.
Con Raimondo Orsini, direttore della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, abbiamo esplorato i temi chiave degli Stati generali della green economy 2024 il 5 e 6 novembre.
Entro il 2025, 40 porti italiani saranno dotati di spugne per assorbire gli oli. Si inizia da cinque tappe simboliche: Napoli, Messina, Brindisi, Ravenna e Trieste.
Una stretta opera di sorveglianza anti-bracconaggio ha dato i suoi frutti: il parco nazionale di Kaziranga ha quasi azzerato le uccisioni di rinoceronti.
A Palazzo Bovara apre al pubblico una tre giorni di confronto e conoscenza della moda sostenibile dal titolo Smart Closet.
Un aumento del 30% rispetto all’anno precedente, che risente anche delle conseguenze dei cambiamenti climatici.
Dall’11 al 13 ottobre a Parma c’è Fragile: il festival per trovare soluzioni e strategie per ridurre il nostro impatto sul pianeta.