Le maree forniranno elettricità a 155mila famiglie britanniche

L’estuario del fiume Severn, nella baia di Swansea Bay nel sudovest della Gran Bretagna, è il secondo posto al mondo dove si registra il maggiore dislivello di marea, soprattutto nel periodo primaverile. Quale area migliore per costruire una centrale che utilizza le mare per produrre energia elettrica? In questa baia è nato il progetto Swansea

L’estuario del fiume Severn, nella baia di Swansea Bay nel sudovest della Gran Bretagna, è il secondo posto al mondo dove si registra il maggiore dislivello di marea, soprattutto nel periodo primaverile. Quale area migliore per costruire una centrale che utilizza le mare per produrre energia elettrica?

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In questa baia è nato il progetto Swansea Bay Tidal Lagoon che, sfruttando le maree, produrrà 420 gigawattora (GWh) all’anno di energia elettrica rinnovabile, sufficiente a soddisfare la domanda di per 155mila famiglie per 120 anni.

 

 

 

Fin dal 1966 sono state costruite centrali elettriche che utilizzano il movimento dell’acqua generato dalle maree per produrre elettricità, ma l’impianto di Swansea Lagoon è il primo a utilizzare un metodo completamente nuovo.

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Come funziona la tecnologia

Il progetto prevede la costruzione di una barriera lunga circa 9,5 chilometri costruita lungo la baia, così da creare una laguna artificiale con una superficie di circa 11,5 chilometri quadrati. Quando la marea si ritrae, l’acqua all’interno del bacino avrà un livello di 8,2 metri superiore rispetto al livello della superficie del mare aperto. La pressione esercitata dall’acqua nel bacino sarà così convogliata in 26 turbine che azionandosi produrranno energia elettrica. Il sistema verrà poi invertito con l’alta marea: quando l’acqua in mare avrà raggiunto la massima altezza rispetto al livello dell’acqua contenuta nel bacino, l’acqua dal mare verrà fatta entrerà nel bacino, azionando nuovamente le turbine. La quantità di acqua che ogni giorno scorre attraverso le turbine potrebbe riempire 100mila piscine olimpioniche.

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Il piano, pronto a partire nell’autunno del 2016, è un importante passo avanti nel processo britannico di transizione energetica verso un sistema a basse emissioni di CO2. Quando la struttura verrà ultimata produrrà una quantità di energia tale da evitare l’utilizzo di 250mila barili di petrolio l’anno e l’emissione di 236mila tonnellate di CO2.

Energia dalle maree

La centrale Swansea Bay Lagoon produrrà energia pulita a minor costo, ma non solo:, fornirà benefici economici e sociali (posti di lavoro, attività culturale e ricreative, …) alla comunità locale. L’impianto potrebbe infatti essere usato come sistema di acquacoltura per allevamento di ostriche, alghe e altre piante marine locali, e come polo sportivo per la vela, mentre la barriera come percorso ciclopedonale. Inoltre i progettisti hanno pensato di realizzare delle sculture con creature marine, che appaiono e scompaiono in funzione della marea.

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Le stime di costo dell’impianto sono state calcolate in 1,4 miliardi di euro, basate essenzialmente sui prezzi dei sussidi governativi erogati per 35 anni, ma i costruttori hanno suggerito che potrebbero rinunciare gran parte delle sovvenzioni in cambio dell’approvazione da parte del Governo di altri due impianti uguali da realizzare a Cardiff e a Newport.

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