Quest’anno un’intensificazione delle precipitazioni nella parte settentrionale della fascia tropicale che avvolge l’Africa ha reso più verde la parte di deserto del Sahara che confina col Sahel.
Le megattere del Pacifico non vogliono più correre rischi
La megattera è un cetaceo che nuota e spruzza nell’oceano Pacifico centrale e settentrionale. Per 40 anni è stata considerata una specie a rischio estinzione, ma ora potrebbe non esserlo più. Il 26 febbraio lo stato dell’Alaska ha chiesto all’Agenzia americana per gli oceani e l’atmosfera (Noaa) di togliere le megattere dalla lista delle specie
La megattera è un cetaceo che nuota e spruzza nell’oceano Pacifico centrale e settentrionale. Per 40 anni è stata considerata una specie a rischio estinzione, ma ora potrebbe non esserlo più. Il 26 febbraio lo stato dell’Alaska ha chiesto all’Agenzia americana per gli oceani e l’atmosfera (Noaa) di togliere le megattere dalla lista delle specie in pericolo stilata sulla base dall’Endangered species act.
Al momento della richiesta, le megattere avevano raggiunto una popolazione di 22mila di esemplari secondo la Noaa. Un numero enorme se si considera che alla fine degli anni Novanta erano solo mille quelle che migravano dalle coste dell’Alaska a quelle delle isole Hawaii. Seimila in tutto il Pacifico.
La Noaa deve prendere una decisione entro il 28 luglio. Tra le possibilità, c’è l’accoglimento pieno della richiesta, cioè di abbassare la protezione a tutte le megattere del Pacifico inserendole nella lista delle specie “minacciate” (da “endangered” a “threatened”), oppure può decidere di accoglierla solo per quelle del Pacifico settentrionale. Infine c’è anche la possibilità che la richiesta venga respinta.
I gruppi ambientalisti non hanno ancora preso posizione su quale dovrebbe essere la decisione migliore. Anche se il numero delle megattere è aumentato, e di questo sono tutti felici, si fa sempre fatica a dire che una specie non è più in pericolo per paura di ripercussioni negative. Doug Vincent-Lang, un funzionario dell’Alaska che si occupa di conservazione delle specie, ha le idee molto più chiare. Ha detto che le megattere non dovrebbero più godere della protezione dell’Esa e che ora gli sforzi andrebbero concentrati su specie maggiormente in pericolo.
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