Ford e la mobilità intelligente: l’auto nell’ecosistema dei trasporti

Il marchio americano non produce solo auto. Ford lavora per proporre un sistema di mobilità intelligente, sostenibile, intermodale. Ecco qualche esempio.

Ford da anni collabora con le istituzioni di tutto il mondo per ideare e realizzare progetti che rendano la mobilità cittadina e quotidiana, la nostra mobilità, più efficiente e soprattutto integrata con i trasporti urbani. Ne abbiamo parlato con Andreas Ostendorf , vice presidente ambiente e sostenibilità di Ford Europa.

 

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Ford da anni è uno dei protagonisti nel proporre e ideare nuove soluzioni per la mobilità, non solo quindi come costruttore di automobili. Perché questa scelta?

 

La visione di Henry Ford era di quella di costruire un sistema di trasporto sicuro ed efficiente, alla portata di tutti. La Model-T, che è stato il primo veicolo prodotto in serie, non era solo una macchina; ha permesso alle persone di scegliere dove vivere, lavorare, giocare e muoversi. Ha portato la libertà e il progresso a milioni di persone. Fattori come la crescente urbanizzazione, la crescita della classe media globale e la crescita del numero di veicoli da 2 a 4 miliardi fino al 2050 sta portando la mobilità a rischio. Questo provoca un grosso problema anche per i pendolari. In Europa, stiamo già sperimentando l’impatto della mobilità ridotta.

 

La nostra ricerca che dimostra che i pendolari trovino il tragitto casa-lavoro più stressante del lavoro stesso è l’inizio del nostro pensiero su come i trasporti saranno in futuro, come vorremmo sviluppare soluzioni migliori per spostare persone e merci, e quello che dobbiamo fare per arrivarci. Crediamo che il futuro sia quello di una rete di soluzioni per la mobilità, collegate tra loro e funzionanti in sincrono.

 

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Come potrebbe migliorare la vita delle persone la mobilità intelligente?

 

La mobilità intelligente è la sintesi del nostro piano per sviluppare nuove soluzioni per mobilità del futuro. Per arrivarci abbiamo bisogno di vedere l’automobile come un elemento dell’ecosistema dei trasporti. Dobbiamo tener conto del fatto che ogni pezzo di questo ecosistema – auto, treno, bici e pedoni – ha il potenziale di integrare ogni altra parte. Se iniziamo a vedere la mobilità sotto quest’ottica, avremo un impatto fondamentale sul modo in cui affrontiamo le nostre sfide. Cambia il modo di guardare alle questioni normative. Cambiano le tecnologie sulle quali scegliamo di investire e richiederà probabilmente di modificare i modelli di business. E per il cliente puntiamo ad un trasporto urbano senza soluzione di continuità, facile da cambiare tra le diverse modalità di trasporto e in grado di migliorare la sicurezza dei trasporti.

 

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Ci fa degli esempi, delle buone pratiche già testate nel mondo?

 

Ford Carsharing, in Germania. Ford è il primo costruttore, a livello nazionale, ad appoggiare il programma di car sharing integrandolo attraverso le concessionarie. La collaborazione, ampliata di recente, vede oggi 42 operatori partecipanti in 67 città con più di 100 luoghi di noleggio. Grazie a questo tipo di rapporti con i concessionari Ford, stiamo portando il car sharing anche alle città più piccole. Ford sta lavorando con Flinkster, una grande azienda di car sharing e con partner multipli che forniscono la piattaforma di prenotazione per il sistema. I clienti Ford Carsharing possono così usare qualsiasi veicolo Flinkster, e i clienti di Flinkster possono utilizzare la flotta di Ford.

 

go!drive, a Londra. Si tratta di un esperimento per aiutarci a capire come il car sharing sia in grado di supportare le modalità di trasporto esistenti e dare alla gente più scelte per girare per la città. Abbiamo chiesto ai londinesi di aiutarci a progettare un servizio che meglio si adatti alle loro esigenze. La flessibilità è la chiave – la gente vuole essere in grado di prendere una macchina con breve preavviso e restituirla quando gli fa comodo. Vogliono anche sapere se c’è un posto auto al termine del loro viaggio. E la convenienza è un fattore importante: il car sharing flessibile è quello che offre una opzione di trasporto vero e proprio.

 

Info Cycle a Palo Alto. Gli ingegneri hanno sviluppato dei sensori basati sul Ford OpenXC, in grado di raccogliere informazioni dalle biciclette e da altre forme comuni di trasporto nelle aree urbane. I dispositivi raccolgono dati, quali la velocità delle ruote, l’accelerazione e l’altitudine. I dati potrebbero fornire un’idea di come modalità alternative di trasporto potrebbero essere meglio posizionate, per servire le future esigenze di mobilità urbana.

 

Le possibilità paiono infinite, intelligenti, realizzabili. E oggi sono quantomai necessarie.

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