Leggere l’etichetta del pesce: rete a circuizione

La pesca con la rete a circuizione tradizionale è sostenibile, ma cessa di esserlo quando viene utilizzata in abbinamento ai Fad. Scopriamo cosa sono e in quali mari vengono utilizzati.

Circuire il pesce è un bene, ma non ingannarlo con i Fad. La pesca a circuizione si avvale di unʼampia parete di rete disposta in modo da circondare il banco di pesci. Quando il pesce è circondato, i pescatori tirano una cima posta sul fondo della rete e ne chiudono allʼinterno gli animali. Questo metodo viene utilizzato per catturare pesci che vivono in banchi in mare aperto, come le sardine, o specie che si riuniscono per deporre le uova, come i calamari o le orate. La tradizionale rete a circuizione è un attrezzo sostenibile perché non danneggia i fondali e solitamente si cala sui banchi di pesce che costituiscono bersaglio di pesca. Le catture accidentali sono minime e i fondali non vengono nemmeno toccati.

 

Come ogni strumento, però, può essere anche utilizzato malamente: questo accade, ad esempio, con le tonnare “volanti” intenzionalmente calate sui branchi di delfini (soprattutto nel Pacifico sud-orientale).
Da evitare sono i pesci pescati in questo modo provenienti soprattutto dall’Oceano Indiano, dove la pesca ai tonni viene fatta con dispositivi di aggregazione per i pesci, i Fad – Fish Aggregate Device. Questi non sono altro che bidoni, o zattere galleggianti, dotati di GPS (Global Position System). Vengono lasciati andare alla deriva e poi recuperati. Un oggetto galleggiante in un’immensa e monotona distesa d’acqua diventa molto interessante per gli animali.

 

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Foto interna © www.greenpeace.org/
Foto in evidenza © www.thenav.ca – Brian Kingzett

 

In pochi giorni, in prossimità di questi oggetti si concentra una grande quantità di “pesce” di ogni tipo e quindi anche di grandi predatori ricercati dalle aziende di pesca. Quando le navi tornano a recuperare il dispositivo, calano la rete a circuizione (ampia anche 600 metri di diametro) e pescano di tutto: specie non vendibili che vanno a costituire scarto, delfini e mammiferi marini, tartarughe, squali e infine anche tonni pinna gialla e tonni obesi.

 

Recentemente i Fad sono stati banditi, ma controllare i pescatori in alto mare è sempre difficile, per questo quando si compra tonno in scatola è meglio affidarsi a prodotti certificati sostenibili.

 

La circuizione senza Fad, soprattutto quella di piccola pesca costiera, è un’ottima scelta. Lo dice la Guida al pesce sostenibile di Consumare Giusto.

 

A cura di Daniele Tibi per Consumare Giusto

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