
A Minervino, un paese del Salento, il cimitero si amplia per ospitare nei loculi anche gli animali domestici insieme ai loro proprietari.
Gli orrori dell’allevamento attraverso gli occhi di un maialino: nel cortometraggio M6nths non ci sono parole per descrivere immagini che parlano da sole.
“Hai mai provato a vedermi per quello che sono?”, recita la canzone che accompagna il trailer di M6nths ed è anche la domanda che il protagonista rivolge ad ognuno di noi. Nel cortometraggio di dodici minuti della regista Eline Helena Schellekens abbiamo l’opportunità di vedere con gli occhi di un maialino l’allevamento dov’è nato, senza alcuna voce narrante: non ce n’è bisogno.
Il buio è ciò che colpisce di più. La luce filtra da una finestrella polverosa, fuori si agitano le foglie degli alberi accarezzate dal vento, una farfalla si posa sul vetro. La osserviamo. Vorremmo tanto raggiungerla, giocarci, correre sull’erba mentre lei vola sopra la nostra testa. Ma non possiamo farlo. E mai potremo.
Se fossimo liberi, potremmo vivere fino a dieci anni. Invece la nostra vita durerà al massimo sei mesi. Non lo sappiamo, ma per qualche motivo proviamo paura. Continuamente. I nostri fratellini ci spingono, la gabbia è angusta. Abbiamo fame, ma per la mamma sdraiarsi ad allattarci è complicato e faticoso. La farfalla è ancora lì. Cosa c’è al di là del vetro?
[vimeo url=”https://vimeo.com/253658109″]
Eline Helena Schellekens, olandese, ha realizzato il cortometraggio M6nths (Sei mesi) mentre studiava all’università dell’Inghilterra dell’ovest, a Bristol. Prima di scrivere la tesi, ha filmato per un mese la vita dei maialini all’interno di vari allevamenti francesi, belgi e del Regno Unito. Per questo ha ricevuto il Panda award, uno dei più prestigiosi riconoscimenti per le produzioni sulla natura. E ha deciso di supportare l’Iniziativa dei cittadini europei contro le gabbie negli allevamenti, End the cage age: sino al 18 febbraio, M6onths è visibile in esclusiva sui siti delle 140 associazioni che sostengono la causa, tra cui Legambiente, Lav, Animal equality, Enpa. L’obiettivo è raccogliere un milione di firme per chiedere alla Commissione europea di porre fine al trattamento disumano riservato agli oltre 300 milioni di animali che soffrono in gabbia. Hanno già firmato la petizione 399.233 persone.
“End the Cage Age” chiede la fine dell’uso di ogni tipo di #gabbia per allevare #animali a scopo alimentare, ed è sostenuta da una cordata di più di 100 associazioni in 24 paesi. Firma e fai firmare ✍️ https://t.co/D15p3zJQA4 ?#endthecageage #europasenzagabbie pic.twitter.com/I2hhHCr6YB
— Lega del Cane (@LNDC_NAZIONALE) 13 novembre 2018
“È appena iniziato in Cina l’anno del maiale. Potrebbe essere l’occasione per conoscere meglio un animale tanto intelligente”, spera la regista. Sempre più persone scelgono di rinunciare alla carne sapendo come viene prodotta, processo che richiede peraltro grandi consumi d’acqua ed energia e produce la maggior parte delle emissioni di gas serra che ogni anno la nostra società immette nell’atmosfera. Due cose sono certe: è meglio munirsi di fazzoletti prima di vedere M6nths e tutti gli animali, maialini compresi, meritano di godere delle piccole gioie che la vita riserva ad ogni creatura.
A Minervino, un paese del Salento, il cimitero si amplia per ospitare nei loculi anche gli animali domestici insieme ai loro proprietari.
Il dobermann è selezionato per proteggere e difendere il proprietario e la famiglia. Cane di carattere, è disposto a morire per proteggere chi gli è caro.
Un milione di polli muore ogni anno nel trasporto dall’allevamento verso il macello. Ma il Regno Unito potrebbe cambiare presto le proprie leggi.
Il governo spagnolo abbatterà tutti i vitelli che da dicembre sono a bordo della nave Karim Allah. Intanto la Elbeik sta tornando a Cartagena.
Dopo una lunga campagna di pressione sulla grande distribuzione, siamo riusciti a mettere il foie gras #ViaDagliScaffali dei maggiori supermercati italiani.
L’università di Verona rinuncia alla vivisezione in ambito scientifico, liberando il gruppo dei macachi che erano destinati alla sperimentazione.
La floriterapia aiuta anche i nostri amici animali a superare problemi di salute e di carattere psicologico. Ce lo spiega l’esperta veterinaria.
Ciò che succede in questo allevamento di Brescia non è una triste eccezione, ma la norma negli allevamenti italiani. Per questo servono maggiori controlli.
Da oltre due mesi, quasi tremila vitelli stanno viaggiando a bordo di due navi per il Mediterraneo, senza una destinazione e in condizioni terribili.