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Made in Nature è il progetto finanziato da Unione europea e Cso Italy per promuovere i benefici del consumo del biologico per salute e ambiente.
L’agricoltura biologica in Europa e in Italia sta attraversando una fase di particolare crescita. Negli ultimi cinque anni, il biologico ha registrato un incremento notevole, diventando uno dei settori chiave dell’economia sostenibile. Come riportato anche nell’ultimo rapporto Bio Bank, le vendite di prodotti biologici nei 48 paesi del continente europeo hanno raggiunto i 52 miliardi di euro nel 2020, con un incremento del 15,6 per cento rispetto al 2019 e un impressionante aumento del 144 per cento dal 2011.
In particolare, il nostro paese si conferma leader di settore non solo in Europa, ma anche a livello globale: con un giro d’affari di 2,6 miliardi di euro in export, l’Italia vanta il numero più alto in Europa di produttori biologici, con oltre 71.500 aziende agricole ed è al terzo posto sia per vendite al dettaglio che per superficie coltivata a biologico, ambito in cui si posiziona al sesto posto a livello mondiale.
Questi dati evidenziano come, oltre a essere un metodo di coltivazione eticamente sostenibile per il nostro Pianeta, l’agricoltura biologica rappresenti sempre di più anche una scelta economicamente vantaggiosa per le aziende, offrendo notevoli opportunità di crescita e di sviluppo. Ulteriore conferma di questa tendenza arriva dai dati dell’Osservatorio Sana di Nomisma 2023, che rivelano come il settore biologico attragga un numero sempre crescente di operatori, con un’evoluzione del mercato che negli ultimi anni ha visto una forte espansione dei supermercati e della grande distribuzione, che hanno praticamente raddoppiato la loro presenza come player di distribuzione negli ultimi dieci anni, a discapito dei negozi specializzati che, invece, hanno subito una diminuzione del 15 per cento dal 2013.
Sebbene questo cambiamento rifletta una maggiore accessibilità ai prodotti biologici, emergono però nuove preoccupazioni, come quelle legate al fenomeno del greenwashing e al possibile allontanamento dai principi fondamentali di salute, sostenibilità ed equità che hanno sempre contraddistinto il biologico.
Nomisma ha rilevato che nel 2022 le vendite alimentari bio nel mercato interno italiano hanno rappresentato il 4 per cento delle vendite di biologico al dettaglio a livello mondiale, testimoniando l’incremento dell’interesse verso i prodotti biologici tra i consumatori italiani. Tuttavia, ha evidenziato anche che quasi il 90 per cento dei consumatori desidera ricevere informazioni più approfondite sui prodotti che acquista, soprattutto quando si tratta di biologico. Proprio per rispondere a questa esigenza di maggiore chiarezza e trasparenza, nasce il progetto Made in Nature. Realizzato da Cso Italy, finanziato dall’Unione europea e partecipato dalle aziende Brio, Canova, Ceradini, Conserve Italia, Orogel e Verybio, il progetto si impegna a portare alla luce i benefici del biologico, valorizzando l’importanza di pratiche agricole che contribuiscono alla nostra salute e a quella del Pianeta.
“Sebbene l’acquisto di ortofrutta biologica abbia fatto segnare nel primo trimestre 2023 un calo del 7 per cento sul 2022, il numero delle famiglie italiane che si avvicinano al prodotto biologico consentendone un’importante crescita non sta diminuendo. L’Italia è del resto tra i primi paesi europei per superficie agricola coltivata a biologico con 22mila chilometri quadrati, pari alla superficie di tutta l’Emilia Romagna (fonte Organic farming in the Eu della Commissione)”, ha dichiarato Elisa Macchi, direttore generale Cso Italy, che ha proseguito: “Il progetto Made in Nature, giunto al suo sesto anno, è importante perché si pone due obiettivi: rafforzare la consapevolezza e il riconoscimento del regime di qualità dell’unione per la produzione biologica e aumentare la competitività e il consumo dei prodotti agricoli biologici Ue. Le azioni che abbiamo messo in campo ci aiutano a raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati: aumento del livello di conoscenza dei valori del certificato bio europeo per il 24 per cento nei confronti delle donne consumatrici e responsabili d’acquisto tra i 18 e i 55 anni di età (il target della campagna) e un consumo aggiuntivo di ortofrutta bio Ue pari a circa 18 milioni di euro”.
L’importanza di una comunicazione efficace, chiara e trasparente è fondamentale per il successo del biologico. Attraverso la divulgazione e l’educazione, Made in Nature si propone di migliorare le informazioni riguardo al bio e diffondere la consapevolezza tra i consumatori europei di Italia, Germania, Francia e Danimarca – i quattro paesi dove il progetto è attivo – mostrando come pratiche di coltivazione che affondano le proprie radici nel passato possano guidare un futuro più sostenibile per l’agricoltura.
Made in Nature ha lo scopo di incoraggiare metodi di coltivazione che rispettino l’ambiente e promuove l’importanza di una dieta sana e sostenibile, migliorando così la salute e il benessere delle persone per ridurre i costi sanitari dovuti a un’alimentazione sbagliata che, solo nel nostro paese, ammontano a tredici miliardi di euro all’anno (fonte Società italiana di medicina ambientale, Sima).
Attraverso una serie di iniziative ed azioni sinergiche su vari canali come campagne informative sulle principali testate di settore, una comunicazione sui canali social network, che include collaborazioni con influencer, e la partecipazione attiva a fiere di settore, il progetto vuole avvicinare più persone all’ortofrutta bio, abbattendo le barriere di quei consumatori che ancora non scelgono il biologico, e rafforzare le scelte di chi già consuma bio.
Due esempi di iniziative di Made in Nature sono il podcast Germogli e il progetto Frutteto zero emissioni. Germogli consiste in una serie di appuntamenti per riscoprire le origini dell’agricoltura biologica e dimostrare che il biologico non è solo una semplice alternativa legata a un trend contemporaneo, ma espressione autentica della nostra tradizione culinaria e della cucina rurale del passato. Un viaggio in compagnia di ospiti ed esperti di alimentazione e agricoltura per esplorare storie e pratiche sostenibili che definiscono la nostra eredità agricola.
Il progetto Frutteto zero emissioni, invece, nasce per bilanciare l’impatto ambientale delle attività promozionali di Made in Nature. Il programma prevede la piantumazione di alberi da frutto e altre piante come misura compensativa per le emissioni di anidride carbonica generate. Il progetto, infatti, presta particolare attenzione alla scelta di risorse sostenibili, come l’utilizzo di carta riciclata per il materiale informativo, e alla riduzione dell’impatto ecologico attraverso pratiche come la limitazione dei viaggi in aereo e la lotta contro lo spreco alimentare. Il Frutteto zero emissioni, situato presso il centro agroalimentare di Bologna, vede l’installazione annuale di decine di nuovi alberi, con l’obiettivo di assorbire migliaia di chilogrammi di anidride carbonica nell’arco di tre anni. Ad oggi, il progetto ha già dato vita a numerosi alberi da frutto.
Oltre agli aspetti ambientali, il frutteto ha anche una dimensione sociale: la frutta prodotta viene donata a Cucine popolari, associazione locale che si occupa di fornire pasti alle persone in difficoltà, mentre il lavoro di cura e manutenzione del frutteto è gestito dalla cooperativa sociale Eta beta, contribuendo allo sviluppo comunitario e al sostegno sociale.
Tra le iniziative future, invece, Made in Nature sarà presente l’8, il 9 e il 10 maggio a Macfrut 2024. La fiera, che si terrà a Rimini, si rivolge ai professionisti del settore ortofrutticolo sia italiani che internazionali, coprendo l’intera catena di valore dalla produzione alla commercializzazione, includendo aspetti come logistica, vivaismo e produzione di sementi. In questo contesto, le aziende che partecipano al progetto potranno presentare le loro iniziative e progressi nel settore dell’agricoltura biologica, incentivare scambi di best practices e approfondire tematiche legate alla sostenibilità e all’innovazione agricola.
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