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I dati sul mercato del biologico esposti al Sana di Bologna raccontano di una ripresa dei consumi domestici e di italiani che vorrebbero essere più informati sul bio.
Il biologico italiano continua a crescere per superfici agricole, operatori ed export. Lo raccontano i dati che Nomisma ha raccolto fino a luglio 2023 e ha presentato lo scorso settembre in occasione di Rivoluzione Bio 2023, gli Stati generali del biologico, organizzati da Federbio e Assobio al Sana di BolognaFiere.
Nel dettaglio, l’Italia, con oltre 2,3 milioni di ettari ha la più alta percentuale di superfici bio sul totale (19 per cento contro una media europea ferma al 12 per cento) ed è vicina al target del 25 per cento di superfici investite a bio entro il 2030, previsto dalla Strategia Farm to Fork all’interno del Green deal europeo. L’Italia possiede il 3,5 per cento della superficie biologica mondiale e il 12,3 per cento della superficie biologica europea. Sono 92.799 gli operatori biologici, +7,7 per cento rispetto al 2021.
Nel 2022 le vendite alimentari bio nel mercato interno hanno superato i 5 miliardi di euro e rappresentano il 4 per cento delle vendite al dettaglio biologiche mondiali. A trainare la crescita del mercato anche per quest’anno sono i consumi fuori casa che sfiorano 1,3 miliardi di euro, segnando una crescita del +18 per cento rispetto al 2022. Si sottolinea poi la ripresa dei consumi domestici che, dopo la leggera flessione dello scorso anno (-0,8 per cento a valore rispetto al 2021), registrano una variazione del +7 per cento (dati anno terminante luglio 2023).
Positiva anche quest’anno la performance dell’export di prodotti agroalimentari italiani bio che raggiunge i 3,6 miliardi di euro nel 2023, segnando una crescita del +8% (anno terminante luglio) rispetto all’anno precedente. La gran parte delle esportazioni bio (81 per cento del totale) riguarda i prodotti agroalimentari, per un valore di 2,9 miliardi di euro nel 2023. Il vino pesa per il restante 19 per cento delle esportazioni biologiche per 626 milioni di euro di vendite (+8 per cento sul 2022).
L’89 per cento della popolazione italiana tra i 18 e i 65 anni ha acquistato consapevolmente almeno un prodotto alimentare bio nell’ultimo anno. Chi acquista bio sceglie principalmente in base all’origine italiana, all’origine locale, alla presenza del marchio dop/igp e alla marca. Gli italiani acquistano prodotti bio perché li ritengono più sicuri per la salute rispetto a un prodotto convenzionale (27 per cento), ma anche perché sono più rispettosi dell’ambiente (23 per cento) e del benessere animale (10 per cento) e per sostenere i piccoli produttori (10 per cento).
Il 78 per cento dei consumatori ritiene che la situazione riguardante la crisi climatica sia critica e valuta la sostenibilità di un prodotto in base alla provenienza italiana o locale (51 per cento dei consumatori), al packaging (50 per cento), a certificazioni come quella biologica ed equo solidale (26 per cento) e a diciture genericamente green riportate in etichetta (25 per cento).
A proposito di questo ultimo punto, il 40 per cento dei consumatori risulta confuso dalla presenza di molti green claim presenti sulla confezione che non permettono di capire se un prodotto alimentare è effettivamente sostenibile. Da qui emerge dunque la necessità del settore di rafforzare nei consumatori le conoscenze e la consapevolezza sui valori del biologico e sulle garanzie sottostanti la certificazione, oltre che di consolidare il posizionamento distintivo del bio come modello agricolo in grado di rafforzare la transizione ecologica e contrastare i cambiamenti climatici.
Ben 9 consumatori italiani su 10 non hanno sufficienti informazioni o vorrebbero saperne di più riguardo le innovazioni e le tecnologie impiegate nel bio, sui controlli a cui sono sottoposti i prodotti biologici e sul contributo del metodo biologico alla sostenibilità. In particolare, il 55 per cento chiede ulteriori dettagli sulla distintività del biologico rispetto al convenzionale, il 54 per cento vuole saperne di più sui benefici apportati dal bio a dieta e salute e la stessa percentuale ricerca maggiori informazioni sulla tracciabilità dei prodotti bio.
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