![I cambiamenti climatici rendono più fragili le foreste: spetta a noi tutelarle](https://cdn.lifegate.it/Uo8O3bcCWmXU02BcE2tjGePvH2w=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/foreste-fao.jpg, https://cdn.lifegate.it/qqdIw0SCwubwy7bixl7Zzz9dx0A=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/foreste-fao.jpg 2x)
L’innovazione può dare un futuro sostenibile ai polmoni verdi del nostro pianeta: lo sottolinea l’edizione 2024 del report Fao sullo stato delle foreste.
Il dossier Mare Monstrum rivela che nel 2017 le azioni illegali a danno del Mediterraneo italiano sono aumentate. Scopriamo quali sono le regioni meno virtuose e cosa possono fare i cittadini nell’editoriale del presidente di Legambiente.
Nel 2017, i reati contestati, tra inquinamento, abusivismo edilizio, pesca di frodo e navigazione da diporto, sono stati ben 17.030, una media di oltre 46 al giorno, con un incremento rispetto all’anno precedente dell’8,5 per cento, sono i dati del dossier Mare monstrum di Legambiente che racconta l’assalto al mare con i numeri dell’attività repressiva delle Forze dell’ordine e delle capitanerie di porto.
Le persone denunciate e arrestate lo scorso anno sono 19.564, in crescita dell’8 per cento, e i sequestri 4.776, hanno fatto segnare un aumento del 25,4 per cento. Nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, che insieme al Lazio sono anche quelle che dominano la classifica nazionale, si concentra il 50 per cento degli illeciti sanzionati.
I reati più diffusi sono quelli legati all’inquinamento delle acque e del suolo, derivanti da scarichi fognari fuorilegge, depuratori mal funzionanti o assenti, spandimenti di idrocarburi e contaminazioni del suolo: da soli raggiungono il 35,7 per cento del totale. Segue con il 27,7 per cento la pesca illegale, quindi il cemento abusivo, con il 19,5 per cento, e infine le infrazioni al codice della navigazione della nautica da diporto, che valgono il 17,1 per cento della torta.
Se vedi chiazze sospette o tubi che scaricano in acqua, segnalalo a #SOSgoletta su https://t.co/sln2jGa3iQ.
Difendiamo i mari e i laghi dall’inquiamento, insieme!con @GolettaVerde e @golettadeilaghi pic.twitter.com/oZOH2wNuxj
— Legambiente Onlus (@Legambiente) 6 giugno 2018
I dati di Mare monstrum accompagneranno le 22 tappe di Goletta verde, da Chiavari a Trieste, per raccontare lo stato di salute del nostro mare. Goletta Verde è la storica imbarcazione della nostra associazione che ha lasciato gli ormeggi e spiegato le vele per il nuovo viaggio lungo le coste italiane che si concluderà il 12 agosto.
Come avviene da trent’anni a questa parte, andrà alla ricerca dei “nemici del mare”, denunciando puntualmente i casi di inquinamento, il cemento abusivo e le tante altre illegalità, così come accenderà i riflettori sulle buone politiche che puntano sulla tutela e sulla valorizzazione di questo prezioso ecosistema, che tiene insieme acque e fascia costiera.
Quest’anno Goletta verde intende valorizzare il ruolo centrale del Mediterraneo nelle politiche di accoglienza e di integrazione, un ruolo storico che, oggi più che mai, deve essere riaffermato con convinzione, perché il nostro mare torni a unire i popoli e non sia una frontiera invalicabile.
Leggi anche: Microplastiche, è il mar Mediterraneo il più invaso dai rifiuti
Tra le battaglie più importanti, c’è quella della messa al bando delle plastiche usa e getta e in generale la lotta al marine litter, una delle due più gravi emergenze ambientali globali insieme ai cambiamenti climatici. Secondo l’ultimo rapporto Beach litter di Legambiente, solo sulle spiagge italiane il 31 per cento dei rifiuti censiti è stato creato per essere gettato immediatamente o poco dopo il suo utilizzo.
Torna anche il servizio Sos Goletta, con cui Legambiente assegna un compito importante a cittadini e turisti, chiedendo di segnalare le situazioni anomale di inquinamento delle acque: tubi che scaricano direttamente in mare ma anche chiazze sospette. I tecnici del laboratorio mobile approfondiranno le denunce e le segnalazioni arrivate, per poi farle arrivare alle autorità competenti.
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