![I cambiamenti climatici rendono più fragili le foreste: spetta a noi tutelarle](https://cdn.lifegate.it/Uo8O3bcCWmXU02BcE2tjGePvH2w=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/foreste-fao.jpg, https://cdn.lifegate.it/qqdIw0SCwubwy7bixl7Zzz9dx0A=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/foreste-fao.jpg 2x)
L’innovazione può dare un futuro sostenibile ai polmoni verdi del nostro pianeta: lo sottolinea l’edizione 2024 del report Fao sullo stato delle foreste.
Se considerassimo ancora il cibo come lo consideravano i Greci, ossia come un dono degli Dei, qualcosa che la stessa volontà dei numi poteva dare o togliere agli esseri umani, qualcosa di sacro e venerabile, forse oggi ne avremmo più rispetto. Forse non sarebbe considerato cosa morta, ma viva e sacra. Forse, non sarebbe neppure
Se considerassimo ancora il cibo come lo consideravano i Greci, ossia come un dono degli Dei, qualcosa che la stessa volontà dei numi poteva dare o togliere agli esseri umani, qualcosa di sacro e venerabile, forse oggi ne avremmo più rispetto. Forse non sarebbe considerato cosa morta, ma viva e sacra. Forse, non sarebbe neppure considerato una cosa.
Questa è una delle tante riflessioni che possono scaturire al visitatore della mostra Mito e Natura – Dalla Grecia a Pompei, a Palazzo Reale di Milano dal 31 luglio fino al 10 gennaio 2016, organizzata non solo, ma anche in funzione di Expo 2015, come momento di confronto sull’alimentazione antica.
Quella della natura coltivata, tuttavia, è solo una delle sezioni che popolano il ricco allestimento, costituito da 180 reperti greci, magnogreci e romani provenienti da musei italiani (Musei Vaticani, Museo Archeologico di Napoli) e stranieri (come ad esempio il Museo Archeologico di Atene, il Kunsthistoriches Museum di Vienna e il Louvre di Parigi). Alcuni dei pezzi, come il dipinto della Tomba del tuffatore da Paestum, il cratere di Assteas, gli affreschi della Casa del Bracciale di Pompei o ancora le corone in foglie d’oro sono preziosissimi e meritano da soli una visita alla mostra.
La natura è raccontata in tutti i suoi aspetti: è selvaggia e coltivata, pericolosa e indispensabile. È la natura terribile dei naufragi e quella benevola dei campi di grano. Da dono di Demetra e Trittolemo diventa semplice corredo gioioso alle gesta di divinità come Dioniso; da personificazione di elementi (Oceano) diviene simbolo, oggetto.
Viene raccontato il giardino sacro, quasi un’immagine dell’aldilà, e il giardino pompeiano, un rifugio di otium che costituisce un’alternativa alla vita politica e all’impegno sociale. La natura diventa anche paesaggio: prima simbolico, poi complemento del paesaggio reale, continuazione domestica e ideale di ciò che visivamente si può trovare “fuori”. Non manca la natura morta (se questo termine può essere usato ante litteram), tanto cara ai romani, con pitture pompeiane e resti carbonizzati dall’eruzione del Vesuvio degli stessi cibi immortalati sulle pareti.
La mostra è realizzata grazie a una collaborazione tra musei italiani e internazionali; grazie alla collaborazione con Orticola di Lombardia, inoltre, è stato allestito un Viridarium, un giardino per consentire al visitatore di immergersi letteralmente nella natura secondo la concezione antica. Da settembre, l’Università Statale di Milano organizzerà inoltre una serie di incontri “FuoriMostra” per parlare del rapporto tra l’uomo e la natura nell’ambito dell’evento La Statale per Expo.
Il catalogo è pubblicato da Electa.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’innovazione può dare un futuro sostenibile ai polmoni verdi del nostro pianeta: lo sottolinea l’edizione 2024 del report Fao sullo stato delle foreste.
Il Piemonte è la regione italiana che vanta il maggior numero di comuni rurali Spighe verdi con un’attenzione spiccata alla sostenibilità.
I megabassines sono enormi riserve d’acqua pensati per l’agricoltura nei mesi di siccità. Nonostante le ottime promesse, sono oggetto di proteste per il loro impatto ambientale.
Il 26 febbraio 2023 a causa del mare mosso 94 migranti annegarono a 300 metri dalla costa calabrese: non ci furono soccorsi nonostante gli allarmi.
L’attivista 73enne impegnato nella lotta alla caccia alle balene è stato ammanettato a Nuuk su un mandato d’arresto emesso dalla Guardia costiera giapponese. Rischia l’estradizione.
A una settimana dal rogo nell’impianto di raccolta rifiuti, spenti gli ultimi focolai. Per ArpaCal non ci sono pericoli ma mancano le analisi del suolo.
In città le temperature sono più alte che altrove: è il fenomeno dell’isola urbana di calore. La cementificazione del territorio impedisce a piante e suolo di regolare la temperatura dell’aria. Dal soil sealing al calore antropogenico, le cause sono tutte legate alle attività umane.
Interessata un’area di 5mila metri quadrati, il Comune invita i cittadini a tenere chiuse le finestre e a indossare le mascherine ffp2.
Una catena umana per fermare i disboscamenti per far spazio alla grande opera: i comitati di cittadini si muovono per salvaguardare il territorio.