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Le città avranno sempre più un ruolo centrale nello sviluppo di una mobilità più sostenibile.
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L’attuale fase 2 dell’emergenza Covid-19 ha di fatto anticipato i tempi, obbligando le grandi città del mondo a rivedere in corsa i loro piani per la mobilità. Quello che fino a ieri era “come ci muoveremo nelle città di domani”, è diventato un tema di forte attualità, a cui dare risposte immediate. Così, la mobilità elettrica, insieme a forme di spostamenti alternativi come la mobilità on-demand, il car sharing e la micromobilità sono tornate prepotentemente in primo piano, possibili risposte ai problemi di traffico e distanziamento sociale a cui siamo tutti chiamati in questa delicata fase della ripresa. In questa situazione, i costruttori d’auto che in tempi non sospetti hanno investito in progetti di mobilità urbana adesso potrebbero sfruttare il vantaggio, sfruttando progetti già in fase avanzata di sperimentazione. Come il Gruppo Volkswagen che da tempo sta lavorando con numerose amministrazioni in tutto il mondo per testare e ottimizzare le sue idee più innovative. Vediamo a che punto sono i progetti con le città di Amburgo, Barcellona e Lisbona.
La partnership con Amburgo è iniziata nel 2016 ed è stata recentemente rinnovata per altri tre anni. Alcuni esempi concreti di progetti congiunti sono il parcheggio autonomo all’aeroporto e MOIA, servizio di ride sharing che offre una visione innovativa del trasporto pubblico. Nello stesso tempo, nella seconda città tedesca per dimensione è nato un circuito cittadino per la sperimentazione della guida autonoma oltre al lancio di WeShare, servizio di car sharing elettrico con oltre 1.000 veicoli Volkswagen disponibili e un’infrastruttura di ricarica composta da 1.000 colonnine pubbliche. Amburgo, che fra gli obiettivi aspira a diventare un modello di riferimento europeo per la mobilità urbana, ospiterà nel 2021 l’ITS World Congress, il principale evento dedicato ai sistemi di trasporti intelligenti.
In Portogallo Volkswagen sta lavorando con l’amministrazione di Lisbona e con il servizio di trasporto pubblico Carris, per testare nuove soluzioni di mobilità. L’obiettivo è ottimizzare l’ecosistema della mobilità urbana attraverso le nuove tecnologie. “L’ultimo progetto attivato – ha spiegato Miguel Gaspar, vicesindaco della città – ha visto una flotta di autobus sperimentali seguire percorsi dinamici calcolati in tempo reale in occasione dell’ultimo WebSummit, collegando alcune zone specifiche di Lisbona. Alla base del progetto c’è stata un’analisi approfondita dei dati, che ha consentito di prevedere fermate e frequenza delle corse”. Lo scopo del progetto era ridurre il tempo di percorrenza, anche e soprattutto nelle ore di punta, grazie ai calcoli di un computer quantistico che ha permesso di ridurre i tempi del trasporto, la lunghezza del tragitto e i tempi di attesa, oltre che di evitare gli ingorghi grazie a una navigazione intelligente.
Seat, marchio spagnolo della galassia Volkswagen, ha da tempo stretto una partnership attiva sulla mobilità alternativa con la città di Barcellona. Con questo obiettivo il costruttore ha dato vita alla divisone dedicata Seat Urban Mobility, che di fatto offre soluzioni su misura per le esigenze di spostamento dei cittadini. Fra le attività recenti, il lancio di scooter e monopattini elettrici e il progetto DGT 3.0, che grazie alla collaborazione con il ministero dei Trasporti spagnolo, ha permesso di sperimentare la possibilità di rendere le auto connesse in tempo reale con i semafori, con l’obiettivo di aumentare la sicurezza e rendere più scorrevole il traffico. “Vogliamo aiutare le città a ridisegnare la mobilità urbana, offrendo soluzioni innovative, e lavorare fianco a fianco è fondamentale”, ha spiegato Lucas Casasnovas, responsabile di Seat Urban Mobility.
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