Mobilità sostenibile nei Paesi in via di sviluppo: l’esempio dei taxi in Ecuador

I tassisti di Guayaquil in Ecuador desiderano passare ai veicoli elettrici. Le difficoltà e la mancanza di stazioni di ricarica non li stanno fermando.

  • Guidare mezzi meno inquinanti è ancora più difficile nei Paesi con infrastrutture non adeguate, ma ciò non ferma alcuni autisti dell’Ecuador.
  • Il governo locale ha stanziato dei fondi per il passaggio alla mobilità elettrica, tuttavia molti tassisti sono preoccupati per l’assenza di colonnine di ricarica nei pressi delle strade.
  • Ci sono numerosi vantaggi per favorire una più ampia adozione di veicoli elettrici nelle nazioni in via di sviluppo, dal miglioramento della salute pubblica alla minore congestione del traffico urbano inquinante.

Guidare a Guayaquil, città dell’Ecuador che si affaccia sul oceano Pacifico, non è facile. Il traffico è costante, per via degli oltre tre milioni di abitanti e per i movimenti dovuti al porto marittimo, uno dei più importanti del Sudamerica. Muoversi in auto è ancora più difficile per chi ha scelto di passare a un mezzo elettrico, optando per la mobilità sostenibile in un luogo dove le infrastrutture non sono aggiornate. Alcuni tassisti di Guayaquil hanno deciso comunque di acquistare un’auto elettrica, dando l’esempio ai concittadini e provando a superare le difficoltà strutturali di una scelta ecologica sulle strade dissestate dell’Ecuador. Un percorso difficile che denota l’importanza, e la difficoltà, di una scelta sostenibile nei Paesi in via di sviluppo.

I dubbi dei tassisti in Ecuador

Negli ultimi tre anni, il numero di taxi elettrici in Ecuador è aumentato, pur se lentamente. Nonostante le generose opzioni di finanziamento offerte dal governo ai tassisti per passare all’elettrico, la crescita è rallentata a causa delle preoccupazioni dei conducenti per le scarse infrastrutture di ricarica presenti nelle città. Dato che a Guayaquil esiste solo una stazione di ricarica elettrica per auto, i tassisti che hanno compiuto il passaggio ai mezzi sostenibili devono fare affidamento alla corrente delle proprie case o di quelle di familiari e amici.

Malgrado la crescente necessità di taxi da parte dei passeggeri e l’interesse dei conducenti a sfruttare al meglio le sovvenzioni per i veicoli elettrici, gli autisti sono restii ad approcciare il cambiamento. “È difficile utilizzare un veicolo elettrico dato lo stato attuale dei punti di ricarica”, ha dichiarato il tassista Jorge Burbano al magazine Rest of the world. I sussidi per i veicoli elettrici, concordano i suoi colleghi, non sono sufficienti: Guayaquil ha bisogno di investimenti nelle infrastrutture e nella regolamentazione dei veicoli elettrici, in particolare per quanto riguarda le stazioni di ricarica. Nel 2019, l’ufficio del sindaco ha istituito degli incentivi, tra cui uno sconto fino a 4mila dollari sull’acquisto di un veicolo elettrico e una riduzione delle bollette domestiche per i proprietari di taxi elettrici.

La mobilità sostenibile nelle nazioni in via di sviluppo

L’esempio dell’Ecuador dimostra la volontà dei singoli cittadini di inquinare meno: i benefici sono confermati anche da ricerche istituzionali. In uno studio commissionato dall’organizzazione World bank e condotto su 20 Paesi di Africa, Asia, Caraibi, Oceania, Europa e Sudamerica, dal titolo Economics of electric vehicles for passenger transportation (Economia dei veicoli elettrici per il trasporto passeggeri), si rileva che più della metà dei Paesi in via di sviluppo trarrebbe benefici economici dall’adozione della mobilità elettrica. Non si tratta solo di vantaggi sui costi: il passaggio alla mobilità elettrica è fondamentale per ridurre l’inquinamento atmosferico.

La riduzione dell’inquinamento urbano e i conseguenti benefici per la popolazione valgono come ulteriore motivazione per la mobilità elettrica nei Paesi in via di sviluppo, dove le chiusure urbane e la conseguente diminuzione dell’uso di veicoli a combustibile fossile durante la pandemia hanno notevolmente migliorato la qualità dell’aria nelle città delle nazioni coinvolte. L’elettrificazione dei trasporti, a cominciare dalle auto dei singoli cittadini per poi passare ai mezzi pubblici, è la strada da seguire per i luoghi come l’Ecuador che, pur senza avere emissioni di CO2 paragonabili a quelli dell’Occidente o di Cina e India, subiscono i danni dovuti ai cambiamenti climatici. La volontà dei tassisti non deve essere disincentivata. “Da un lato, è bello spendere meno in benzina”, ha dichiarato Eddy Muñoz di Guayaquil, un autista che aveva pensato di passare a un taxi elettrico. “Ma dove ricarico la mia auto?”

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