
Venticinque esperti si confrontano su comunità energetiche, nucleare di nuova generazione, biocarburanti e termovalorizzazione dei rifiuti: “Serve coraggio e una coscienza collettiva”.
Inaugurata la nuova centrale solare di Abu Dhabi. Ora l’obiettivo degli Emirati arabi è quello di coprire il sette per cento del fabbisogno energetico del paese grazie alle rinnovabili entro sette anni.
La centrale solare si chiama Shams 1 ed è stata inaugurata domenica 17 marzo a
Madinat Zayedgrazi, vicino ad Abu Dhabi, grazie alla collaborazione
di tre grandi società come la locale Masdar, la francese
Total e la spagnola Abengoa.
L’impianto è in grado di produrre 100 megawattora di
energia, ma l’obiettivo di lungo termine del governo degli Emirati
è arrivare a coprire il sette per cento del fabbisogno
energetico del paese grazie a fonti pulite entro sette anni, nel
2020. Un obiettivo, per fare un paragone, raggiunto quattro anni fa
da 21 dei 27 paesi che fanno parte dell’Unione europea.
Shams 1 ha una capacità in grado di fornire
energia a 20mila abitazioni e potrà essere usata anche per
raffreddare il clima all’interno dei centri congressi che ospitano
meeting internazionali, anche d’estate. L’altro concorrente nella
regione, l’Arabia Saudita, ha promesso di installare 41mila
megawatt di energia rinnovabile entro i prossimi vent’anni, ma ad
oggi ne può vantare meno di 50.
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