L’amministrazione Usa ha sospeso le domande per l’immigrazione delle persone provenienti da 19 paesi. Nel frattempo vanno avanti le retate nelle città.
Un attentato suicida ha causato decine di vittime nella città di Mubi, in Nigeria. I sospetti si concentrano sul gruppo terrorista Boko Haram.
Almeno 50 persone sono state uccise da un kamikaze che si è fatto saltare in aria all’interno di una moschea di Mubi, nel nord-est della Nigeria. La strage è avvenuta nella mattinata di oggi, martedì 21 novembre. L’attentatore, secondo quanto riferito dalla stampa internazionale, è un adolescente, che ha fatto detonare l’esplosivo al momento dell’arrivo dei fedeli per la preghiera del mattino.
Il bilancio provvisorio delle vittime è stato indicato all’agenzia Afp dal portavoce della polizia nello stato di Adamawa, Othman Abubakar. Le autorità della Nigeria avevano riferito in un primo momento di quindici morti accertati e di decine di feriti. Questi ultimi sono stati trasportati in una serie di ospedali della regione, ma non se ne conosce ancora il numero esatto.
L’attentato, per ora, non è stato rivendicato. Tuttavia, il metodo utilizzato e il luogo geografico lasciano pochi dubbi sulla paternità: tutti i sospetti si concentrano sul gruppo terrorista islamico Boko Haram. La zona, al confine con il Camerun, è infatti poco distante dai monti di Mandare, nei quali sono accampati numerosi terroristi affiliati all’organizzazione.
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