
Per la prima volta nel 2025 si celebrano le più grandi fonti di acqua dolce del pianeta, che fronteggiano la sfida dei cambiamenti climatici.
Un sondaggio condotto da Tetra Pak ha dimostrato la crescente importanza che gli acquirenti attribuiscono al packaging eco-friendly.
La sensibilità dei consumatori nei confronti dell’ecosostenibilità dei prodotti è in costante aumento. Tra gli aspetti più considerati dagli acquirenti c’è il packaging, ovvero l’imballaggio dei prodotti, valutato un elemento fondamentale nel processo decisionale.
Secondo un sondaggio realizzato da Tetra Pak, azienda specializzata nel confezionamento di alimenti, più di tre quarti dei consumatori sostengono che l’imballaggio sostenibile ha un’influenza sulla bevanda che acquistano.
L’indagine è stata svolta a livello globale e ha coinvolto circa seimila consumatori provenienti da dodici paesi diversi. I due terzi degli intervistati hanno dichiarato che la scelta in fase di acquisto ricade sui prodotti che rispettano l’ambiente, anche quando costano di più, di conseguenza vengono evitati certi marchi il cui operato desta preoccupazioni di natura ambientale.
Dall’indagine è emerso che la sostenibilità influenza maggiormente i consumatori dei paesi emergenti, come Cina, Turchia, Brasile e India, piuttosto che quelli dei paesi sviluppati come Regno Unito, Stati Uniti e Giappone.
Oltre il 60 per cento dei cittadini indiani, cinesi e turchi intervistati sostiene che prima di acquistare una bevanda si documenta sull’impatto ambientale dell’azienda che la produce, mentre in America, Regno Unito e Giappone meno del 25 per cento degli acquirenti approfondisce queste tematiche.
Questa tendenza influenza i produttori di bevande e alimenti che devono necessariamente includere la sostenibilità ambientale nella loro strategia di business per rimanere competitivi.
Lo scorso anno Tetra Pak ha immesso sul mercato il cartone Tetra Rex, la prima confezione di origine vegetale, prodotta esclusivamente con una combinazione di materie plastiche ottenute da canna da zucchero e cartone.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Per la prima volta nel 2025 si celebrano le più grandi fonti di acqua dolce del pianeta, che fronteggiano la sfida dei cambiamenti climatici.
Un tribunale condanna Greenpeace a pagare 660 milioni di dollari. L’accusa? Aver difeso ambiente e diritti dei popoli nativi dal mega-oleodotto Dakota Access Pipeline.
In Italia sono 265 gli impianti ormai disuso perché non nevica più: rimangono scheletri e mostri di cemento. E l’esigenza di ripensare la montagna e il turismo.
Temendo la presenza di rifiuti tossici, la Groenlandia ha interrotto l’estrazione dell’uranio. Ora potrebbe essere costretta a ricominciare. O a pagare 11 miliardi di dollari.
L’organizzazione della Cop30 nella foresta amazzonica porta con sé varie opere infrastrutturali, tra cui una nuova – contestatissima – autostrada.
Incidente nel mare del Nord tra una petroliera e una nave cargo: fiamme e fumo a bordo, si teme lo sversamento di combustibile in mare.
Saudi Aramco, ExxonMobil, Shell, Eni: sono alcune delle “solite” responsabili delle emissioni di CO2 a livello globale.
A23a, l’iceberg più grande del mondo, si è fermato a 80 km dalla Georgia del Sud, dove ha iniziato a disgregarsi.
Una causa intimidatoria per fermare chi lotta per la difesa delle risorse naturali e contro le giganti del petrolio. È quanto sta vivendo Greenpeace per le proteste contro il Dakota access pipeline.