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I cittadini di Milano sono in prima linea sul fronte della sostenibilità, a parole e con i fatti. È quanto emerge della terza edizione dell’Osservatorio di LifeGate. #MiSoste19
Attenti, curiosi, informati. E anche un po’ coraggiosi, perché cambiare abitudini non sempre è facile, ma ne vale la pena se alla base c’è la volontà di rispettare le risorse del Pianeta. È il ritratto dei milanesi dipinto dall’Osservatorio Milano sostenibile realizzato da LifeGate con Eumetra MR, giunto alla sua terza edizione.
Sulla scia dell’Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile, a partire dal 2017 LifeGate ha dedicato un focus verticale alla città di Milano. A ottocento cittadini, rappresentativi della popolazione milanese, è stato sottoposto un questionario che indaga l’interesse, la conoscenza, l’atteggiamento e i comportamenti relativi alla sostenibilità, con un approfondimento sulle iniziative adottate dal Comune.
La ricerca è patrocinata da Commissione europea, ministero dell’Ambiente, Regione Lombardia, Comune di Milano, Assolombarda e Confcommercio, ed è stata resa possibile dal contributo di Aimo Room, Collistar, Geomagworld, Gruppo Helsinn, Just Eat, Opel, Ricola, Visitas e Lavazza.
Leggi i risultati delle edizioni 2017 e 2018 dell’Osservatorio Milano sostenibile
I risultati sono stati presentati mercoledì 16 ottobre negli spazi della Triennale. Dopo l’apertura affidata al sindaco Beppe Sala, all’amministratore delegato del gruppo LifeGate Enea Roveda e al vicedirettore del Corriere della Sera Daniele Manca, il sondaggista Renato Mannheimer (Eumetra MR) ha raccontato i dati dialogando con Simona Roveda, direttore editoriale e comunicazione del gruppo LifeGate.
Lunedì abbiamo approvato il Pgt, tracciando il percorso della #Milano2030 dal punto di vista urbanistico, della mobilità e ambientale. Noi guardiamo al futuro pensando alla Milano che vorremmo e che possiamo: questo è essere contemporanei #MiSoste19 pic.twitter.com/tTuggMrzQx
— Beppe Sala (@BeppeSala) October 16, 2019
Sarà merito dei ragazzi scesi in piazza per il clima, o dei titoli di giornali e telegiornali in cui la parola “ambiente” fa capolino sempre più spesso, ma resta il fatto che l’84 per cento degli intervistati dichiara di conoscere il grande tema della sostenibilità; una percentuale che supera di quasi venti punti quella registrata su scala nazionale. Tra gli argomenti più noti c’è innanzitutto l’energia rinnovabile (il 48 per cento sa di cosa si tratta), seguita da alimentazione sostenibile (43 per cento), sviluppo sostenibile (42 per cento) e mobilità sostenibile (41 per cento).
Più di un milanese su due si dichiara informato sulle iniziative adottate dall’amministrazione per dare un futuro più verde e pulito alla città. Se è impossibile non notare l’aumento del prezzo dei mezzi pubblici (l’86 per cento del campione ne ha sentito parlare), attirano l’attenzione anche i progetti per ridurre la plastica monouso (79 per cento) e l’elettrificazione dei mezzi pubblici, che sarà portata a termine entro il 2030 (74 per cento).
La conoscenza può essere immaginata come il primo gradino di una scala che porta prima agli atteggiamenti e poi ai comportamenti. Anche qui, i milanesi non deludono. Solo tre intervistati su dieci credono che la sostenibilità sia solo una moda, mentre per tutti gli altri è un tema sentito. Quando si chiede se sia opportuno limitare il consumo di plastica, creare nuove aree verdi, scegliere le energie rinnovabili e farsi carico dei problemi delle periferie, il sentire della popolazione assume i contorni di un plebiscito.
Guardando al prossimo futuro, l’87 per cento degli intervistati chiede a gran voce la raccolta dei rifiuti speciali in ricicleria e il 75 per cento la riqualificazione energetica degli edifici col passaggio alle rinnovabili. Anche le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 raccolgono il 69 per cento dei consensi.
L’88% dei milanesi considera l’utilizzo dei mezzi pubblici un comportamento sostenibile ed il 74% conosce il nostro piano #fullelectric. Questo è quanto emerge dall’Osservatorio #MiSoste19 realizzato da @lifegate. Scoprite il nostro progetto: https://t.co/gxANU2R5BU pic.twitter.com/n3XzV5HPHk
— ATM (@atm_informa) October 16, 2019
Quando arriva il momento di dare il buon esempio, i milanesi tengono fede all’immaginario comune che li vuole laboriosi e pragmatici. Il 92 per cento fa la raccolta differenziata in casa, l’88 per cento si sposta con i mezzi pubblici e il 47 per cento cerca di fare a meno delle bottiglie in plastica, magari approfittando delle case dell’acqua (41 per cento). Ancora un po’ di nicchia l’acquisto di capi d’abbigliamento etici e green, auto elettriche o ibride e vacanze sostenibili.
In generale, la maggioranza assoluta – che corrisponde a un milione di cittadini – si sente interessata o appassionata alla sostenibilità. In una parola, coinvolta.
Seguendo il nuovo format che era stato inaugurato a marzo con l’Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile, la seconda parte della mattinata è stata dedicata alle testimonianze. Lisa Casali, manager di Pool Ambiente; Luca Morari, vice presidente Southern Europe di Ricola e amministratore delegato di Divita; Andrea Farinet, presidente del Socialing Institute; Stefano Virgilio, responsabile comunicazione di Opel Italia; Ambrogio Beccaria, navigatore oceanico; Filippo Gallizia, direttore generale di Geomagworld; la gallerista Rossana Orlandi; e infine i due artisti Helidon Xhixha e Giacomo “Jack” Braglia, creatori dell’opera “The twin bottles: message in a bottle”, esposta per l’occasione in Triennale Milano.
Questo racconto a più voci, quindi, ha visto alternarsi le esperienze maturate in settori apparentemente molto lontani (dall’impresa allo sport, dall’automotive all’arte). Con un intento comune: catalizzare idee ed energie per un futuro più pulito, leggero, circolare.
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