Torino sostenibile

Verde, inclusiva e digitale. È la Torino sostenibile svelata dal primo Osservatorio LifeGate

Il primo Osservatorio Torino sostenibile di LifeGate dipinge una città consapevole e pragmatica, pronta a cambiare in ottica sostenibile.

La sostenibilità è la sfida globale per eccellenza. A questo obiettivo, però, si arriva attraverso tante piccole e grandi azioni che si declinano sul territorio: alimentare case e uffici con le fonti rinnovabili, liberare le città dalle auto facendo spazio a bici e mezzi pubblici, prediligere i cibi biologici e a km zero a quelli industriali, e molte altre. È per questo che LifeGate fin dal 2015 ha deciso di interpellare gli italiani per capire se ne sono consapevoli e, soprattutto, se si sentono coinvolti. Dopo sei edizioni dell’Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile, quattro ricerche svolte su Milano e una su Roma, è arrivato il turno del primo Osservatorio Torino sostenibile. E i risultati sono molto incoraggianti.

Simona Roveda e Oscar Farinetti
Simona Roveda e Oscar Farinetti alla presentazione del primo Osservatorio Torino sostenibile © Luigi Zanni/LifeGate

Debutta l’Osservatorio Torino sostenibile

Il sondaggio, realizzato da LifeGate in collaborazione con l’istituto di ricerca Eumetra MR, è stato svolto nel mese di marzo 2021 su un campione di 604 soggetti rappresentativo della popolazione torinese maggiorenne, con un focus sui ragazzi tra i 18 e i 24 anni. Ha il patrocinio della Commissione europea, del ministero della Transizione ecologica e della regione Piemonte ed è stato sostenuto da Bosch e Fpt Industrial.

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Per i torinesi, la sostenibilità è una priorità

Passando in rassegna le risposte, c’è un aspetto che salta subito all’occhio: una genuina attitudine a fare il possibile per costruire una città più verde, inclusiva, digitale, efficiente. Anche come reazione a un’emergenza sanitaria che, soprattutto nei grandi ambienti urbani, si è fatta sentire con durezza. Nel complesso, per il 64 per cento dei cittadini la sostenibilità è un tema davvero sentito e non soltanto una moda passeggera. Sommando quel 42 per cento che si dice interessato e quel 30 per cento che si ritiene davvero appassionato, arriviamo a un totale di 618mila torinesi coinvolti nei temi della sostenibilità.

“È rassicurante osservare come i torinesi siano consapevoli e attenti nelle loro scelte, oltre a essere coinvolti personalmente nello sviluppo sostenibile di Torino”, commenta Enea Roveda, Ceo di LifeGate. “Il cambiamento in atto in tutto il Paese passa anche dall’ascolto di chi fa davvero la differenza con le proprie azioni. Questa nuova consapevolezza non può che accelerare il passaggio verso un’economia resiliente e sostenibile”.

Osservatorio Torino sostenibile
618mila cittadini di Torino sono coinvolti nei temi della sostenibilità © LifeGate

La presentazione dell’Osservatorio Torino sostenibile in streaming su LifeGate

L’Osservatorio Torino sostenibile è stato presentato mercoledì 30 giugno presso Green Pea, il primo green retail park d’Italia. L’evento, trasmesso anche in streaming su LifeGate.it, ha preso il via con i saluti introduttivi di Enea Roveda, Ceo di LifeGate, Oscar Farinetti, fondatore di Eataly e Green Pea, Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, e Alberto Sacco, assessore al Commercio e al turismo del Comune di Torino. A commentare i dati sono stati Simona Roveda, direttrice editoriale e comunicazione LifeGate, e Renato Mannheimer, sondaggista di Eumetra MR. Il racconto è stato arricchito dalle testimonianze di Annalisa Stupenengo, amministratore delegato di Fpt Industrial, Carlo Mannu, business development & institutional affairs di Bosch Italia, e Silvio Greco, direttore del laboratorio di sostenibilità ed economia circolare dell’università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.

Dalla conoscenza ai comportamenti concreti

Le domande dell’Osservatorio Torino sostenibile si articolano su tre grandi aree, ciascuna delle quali è propedeutica alla successiva. Si inizia con la conoscenza del vocabolario della sostenibilità; ormai una larghissima maggioranza della popolazione conosce l’abc della crisi climatica, e i giovanissimi sono ancora più preparati della media.

Fridays for future Torino
L’89 per cento dei ragazzi della Generazione Z conosce l’espressione “riscaldamento globale”, l’87 per cento “energia rinnovabile” e il 73 per cento “crisi climatica” © Fridays for future Torino/Facebook

Si passa poi agli atteggiamenti, con un plebiscito di consensi per la limitazione dei consumi di plastica, la produzione di oggetti e imballaggi sostenibili e gli investimenti nelle fonti rinnovabili (ad auspicare queste pratiche sono circa 9 torinesi su 10). Si passa infine ai comportamenti virtuosi. Nella città della Mole, il 39 per cento degli abitanti dichiara di utilizzare mezzi di trasporto a minor inquinamento e di limitare l’uso di bottiglie di plastica. Il 47 per cento invece è disposto ad acquistare prodotti locali e made in Italy e il 38 per cento prodotti biologici, anche spendendo un po’ di più.

Le iniziative verdi e inclusive del Comune

Per far sì che questa sensibilità diffusa dia impulso a una città autenticamente sostenibile, gli orientamenti dell’amministrazione giocano un ruolo chiave. Tra le iniziative messe in campo negli ultimi anni, quelle più note riguardano la mobilità: sono l’incremento del sistema di car, moto e bike sharing e monopattini elettrici (ne ha sentito parlare l’87 per cento degli intervistati), la creazione di nuove piste ciclabili (86 per cento) e il miglioramento del sistema di mobilità pubblica, con nuovi autobus elettrici nella flotta (79 per cento). Per il futuro i residenti chiedono a gran voce collegamenti più frequenti ed efficienti tra centro e periferia, una maggiore attrattività turistica e un incremento dei servizi sociali.

bici a torino
Come altre grandi città italiane, anche Torino ha puntato sulla mobilità ciclabile dopo l’emergenza sanitaria © David Salamanca/Unsplash

Com’è cambiata la vita quotidiana dopo la Covid-19

L’emergenza sanitaria senza dubbio ha lasciato il segno, anche con un aggravio della povertà segnalato da otto torinesi su dieci. Dovendo ridurre gli spostamenti al minimo indispensabile, molti hanno preso confidenza con gli acquisti online (68 per cento), con le app di food delivery (43 per cento) e il portale online del Comune (43 per cento). Questo forte scossone, in fondo, può essere anche l’occasione giusta per dare una svolta più consapevole al proprio stile di vita: più di otto cittadini su dieci promettono di supportare con i loro acquisti la ripresa dell’economia italiana, preferire il made in Italy e trascorrere le vacanze nel nostro paese.

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