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Per la Giornata internazionale della solidarietà con il popolo palestinese, la storia di Abu Sami, apicoltore sostenuto da Avsi e Regione Emilia Romagna.
La Palestina è una terra messa a dura prova da anni di occupazione, espropriazione e sfruttamento delle risorse naturali, che ha visto intensificarsi a un ritmo preoccupante gli effetti dei cambiamenti climatici. Il rapporto con la terra, con le proprie risorse, ha qui un significato ancora più profondo. È proprio rinsaldando questo legame che Avsi in Palestina sostiene il popolo palestinese, a cui oggi, 29 novembre, l’Onu dedica una giornata internazionale di solidarietà, per ribadire i diritti inalienabili che ancora vengono negati in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.
Il miele e l’apicoltura diventano per i palestinesi un’opportunità generatrice di reddito, fornendo le risorse necessarie, ad esempio, per assicurare sicurezza alimentare alla propria famiglia, o per fornire ai propri figli un’educazione di qualità. L’apicoltura, inoltre, è un’attività che contribuisce allo sviluppo della Palestina partendo dalle risorse della propria terra e della propria comunità. Da anni, Avsi sostiene lo sviluppo economico inclusivo e sostenibile in Palestina, grazie anche al coinvolgimento di istituzioni come la Regione Emilia Romagna che ha finanziato, tra gli altri, il progetto “Bee Together!” che per Abu Sami e la sua famiglia è stato un mezzo di riscatto sociale.
Abu Sam è un apicoltore che vive a Battir, un villaggio palestinese poco distante da Betlemme, ed è il papà di Sami, un ragazzo affetto da autismo che frequenta il centro Lifegate Rehabilitation di Beit Jala, un partner storico di Avsi in Palestina. L’istituto offre a bambini e ragazzi con disabilità servizi sanitari (terapia e riabilitazione) ed educativi (formazione professionale, attività ludiche e didattiche) e affianca le loro famiglie. Attraverso il progetto “Sinergy” nel 2021 la famiglia di Sami ha ricevuto il materiale e la formazione tecnico-gestionale per l’avvio di una piccola impresa di apicoltura e già a fine 2021 ha potuto allestire 15 arnie e vendere il proprio miele attraverso una cooperativa sociale contattata attraverso Avsi. Quest’anno il progetto “Bee Together!”, finanziato da Regione Emilia Romagna ha permesso di continuare a sostenere l’attività con un finanziamento diretto e la consulenza per ottenere al le certificazioni di qualità dal ministero dell’Economia palestinese di base, apprendere i principi base di gestione finanziaria ed elaborare un piano di promozione: attraverso una strategia di networking e la partecipazione a fiere locali, Abu Sami è riuscito a pubblicizzare il suo miele e allargare il proprio mercato.
“Ho ricevuto molti apprezzamenti, ad agosto avevo già venduto 50 kg di miele, ho ricevuto più richieste di quelle che potevo soddisfare. Il mio miele è puro al 100% e non aggiungo zucchero. Garantire degli standard di qualità alti è impegnativo, ma è un ottimo investimento”
Abu Sami, apicoltore sostenuto in Palestina da Avsi
Grazie all’apicoltura Abu Sami può pagare le tasse scolastiche di suo figlio Sami presso l’istituto Lifegate. Ma quella che è nata come attività generatrice di reddito si è anche rivelata un’attività terapeutica per il ragazzo. Aiutando il padre, Sami sta imparando a gestire le arnie: prendendosi cura delle api sta apprendendo un mestiere e ha scoperto una vera e propria passione. La storia di Abu Sami e di suo figlio, e della loro attività di apicoltura è quindi una storia di riscatto, di ritorno alla terra e, in qualche modo, una forma di guarigione e terapia.
Il progetto “Bee Together! Lavoro equo, sostenibilità ed educazione in Palestina”, implementato da Avsi e finanziato dalla Regione Emilia Romagna, ha l’obiettivo di migliorare la resilienza socio-economica della popolazione nei governatorati di Betlemme e Hebron promuovendo opportunità di lavoro per famiglie in difficoltà socio-economica e con persone con disabilità, un’educazione inclusiva per bambini e ragazzi con disabilità e la sostenibilità ambientale.
Il progetto, si chiude proprio in concomitanza con la giornata internazionale Onu per la Palestina e ha raggiunto i seguenti risultati:
L’Onu ha dichiarato il 29 novembre la Giornata internazionale della solidarietà con il popolo palestinese. Con questa giornata si vuole ricordare alla comunità internazionale che la questione della Palestina è ancora irrisolta e che il popolo palestinese deve poter godere dei diritti inalienabili che l’Assemblea Generale ha definito: il diritto all’autodeterminazione senza interferenze esterne, il diritto all’indipendenza e alla sovranità nazionale, e il diritto a fare ritorno alle case e proprietà che i palestinesi hanno dovuto abbandonare.
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