Panama supreme court rules Canadian copper mine contract unconstitutional https://t.co/lCnPZbMTUR
— Guardian Environment (@guardianeco) November 28, 2023

Cosa è successo e cosa possiamo imparare dal crollo del ghiacciaio del Birch.
La decisione dopo una sentenza della Corte suprema di Panama. Una vittoria per i movimenti ambientalisti che si erano opposti al rinnovo della concessione.
La Corte suprema di Panama ha dichiarato incostituzionale la concessione ventennale per la gestione della controversa miniera di rame Cobre Panamá a un’azienda canadese, suscitando le reazioni positive tra gli ambientalisti e i sostenitori dei diritti umani. La decisione segna la fine di un periodo tumultuoso, caratterizzato da proteste di massa e controversie riguardanti l’impatto ambientale e le implicazioni economiche della miniera.
La miniera, situata in un’area di foresta ad alta biodiversità lungo la costa atlantica di Panama, era gestita dalla First Quantum Minerals. Tuttavia, il rinnovo del contratto con questa azienda aveva suscitato forti opposizioni da parte di diversi settori della società panamense. Gli ambientalisti temevano la distruzione dell’ecosistema locale e il pericolo per le riserve idriche, mentre altri contestavano la concessione stessa, sostenendo che non forniva sufficienti benefici economici a Panama.
Le proteste, che hanno coinvolto migliaia di persone tra attivisti ambientali, studenti, gruppi indigeni e lavoratori, sono iniziate il 20 ottobre 2023, quando il governo ha annunciato il rinnovo delle concessioni alla società First Quantum Minerals e alla sua controllata panamense Minera Panama. Le due società gestivano la più grande miniera di rame a cielo aperto dell’America Centrale nei Caraibi panamensi.
Le manifestazioni sono andate avanti per più di un mese, bloccando autostrade e organizzando blocchi marittimi, che hanno causato carenze di carburante e cibo in alcune regioni. Non sono mancate le vittime: un uomo ha ucciso a colpi di pistola due insegnanti che stavano partecipando a un blocco stradale in una città situata a 80 chilometri a ovest di Panama City.
La chiusura della miniera rappresenta una vittoria significativa per gli attivisti ambientali, che hanno combattuto per preservare la biodiversità della giungla. La sentenza della Corte suprema riflette il risultato di una mobilitazione sociale diversificata, che ha visto la partecipazione di avvocati, agricoltori, giovani e comunità locali.
Il presidente Laurentino Cortizo ha annunciato che il governo avvierà un “processo di transizione” per chiudere la miniera in modo ordinato e sicuro, rispettando la decisione della Corte. Dall’altra parte, anche la First Quantum Minerals ha dichiarato di rispettare la legge panamense e ha annunciato che commenterà ulteriormente una volta studiati i dettagli della sentenza. L’azienda ha sottolineato che il contratto è stato frutto di un processo di negoziazione lungo e trasparente, mirato a garantire benefici reciproci e la tutela dell’ambiente.
L’attivista ambientale Raisa Banfield ha sottolineato che la sentenza rappresenta l’unione di diversi gruppi che si oppongono alla miniera. La chiusura riflette così la potenza delle mobilitazioni sociali e il ruolo cruciale della giustizia nel bilanciare gli interessi economici con la necessità di preservare l’ambiente.
Una decisione che segna un importante capitolo nella lotta per la sostenibilità e la tutela delle risorse naturali, offrendo speranza e ispirazione ad altri movimenti che cercano di bilanciare lo sviluppo economico con la conservazione ambientale.
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