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Parte il Trento Film Festival, la montagna protagonista sul grande schermo
Dal 30 aprile al 10 maggio si svolge a Trento la più antica rassegna cinematografica al mondo dedicata alla montagna, alla natura e all’avventura.
Salire su una montagna regala sensazioni incredibili, cime, valli e crinali, forse per la loro vicinanza al cielo, offrono allo spirito un sollievo immediato, incredibilmente più efficace di quello promesso da psicanalisi, religioni e terapie varie. Da sempre la montagna mette l’uomo dinanzi a sé stesso, ai suoi limiti, gli ricorda il suo ruolo e ridimensiona il suo ego amplificando al contempo la sua anima.
Proprio la montagna, in tutta la sua austera e selvaggia bellezza, è la protagonista indiscussa del Trento Film Festival che dal 30 aprile al 10 maggio animerà il capoluogo trentino. Il festival, giunto alla 63esima edizione, conta la partecipazione di 451 film, la sezione competitiva è però riservata a documentari e cortometraggi, a concorrere all’assegnazione dei premi, le Genziane d’Oro e d’Argento 2015, saranno 14 film di durata superiore ai 50 minuti e 12 film brevi.
Questa rassegna cinematografica, la prima dedicata interamente alla montagna, alla natura e all’avventura, è ripartita in dieci sezioni e si aprirà con la proiezione del film Maciste alpino, del 1916, di Luigi Maggi e Luigi Romano Borghetto. Nel concorso internazionale per la Genziana d’oro ci sono tre documentari, The Shepherd’s Song, dell’armeno Vahram Mkhitaryan, il cortometraggio Houses with Small Windows, del turco Bülent Öztürk e il tedesco Hakie-Haki. Living as a Man, di Anabela Angelovska.
Tre dei documentari selezionati sono stati girati da registi italiani, Ninì di Gigi Giustiniani e Raffaele Rezzonico, Alberi che camminano, di Mattia Colombo ed Eyelid di Francesco Mattauzzi e Renato Rinaldi. Tra i film più attesi c’è Valley Uprising, di Nick Rosen, che racconta attraverso materiale d’archivio l’epopea della valle di Yosemite, scoperta dai pionieri del climbing negli anni Sessanta.
Non solo cinema, il festival offre anche eventi (saranno presenti, tra gli altri, Reinhold Messner, Hervé Barmasse, Armando Aste, Elio Orlandi, Simon Yates, Mauro Corona, Nives Meroi, Cesare Maestri), spettacoli teatrali, la manifestazione si aprirà proprio con lo spettacolo La vita è un viaggio, di Beppe Severgnini, e presentazioni di libri della rassegna MontagnaLibri.
Tra questi (sarà presentato il 9 maggio) La vocazione di perdersi, piccolo saggio di come le vie ritrovano i viandanti, scritto dal grande esploratore Franco Michieli, promotore di una camminata ancestrale, senza Gps, ricetrasmittenti, mappe, bussola e orologio, come un animale migratore o un umano antico.
Il festival parte pochi giorni dopo il grave sisma che ha devastato il Nepal e che ha interessato una delle zone simbolo dell’alpinismo mondiale. Per dare un contributo per ogni ingresso alle manifestazioni del festival trentino verrà donato un euro a un fondo specifico per gli aiuti al Paese asiatico.
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