
Uno studio curato da decine di scienziati, alcuni dei quali membri dell’Ipcc, spiega che non possiamo più limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi.
L’isola di Guam, territorio statunitense nell’ovest del Pacifico, è un paradiso. Che nel giro di quattro anni ha perso un terzo delle sue barriere coralline a causa dell’aumento delle temperature oceaniche.
“Nella nostra storia di osservazione dei coralli, non avevamo mai visto nulla di così grave”. È l’inquietante affermazione della dottoressa Laurie Raymundo, direttrice del laboratorio di biologia marina dell’Università di Guam.
Il team di ricercatori da lei coordinato ha scoperto che, tra il 2013 e il 2017, il 34 per cento delle barriere coralline di Guam, isola nell’oceano Pacifico, è morto.
La colpa sarebbe l’aumento della temperatura oceanica e della quantità di anidride carbonica presente nell’acqua, il cui pH è diminuito. L’acidificazione ha modificato a sua volta la composizione delle comunità microbiche, la disponibilità di elementi nutritivi e di luce provocando lo sbiancamento dei coralli che, nel corso di qualche anno, sono morti. Sulla costa orientale si sono ridotti addirittura del 60 per cento.
I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Coral reefs. Gli autori hanno messo in guardia la comunità scientifica: il problema dev’essere risolto velocemente perché le barriere coralline sono fondamentali per la sopravvivenza degli ecosistemi oceanici, costituiscono l’habitat di molte specie ittiche, proteggono le fasce costiere oltre a rappresentare un’importante attrazione per il turismo subacqueo, apportando così un contributo determinante all’economia dell’isola.
Visualizza questo post su InstagramAbbiamo perso un terzo della barriera corallina di #Guam, isola nell’oceano Pacifico. I ricercatori dell’Università di Guam hanno dichiarato che l’aumento delle temperature oceaniche ha ucciso il 34% dei coralli tra il 2013 e il 2017. Circa il 60% di quelli presenti sulla costa orientale dell’isola è andato perduto. / A third of Guam’s coral reefs have died. University of Guam researchers said increased ocean temperatures killed 34% of Guam’s coral reefs between 2013 and 2017. About 60% of the reefs along Guam’s eastern coast are gone. . . . #globalwarming #climatechange #risingtemperature #ocean #pacificocean #guam #usa #coral #corals #coralreef #bleaching
Proprio per questo esiste una “squadra speciale” che si occupa di monitorare i coralli e intervenire tempestivamente in caso di necessità. “Gli effetti negativi possono essere mitigati agendo sui fattori locali di stress come l’inquinamento, il malfunzionamento della rete fognaria o la presenza di rifiuti di plastica”, chiariscono i ricercatori.
Si potrebbe inoltre aumentare la resilienza delle barriere attraverso l’introduzione nell’ecosistema di esemplari abituati a vivere in acque più calde, cosicché trasferiscano alle specie autoctone tale capacità. In ogni caso se vogliamo una fotografia del mare a colori – e non in bianco e nero – dobbiamo una volta per tutte porre un freno al riscaldamento del Pianeta.
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