Le farfalle monarca diminuiscono di quasi il 60 per cento, il secondo peggior record mai registrato. Pesticidi e cambiamenti climatici le cause principali.
La meraviglia della biodiversità, le foto vincitrici del premio Capturing ecology 2018
Il concorso della British ecological society esplora il rapporto tra uomo e natura ed esalta la straordinaria e fragile diversità biologica del nostro pianeta.
In tutto il mondo specie animali e vegetali stanno subendo un inesorabile declino, decimante dalla distruzione degli habitat, dalla caccia e dagli effetti dei cambiamenti climatici. Questo evento epocale, che molti scienziati identificano con la sesta estinzione di massa della Terra, rischia di compromettere milioni di anni di evoluzione e, secondo un recente studio, occorrerà un lunghissimo periodo di tempo affinché la vita torni a mostrarsi in quella caleidoscopica diversità che aveva prima dell’avvento dell’uomo moderno e di cui ancora oggi siamo testimoni. Gli animali rendono più divertenti ed eccitanti le nostre vite, la sola potenziale presenza di un orso, ad esempio, ammanta di fascino un’intera foresta. Le fotografie vincitrici del concorso Capturing Ecology 2018 ci ricordano l’inestimabile patrimonio che rischiamo di perdere se non agiamo subito, celebrando la ricchezza della vita e il rapporto tra uomo e natura.
Le foto vincitrici del Capturing Ecology 2018
Perché l’uomo è parte della natura
Nonostante la nostra specie sembri fare di tutto per recidere il cordone ombelicale con la natura, il concorso, organizzato dalla British ecological society, la più antica società ecologica del mondo, nata con l’obiettivo di “promuovere lo studio dell’ecologia nel suo senso più ampio”, ricorda come le persone siano parte integrante degli ecosistemi.
Categorie e vincitori
Il concorso è suddiviso in sei categorie: Up Close and personal, Ecosistemi dinamici, Individui e popolazioni, Persone e natura, Ecologia in azione, L’arte dell’ecologia. Il vincitore assoluto del concorso è Chris Oosthuizen, con lo scatto intitolato Distinguiti dalla folla, che ritrae un esemplare adulto di pinguino imperatore circondato da pulcini. Il vincitore assoluto tra gli studenti è invece Adrià López Baucells, che sta studiando le conseguenze della frammentazione della foresta pluviale amazzonica sui pipistrelli insettivori e ha documentato, per la prima volta, la predazione di un pipistrello della specie Trachops cirrhosus ai danni di una rana arboricola. Il secondo posto nella classifica generale è condiviso da Peter J. Hudson, grazie alal foto intolata Impollinazione! e Roberto García-Roa, con lo scatto Fossile vivente. I vincitori della varie categorie sono invece, rispettivamente, Roberto García-Roa e Alex Edwards per gli studenti, Chris Oosthuizen e Sandra Angers-Blondin, Adrià López Baucells e Adrià López Baucells, Nibedita Mukherjee e Lydia Gibson, Dominik Behr ed Ella Cooke e Mark Tatchell e Mathilde Le Moullec.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
In Italia la presenza del lupo è ormai un’ottima novità per la salute del nostro ecosistema: ma è purtroppo ancora l’uomo il principali nemico della specie
Una coppia di primati in via d’estinzione ha vinto il Wildlife Photographer of the Year 2018, un lucente promemoria di quello che possiamo perdere se non proteggiamo il mondo naturale. La storia dietro a questo e agli altri scatti vincitori.
Gli elefanti in Bangladesh non saranno più cresciuti in cattività. Spesso gli animali sono sfruttati da compagnie circensi o industriali.
Il Nature photography contest premia la fotografia naturalistica, un modo per aumentare la consapevolezza di quanto sia importante proteggere la natura
L’orso M90 è stato abbattuto in Trentino, solo poche ore dopo la firma dell’ordinanza. Era un orso confidente conosciuto nella val di Sole.
Un’area forestale della Tasmania verrà risparmiata, per il momento, dal disboscamento: è uno dei pochi habitat rimasti per il parrocchetto di Latham.
La volontà di sfuggire al caldo degli stambecchi supera quella di sfuggire ai lupi, abituati a cacciare di notte.
Dopo più di un secolo, gli sforzi nella conservazione hanno dato i loro frutti: il kakapo è tornato a popolare in gran numero la Nuova Zelanda.