
Passi avanti per il Trattato sull’alto mare, stallo sulle estrazioni minerarie, tentativi di riprendere i negoziati sulla plastica: il bilancio della Conferenza Onu sugli oceani (Unoc3) che si è tenuta a Nizza dal 9 al 13 giugno.
Ogni anno oltre 10.000 pangolini vengono introdotti clandestinamente in Cina dove sono impiegati nella medicina tradizionale e nella ristorazione.
C’è una buffa creatura dagli occhi teneri, dalla lingua lunga e che quando è spaventata si “trasforma” in una palla. Sembra un piccolo formichiere ed è ricoperto da un’armatura squamosa. È il pangolino. La maggior parte delle persone ignora la sua esistenza, non lo ignorano purtroppo i bracconieri.
I pangolini sono infatti i mammiferi più comuni nel commercio internazionale. Secondo un rapporto dell’ente per la protezione della fauna selvatica cinese in collaborazione con un team di ricercatori inglesi, ogni anno oltre 10mila esemplari vengono introdotti illegalmente in Cina dal Sudest asiatico. Il contrabbando di pangolini non è che l’ultimo esempio della crescente domanda cinese di fauna selvatica illegale. Un giro d’affari mondiale che vale 19 miliardi di dollari l’anno.
Quella che in natura è la forza del pangolino, la sua corazza composta da grosse squame cornee, dure e mobili che lo protegge dai predatori, può essere la sua condanna. Le squame sono infatti un ingrediente pregiato nella medicina tradizionale cinese. Il loro prezzo è cresciuto vertiginosamente, nel 1990 un chilo costava 14 dollari, oggi è ne costa ben 600.
Il valore di questo piccolo formichiere squamoso, però, non risiede solo nelle sue squame. Viene impiegato anche come alimento nei ristoranti, soprattutto in Cina. La carcassa di pangolino può costare fino a 1.000 dollari, i feti in particolare sono considerati una prelibatezza.
La medicina tradizionale rimane comunque il maggior nemico dei pangolini sebbene sia stata dimostrata la loro utilità in campo medico. Nonostante ciò il governo cinese tutela ospedali e compagnie farmaceutiche che ricorrono a questi metodi di cura, rendendosi complice dello sterminio dei pangolini. Rimane tuttavia poco chiaro come queste strutture possano acquistare parti di pangolino quando il commercio è di per sé illegale.
Il pangolino, di cui si contano otto specie, rischia l’estinzione, anche a causa del suo scarso impatto mediatico. Tra gli animali minacciati riscuotono sicuramente più clamore specie più iconiche e “carismatiche” come tigri, elefanti e rinoceronti.
Anche le specie più piccole e con meno appeal meritano di essere protette, inoltre sono “irresistibilmente carini”, dice Rhishja Cota-Larson, fondatrice e direttrice del Project Pangolin.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Passi avanti per il Trattato sull’alto mare, stallo sulle estrazioni minerarie, tentativi di riprendere i negoziati sulla plastica: il bilancio della Conferenza Onu sugli oceani (Unoc3) che si è tenuta a Nizza dal 9 al 13 giugno.
Cosa è successo e cosa possiamo imparare dal crollo del ghiacciaio del Birch.
Le bozze del ddl allo studio del governo prefigurano maglie molto più larghe per le attività venatorie: 44 associazioni chiedono spiegazioni ai ministri.
Il 2 giugno si celebra la Giornata mondiale delle torbiere. Un’occasione per parlare di questi ecosistemi poco conosciuti e silenziosi, ma fondamentali per il clima, l’acqua, la biodiversità e la memoria del nostro Pianeta.
La stagione estiva è ancora lontana, ma dal Regno Unito alla Russia, dai Paesi Bassi alla Turchia, in buona parte d’Europa impera già la siccità.
In occasione della Giornata mondiale delle api il Wwf pubblica un rapporto che lancia l’allarme sulla situazione degli insetti impollinatori nel mondo.
Per la prima volta dall’inizio delle rilevazioni nel 2019, lo scorso anno la deforestazione è stata stabile o in calo in tutti e sei i biomi del Brasile.
Le distese di sargasso nelle acque dell’Atlantico hanno raggiunto livelli record. Ma c’è anche chi si rimbocca le maniche per cercare soluzioni.
È aumentato il numero di Comuni italiani sui cui territori sono presenti spiagge alle quali è stata riconosciuta la Bandiera blu.