
Già 13 Regioni hanno emesso ordinanze anti-caldo basate sulla piattaforma Worklimate: “siesta” dalle 12.30 alle 16. E i musei diventano rifugi climatici.
È stato inaugurato nel quartiere di King’s Cross il primo laghetto balneabile artificiale con acqua naturalmente purificata del Regno Unito.
Chi non abita al mare e d’estate vuole godere di un tuffo refrigerante è spesso costretto ad andare in piscina. L’odore non proprio gradevole del cloro e l’utilizzo di prodotti per la disinfezione dell’acqua possono però rappresentare un deterrente.
Dall’Inghilterra è dunque arrivata una valida alternativa, è stata infatti inaugurata a Londra la prima piscina naturale del Regno Unito. Si tratta a tutti gli effetti di uno stagno, circondato da una fitta vegetazione, tra cui piante pioniere, fiori selvatici, erbe e cespugli, che varierà in base alla stagione.
La peculiarità della piscina, progettata dagli architetti olandesi dello Studio Ooze e dall’artista Marjetica Potrč, è proprio l’assenza di additivi chimici, l’acqua viene filtrata e conservata attraverso processi naturali, saranno le stesse piante acquatiche sommerse a filtrare l’acqua e a garantire quelle qualità necessarie per una balneazione sicura.
La piscina sorge nel quartiere di King’s Cross ed è stata chiamata “Of Soil and Water’: The King’s Cross Pond Club”. Il laghetto, costruito due metri sopra il livello del suolo, è largo dieci metri e lungo quaranta ed è stato finanziato grazie al piano Relay, programma di rivalorizzazione artistica dell’area circostante a King’s Cross.
L’obiettivo della piscina, in grado di ospitare oltre cento bagnanti, è quello di esplorare il rapporto tra la natura e l’ambiente urbano. Gli utenti potranno osservare il mutevole paesaggio dello stagno, un vero e proprio piccolo ecosistema autosufficiente, con flora e fauna, e diventare più consapevoli del loro rapporto con la natura e delle conseguenze della loro interazione con essa.
“Abbiamo creato un laboratorio vivente per testare l’equilibrio e mettere in discussione un sistema autosufficiente che include un ciclo della natura, acqua, terra e corpo umano – ha dichiarato Eva Pfannes dello Studio Ooze – i visitatori sono parte del processo. L’obiettivo è la comunicazione con i visitatori, descrivere l’equilibrio dell’uomo con la natura, e l’equilibrio di vivere in una città sostenibile”.
Il numero giornaliero di visitatori è limitato per consentire allo stagno di rigenerarsi. Si prevede che la piscina, gestita da Fusion Lifestyle, ente noprofit che si occupa di sport sostenibile, rimarrà aperta per un massimo di due anni.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Già 13 Regioni hanno emesso ordinanze anti-caldo basate sulla piattaforma Worklimate: “siesta” dalle 12.30 alle 16. E i musei diventano rifugi climatici.
A Vicenza il maxiprocesso per contaminazione da Pfas si è concluso con 140 anni di reclusione per 11 dirigenti dell’azienda Miteni, per disastro ambientale, avvelenamento delle acque e reati fallimentari. Una sentenza storica, dopo 4 anni di procedimento.
Il caldo non è uguale per tutti: servono soluzioni accessibili come i rifugi climatici. A Bologna ne sono stati attivati quindici in biblioteche, musei e spazi pubblici.
Riduzione delle emissioni in agricoltura, mobilità sostenibile, efficientamento degli edifici e sensibilizzazione i i pilastri. Ma ora servono i fatti.
Un nuovo murales al Gazometro sarà l’ulteriore tassello di un processo di rigenerazione che sta interessando uno dei quadranti più dinamici della Capitale.
Accordo in Senato: a decidere non sarebbe il paziente, ma un “Comitato etico”. Ma spunta una controproposta popolare che punta all’eutanasia legale.
Le forze armate pesano globabilmente per il 5,5 per cento delle emissioni, e il riarmo Nato può provocare un disastro anche dal punto di vista ambientale.
La campagna per il riconoscimento del reato di ecocidio arriva in Sardegna, dove è stata proposta una legge regionale.
Passi avanti per il Trattato sull’alto mare, stallo sulle estrazioni minerarie, tentativi di riprendere i negoziati sulla plastica: il bilancio della Conferenza Onu sugli oceani (Unoc3) che si è tenuta a Nizza dal 9 al 13 giugno.