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Come riciclare i rifiuti elettrici. Ora anche con Raee Coupon

Parte dall’Italia una grande novità nella gestione dei rifiuti elettrici ed elettronici, RAEE, di chi acquista online. Ecco tutti i vantaggi per clienti e venditori.

Li portiamo sempre con noi e difficilmente riusciremmo a farne a meno, ma quando si rompono o non ci servono più non sappiamo che farne. Eppure, come i grandi elettrodomestici, anche i nostri smartphone e tablet (ma anche rasoi, phon e frullatori) sono articoli da smaltire in modo eco-sostenibile e stando attenti a rispettare la legge. Molto spesso invece tutti questi apparecchi elettrici o elettronici restano per anni intrappolati nei nostri armadi o, nella peggiore delle ipotesi, finiscono nell’indifferenziata, con tutti i rischi inquinanti che ne derivano e facendoci perdere importanti occasioni di riciclo virtuoso.

Va però detto che a ostacolare di frequente questi processi di smaltimento ecologico, non sono tanto la pigrizia e lo scarso senso etico, quanto la mancanza di informazione e le lungaggini burocratiche e procedurali tipiche del nostro Paese. A provare a facilitare le cose a consumatori e venditori ora ci prova Raee Coupon (l’acronimo indica i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche): un nuovissimo progetto, dedicato in particolare all’e-commerce e nato dalla collaborazione tra cinque dei maggiori consorzi italiani senza scopo di lucro (Ecoped, ecoR’it, ERP Italia, Remedia e Ridomus).
Raee Coupon logo

Raee Coupon: Come funziona?

L’iniziativa in questione riguarda proprio i Raee di piccole dimensioni e prevede un meccanismo molto lineare e vantaggioso per tutti i soggetti coinvolti, oltre che, in primis, per l’ambiente. Il cliente che acquista un nuovo prodotto elettrico o elettronico online (sugli e-commerce che aderiranno al progetto), può decidere di riconsegnare un device equivalente (se compro uno smartphone posso riciclare uno smartphone), presso uno dei Centri di Assistenza Tecnica convenzionati, dislocati su tutto il territorio nazionale e reperibili sul sito www.raeecoupon.it o tramite la app Raee Coupon. In cambio si otterranno dei piccoli buoni da spendere presso gli stessi centri, che potranno riservare, in aggiunta, anche ulteriori promozioni.

I vantaggi non mancano anche per produttori e distributori, che troveranno così un modo pratico e semplice per essere conformi alle disposizioni ambientali, ottenendo un maggior traffico verso il proprio negozio, remunerazione per ogni ritiro effettuato, pubblicità per i propri prodotti, prelievo gratuito delle apparecchiature ritirate e dei propri rifiuti speciali, con uno sgravio di tutte le incombenze burocratiche collegate alla questione, che verranno prese in carico direttamente dai responsabili di Raee Coupon.

 

Remedia - Interno Cellulari

 

Raee, ecco come vanno smaltiti

Attualmente chi vuole smaltire correttamente il suo cellulare o altri dispositivi di piccole dimensioni “ha due possibilità”, come ci ha spiegato Fabrizia Gasperini, responsabile delle relazioni esterne di Remedia (tra i principali sistemi collettivi italiani per il riciclo ecosostenibile di Raee),“La prima è portarlo nell’isola ecologica della sua città, la seconda è consegnarlo in un punto vendita che accetta l’uno contro zero, ovvero che ritira gratuitamente questi rifiuti tecnologici, senza bisogno di un acquisto equivalente. Questa opportunità dovrebbe essere garantita (ma in realtà non sempre è così) dal decreto legislativo n. 49/2014 che obbliga i punti vendita con superfici superiori a 400 mq (facoltativo per quelli più piccoli) a ritirare prodotti tecnologici ed elettronici inferiori ai 25 cm”. Entrando nel merito degli acquisti online, “lo stesso decreto obbligherebbe anche i siti di e-commerce a garantire il ritiro dei Raee ai propri clienti che acquistano un nuovo prodotto, offrendo loro la possibilità di consegnare l’apparecchiatura a fine vita in punti di raccolta messi a disposizione gratuitamente”. Pratica, questa, ancora non diffusa e a cui Raee Coupon vuole, appunto, fornire una soluzione.

 

Raee, quanto vale l’impatto ambientale?

A spiegarci la situazione attuale, legata alla mancanza di un sistema efficiente di riciclo dei piccoli device elettronici è stato Luciano Teli, responsabile del progetto Raee Coupon, nonché direttore di ecoR’it e di Gruppo Safe (prima iniziativa di consolidamento di tre consorzi): “In termini ambientali il gruppo dei piccoli elettrodomestici vale oggi – facendo una media grossolana di 1 chilogrammo a pezzo – circa 250 milioni di chilogrammi immessi sul mercato italiano ogni anno. Il tasso di ritorno ad oggi è del 14 per cento. L’obiettivo è arrivare al 20 per cento da gestire correttamente col nostro sistema. L’online vale il 30 per cento delle vendite totali, quindi 15 milioni di apparecchiature elettroniche che ad oggi non hanno soluzioni per essere gestite correttamente. Raee Coupon vuole offrire una soluzione a questo problema.” Soluzione che, secondo Teli, ha per sua stessa natura una forte potenzialità: “Se devo essere realista non mi attendo un successo immediato dell’iniziativa, ma, al tempo stesso, sono molto fiducioso, perché so che ci rivolgiamo ad utenti che hanno una naturale predisposizione per questo tipo di iniziative e che hanno grande familiarità con questi strumenti elettronici e sono anche mediamente giovani e in genere più attenti all’ambiente. In questo senso Raee Coupon ha una concreta possibilità di successo.”

 

remedia computer riciclati

Riciclo tecnologico: ecco come si piazza l’Italia

Se la media europea di riciclo tecnologico è di 7 chilogrammi annuo pro capite, sappiamo che l’Italia è ferma ai 4 chilogrammi. Un dato che, in realtà, non è negativo come si potrebbe pensare. A parlarcene è stata Samantha Charalambous, marketing manager di Erp Italia, sistema collettivo leader in Europa nella gestione dei Raee e degli Rpa (rifiuti di pile e accumulatori), presente oggi in 15 paesi. “L’Italia non è la peggiore in Europa, anzi… Ci sono tante best practices qui. Una di queste è proprio Raee Coupon che è la prima iniziativa nel suo genere. Il problema dell’Italia è anche la sua geografia, che non facilita la gestione dei sistemi di riciclo, più semplici per esempio in nazioni “più compatte” come la Germania.” Riguardo la distribuzione all’interno del nostro Paese delle pratiche più virtuose, la situazione è quella che si può facilmente indovinare: “In Italia c’è una spaccatura che riflette la presenza delle infrastrutture. Al Nord, dove queste sono più presenti, si supera l’obiettivo dei 4 chilogrammi annuali pro capite di Raee riciclata, mentre al Sud e nelle isole, dove ci sono meno isole ecologiche e a volte la comunicazione è scarsa, si fa più fatica. Bisogna lavorare in team, come, per esempio, è successo per il progetto di Raee Coupon, di cui sono molto orgogliosa e verso cui mi sento ottimista”.

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