
Già 13 Regioni hanno emesso ordinanze anti-caldo basate sulla piattaforma Worklimate: “siesta” dalle 12.30 alle 16. E i musei diventano rifugi climatici.
Il sottosuolo di Roma è un’intrico di cavità non ancora mappate. Per scongiurare incidenti è necessario dar vita a una cabina di regia unica che affronti anche la questione del dissesto idrogeologico.
Le buche, o meglio le voragini di Roma che si creano all’improvviso nell’asfalto della capitale – l’ultima è avvenuta nel quartiere Appio Latino il 22 marzo – hanno una causa in comune: il dissesto idrogeologico. È quanto sostiene l’associazione ambientale Italia Nostra, sezione di Roma, e la Società italiana di geologia ambientale (Sigea) che hanno rivolto un appello alle istituzioni: istituire una “cabina di regia” unica per monitorare il territorio al fine di scongiurare altre tragedie di questo tipo.
I filoni su cui convergere gli sforzi sono principalmente tre: rischio idraulico, frane ed eventi sismici, fa sapere Emilio Giacomi, attivista di Italia Nostra che fa parte della commissione dedicata allo studio del dissesto idrogeologico. Su ciascuno di questi è necessario prendere dei provvedimenti, monitorando e mappando quelle che sono le zone più a rischio.
Roma – Voragine sulla circonvallazione Appia, due auto in bilico https://t.co/hE6Tt0gwOb pic.twitter.com/JNxiSo251l
— Torrechannel.it (@Torrechannelit) 23 marzo 2018
Il rischio idraulico è allo stesso tempo il più “famoso” dei tre filoni ma anche quello meno considerato. Come dimostra l’appello lanciato a settembre 2017 dal presidente dell’Autorità del bacino del Tevere, Erasmo D’Angelis, con il quale avvertiva l’amministrazione comunale che 250mila romani dell’area metropolitana vivono in zone a rischio allagamento, a causa – come si legge nell’avviso – della “carenza di manutenzione del reticolo idrografico per circa 700 chilometri di fossi e canali delle rive del Tevere e dell’Aniene”.
https://www.youtube.com/watch?v=w1-3r6eOGlk
Una carenza che si ritrova anche nel sottosuolo romano caratterizzato, oltre che dal sistema idraulico e fognario, anche da un’intricata rete di cavità sotterranee. “Si tratta della parte più incredibile e meno esplorata di Roma”, sostiene Giacomi. “Immaginate infatti una rete di cavità sottoterra dovute in parte a cause naturali, come le attività carsiche di erosione del suolo, ma in gran parte di gallerie scavate dall’uomo nelle varie epoche, per motivi idraulici (fognature, ndr), religiose (catacombe degli antichi Romani, ndr) e, in misura maggiore, per l’approvvigionamento di materiale da costruzione. Pensate che anche parte delle abitazioni della parte est e sud della città poggiano su questi vuoti”. E così, secondo l’attivista, quando una di queste volte sotterranee si rompe, si possono manifestare cedimenti improvvisi e voragini in superficie.
Le indagini devono ancora stabilire quali sono le cause reali che hanno portato al cedimento del manto stradale, va detto. Ad esempio, per quanto riguarda la voragine della Balduina avvenuta a metà febbraio, le prime ricerche ipotizzano il cedimento del collettore fognario.
Ma insomma, la sostanza è che il sottosuolo di Roma va studiato. Eppure gli unici accertamenti sistematici fatti sinora sono stati compiuti dall’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale – purtroppo in maniera non ancora completa – che ha censito le cavità e pubblicato la Carta delle cavità sotterranee di Roma. Proprio l’Ispra avverte che “la presenza di tali cavità in particolari condizioni, congiuntamente alle possibili perdite della rete idraulica dei sottoservizi può provocare il crollo degli strati più superficiali del terreno con la formazione di voragini in superficie, determinando un rischio per il prezioso tessuto urbano romano”.
Il lavoro dell’Ispra è fondamentale per la conoscenza della situazione. Debbono seguire i necessari provvedimenti per la definizione delle zone di rischio e di attenzione, e dei provvedimenti da adottare al riguardo. «È un territorio particolare che richiede attenzione e conoscenza. Ma soprattutto una serie di provvedimenti» conclude Emilio Giacomi. Perché a tutti questi rischi si aggiunge il terzo filone menzionato all’inizio: il rischio sismico. “Le scosse di una certa intensità possono essere amplificate in base alla natura del suolo”. Anche su questo punto è stata avviata – ormai otto anni fa – la micro-zonazione sismica del territorio. Ma non è stata ancora completata: solo per sette municipalità su diciannove risulta essere stata validata dalla Regione Lazio una carta di micro-zonazione sismica del territorio.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Già 13 Regioni hanno emesso ordinanze anti-caldo basate sulla piattaforma Worklimate: “siesta” dalle 12.30 alle 16. E i musei diventano rifugi climatici.
il governo ha sovrascritto il vecchio ddl cambiando (poco) le norme su detenute madri, rivolte in carcere, Sim per migranti, proteste contro grandi opere.
Record di morti e suicidi, sovraffollamento record, mancanza di personale. La spirale negativa delle carceri italiane non accenna affermarsi.
Doppia sentenza sulla procreazione medicalmente assistita: sì al doppio riconoscimento nella coppia omogenitoriale, no alla Pma per le donne single.
Un vademecum sui 5 quesiti abrogativi per cui andremo alle urne: quattro riguardano i lavoratori dipendenti, uno gli stranieri residenti in Italia.
La crisi ambientale incide anche sull’economia. Disuguaglianze e demografia le altre sfide da affrontare con urgenza.
Prorogati per il 2025 gli impegni militari per una spesa di quasi 1,5 miliardi, confermato anche il sostegno alla Libia. E quelle armi verso Israele…
Attese circa 200mila persone a Roma per l’ultimo saluto a Papa Francesco, morto nella mattinata del 21 aprile dopo dodici anni di pontificato.
La Corte di Cassazione dà ragione a una famiglia arcobaleno che aveva chiesto di reintrodurre la dicitura “genitori” nella carta d’identità dei minori.