In 30 giorni su 38, la domanda di elettricità in California è stata soddisfatta da fonti rinnovabili. In passato, raggiunto il record per brevi istanti.
Australia, il 70% delle case è alimentato da rinnovabili
L’Australia in un anno ha prodotto energia rinnovabile sufficiente ad alimentare 7,1 milioni di abitazioni, pari al 70 per cento di tutte le case del Paese. In tutto le rinnovabili producono il 17,1 per cento dell’energia australiana: meno di 10 anni fa il dato non superava il 7 per cento. È quanto emerge dal recente
L’Australia in un anno ha prodotto energia rinnovabile sufficiente ad alimentare 7,1 milioni di abitazioni, pari al 70 per cento di tutte le case del Paese. In tutto le rinnovabili producono il 17,1 per cento dell’energia australiana: meno di 10 anni fa il dato non superava il 7 per cento.
È quanto emerge dal recente rapporto “Renewable Energy Index”, redatto dal Green energy market, gruppo che analizza e monitora il settore dell’energia rinnovabile in Australia, la crescita del mercato, la quantità di nuovi megawatt installati.
Fotovoltaico ed eolico in crescita
L’eolico da solo ha prodotto 12,35 GW/h di energia, il che rispecchia il boom delle grandi centrali eoliche sorte in tutto il Paese. Anche il solare è in crescita, in particolare nel settore residenziale: in un anno sono stati 150mila i nuovi impianti installati sui tetti delle abitazioni. Energia rinnovabile che porterà un risparmio della bolletta energetica di più di 10 miliardi di euro.
“Il settore delle energie rinnovabili ha avuto una forte ripresa, dopo che l’ex primo ministro Tony Abbott aveva tagliato tutti gli investimenti”, ha dichiarato Tristan Edis, analista del Green energy market al Guardian. Ora “con Malcolm Turnbull gli investitori hanno recuperato la loro fiducia grazie anche ad una serie di iniziative del governo statale”.
Renewables generate enough power for 70% of #Australia’s homes—90% when 2016-17 projects are completed https://t.co/fOWQnAFc7n via @guardian pic.twitter.com/vljpVQlQZS
— IRENA (@IRENA) 10 settembre 2017
Australia. Più rinnovabili, più lavoro
Il rapporto sottolinea come i nuovi investimenti e la spinta verso le energia rinnovabili abbiano creato nuovi posti di lavoro in tutto il Paese. Sono i grandi impianti ad aver dato il maggior contributo, con più di 8mila nuovi green job. È il Nuovo Galles del Sud ad aver avuto i maggiori benefici, con 3.018 nuovi posti di lavoro, seguito dal Queenlands, con 2.625. Per quanto riguarda il solare, gli addetti sono stati 3.769, dalla vendita all’installazione degli impianti.
Il rapporto conferma cosi’ che l’Australia è sulla strada giusta per raggiungere i propri target per quanto riguarda la produzione di energia da fonti rinnovabili: il 20 per cento del totale entro il 2020.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
La giunta di Vito Bardi proroga la concessione a Total fino al 2028. Ma il documento della Regione Basilicata prevede la possibilità di estrarre petrolio fino al 2068.
Gli abitanti di Kobe, in Giappone, si ribellano contro l’espansione di una centrale a carbone, finanziata dalle maggiori banche nazionali.
L’eclissi negli Usa ha ridotto l’offerta di energia rinnovabile, sostituita dai combustibili fossili. Ma una delle soluzioni sta proprio nell’accumulo.
Un settimanale bulgaro rivela che TotalEnergies ha rinunciato alle esplorazioni nel giacimento di gas e petrolio di Khan Asparuh, nel Mar Nero.
Il rendimento dei pannelli fotovoltaici è un indicatore cruciale per valutare l’efficienza energetica di un impianto solare. Ecco alcuni consigli pratici.
Approvato il ritiro degli stati membri dal Trattato sulla carta dell’energia, giudicato troppo protettivo verso le imprese che investono nei fossili.
Il progetto, in collaborazione con Bluenergy Group, spinge la squadra di calcio dell’Udinese verso l’azzeramento delle emissioni.
Trino Vercellese è stato l’unico comune ad autocandidarsi per ospitare il Deposito dei rifiuti radioattivi. In seguito alle proteste, si è ritirato.