
Le indagini della Procura di Bari sollevano nuovi dubbi sulle strategie di lotta alla Xylella, mostrando gli interessi economici coltivati all’ombra della fitopatia. Ma c’è dell’altro.
Una ricetta pensata per approfittare dei benefici di questo ingrediente sano, gustoso e sostenibile: la canapa.
Per la realizzazione dei pici, mettete in una bowl la farina di canapa; dopo aver realizzato una fontanina, incorporate piano piano l’acqua a temperatura ambiente. Quando avrete raggiunto una buona uniformità ed elasticità, lasciate riposare per almeno 30 minuti a temperatura ambiente, dopodiché procedete e stendete la sfoglia, realizzando una sorta di spaghetto che andrete a rifilare a mano arrotondandolo tra i polpastrelli.
A questo punto, preparate la frutta secca (pinoli, pistacchi bacche di goji e uvetta che metterete a bagno, preferibilmente in un vino dolce per qualche minuto). Tagliate i pomodori secchi alla julienne, le acciughe, lo scalogno e iniziate la cottura partendo da quest’ultimo. Prendete anche una burrata, aggiungete la panna fresca e frullate il tutto creando una crema omogenea. Tostate poi le briciole di pane in olio evo, aglio e peperoncino fresco.
Aggiungete dell’olio in una padella, poi lo scalogno tritato finemente e fate rosolare il tutto. A fuoco spento aggiungete tutti gli altri ingredienti.
Mettete a cuocere la pasta per 4 minuti, scolate in modo leggero e mettete il tutto in padella. Andate avanti con la cottura per due minuti e poi mantecate con aggiunta d’olio evo toscano e qualche ciuffo di maggiorana fresca.
Per la presentazione del piatto, riponete al centro un cucchiaio di crema di burrata, adagiatevi sopra un nido di pici sul quale andate a riporre un cucchiaio da tavola di briciole aromatizzate. Infine, grattugiate un po’ di limone e qualche granello di sale nero di Cipro.
A cura dello Chef Giorgio Trovato
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Le indagini della Procura di Bari sollevano nuovi dubbi sulle strategie di lotta alla Xylella, mostrando gli interessi economici coltivati all’ombra della fitopatia. Ma c’è dell’altro.
Sono oltre 24mila gli allevamenti intensivi di polli e suini in Europa, molti sorti nell’ultimo decennio. Un’inchiesta ne fa la mappatura e ne denuncia le principali problematiche.
Secondo uno studio, il passaggio da una dieta tradizionale africana a una tipica del mondo occidentale globalizzato, aumenta l’infiammazione e diminuisce la risposta ai patogeni. Il passaggio inverso comporta invece benefici.
Secondo quanto osservato da ricercatori statunitensi, la dieta mediterranea ha del potenziale per contrastare i disturbi della sindrome dell’intestino irritabile.
I ricercatori dell’Istituto Ramazzini di Bologna hanno osservato un aumento dell’incidenza di tumori in diversi sedi con la somministrazione di bassi dosi di glifosato.
Rigenerazione e salute. Sono le parole chiave che è tempo di sovrascrivere a quelle attuali di impoverimento e degrado, imposte dall’agricoltura intensiva. Una sostituzione che scuote equilibri e merita attenzione.
Secondo uno studio americano sulla salute metabolica, il consumo di ceci è in grado di abbassare il colesterolo, mentre quello di fagioli neri riduce l’infiammazione.
I risultati di un progetto pilota sull’agricoltura rigenerativa mostrano i vantaggi di questo approccio rispetto all’agricoltura convenzionale. Registrando una produttività complessiva più elevata.
Dopo cinque minuti di esposizione alla pubblicità di cibo spazzatura i bambini consumano più calorie: lo studio presentato al Congresso europeo sull’obesità.