Più di 20mila elefanti sono stati uccisi illegalmente in Africa nel 2013

Strage di elefanti in centro Africa, il numero degli esemplari uccisi supera quello della nascite: popolazione a rischio.

Lo scorso anno in Africa oltre 20mila elefanti sono caduti sotto i colpi dei bracconieri. Secondo un rapporto pubblicato dalla Cites, la Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione, grazie alla quale il commercio di avorio è stato dichiarato illegale nel 1989, per la prima volta i sequestri di avorio in Africa hanno superato quelli effettuati in Asia. L’80 per cento dei sequestri ha avuto luogo in Kenya, Tanzania e Uganda, tre delle otto nazioni impegnate con la Cites nell’elaborazione di strategie per contrastare il contrabbando di avorio.

 

Secondo il rapporto curato dalla Cites il bracconaggio è in aumento nel centro Africa ma complessivamente è in calo rispetto gli anni precedenti. «Stiamo assistendo a una migliore applicazione delle leggi e abbiamo notato una riduzione della domanda in diversi paesi, c’è inoltre una maggiore attenzione da parte delle autorità e dell’opinione pubblica», ha dichiarato John Scanlon, segretario generale della Cites. Nonostante il bracconaggio sia diminuito anche il tasso della natività tra gli elefanti è in calo, e il numero di esemplari uccisi supera quello dei nascituri mettendo a serio rischio la sopravvivenza degli elefanti in Africa.

 

La povertà, la dilagante corruzione tra le forze dell’ordine e la richiesta di avorio che rimane alta sono le tre cause principali della caccia di frodo agli elefanti per ottenerne le zanne. Il Parco Nazionale di Garamba della Repubblica Democratica del Congo, in particolare, sembra sotto attacco da parte dei bracconieri. Negli ultimi due mesi sono stati uccisi 68 elefanti con il triste record del 2012 di 22 animali abbattuti nello stesso giorno. Secondo le autorità le principali responsabilità sono da ascrivere all’Esercito di Resistenza del Signore (Lra), un gruppo ribelle di guerriglia di matrice cristiana, responsabile tra l’altro di stupri, omicidi e l’impiego di bambini soldato, che ucciderebbe i pachidermi per finanziare le proprie attività terroristiche.

 

«Il parco di Garamba contiene la grande più grande popolazione di elefanti di quest’area dell’Africa – ha dichiarato Peter Fearnhead, amministratore delegato della ong African parks network – non sottovalutiamo la minaccia del bracconaggio e siamo determinati a prendere tutte le misure necessarie per proteggere i nostri elefanti».

 

Attualmente meno di 2.000 elefanti sopravvivono nel Parco nazionale di Garamba. La popolazione è calata del 90 per cento rispetto a mezzo secolo fa, quando erano oltre 20mila gli animali che vagavano per il parco.

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