La proposta di togliere la scadenza all’autorizzazione delle sostanze attive dei pesticidi è contenuta in un pacchetto semplificazione della Commissione. Per gli ambientalisti in questo modo il profitto dell’industria prevale sulla salute.
Per garantire le forniture agroalimentari provenienti dalle zone di conflitto, la politica europea sta indebolendo gli obiettivi di sostenibilità.
Il conflitto russo-ucraino ha fatto emergere la necessità di una maggiore indipendenza dei Paesi europei nella produzione e nell’approvvigionamento di materie prime, dal gas al grano. Nei palazzi delle istituzioni si discute di come far fronte all’emergenza e favorire l’autonomia. E il dibattito in corso sull’agroalimentare riguarda l’opportunità di rivedere gli obiettivi di sostenibilità delle strategie Biodiversità e Farm to Fork contenute nel Green deal e quelli della Pac al fine di – come sostenuto da una parte dei politici europei – aumentare la produttività e garantire la sicurezza alimentare nella Ue.
Il 17 marzo il commissario europeo all’Agricoltura Janusz Wojciechowski ha annunciato al Parlamento Ue le linee di intervento per un piano d’azione sull’agroalimentare. Tra le misure sul tavolo, lo sblocco della riserva di crisi della Pac da 500 milioni di euro per gli agricoltori e una deroga ai vincoli previsti dalla Pac sui terreni a riposo da destinare ad aree di interesse ecologico (Efa), così da permettere agli agricoltori di piantare più colture proteiche: si tratterebbe di sospendere temporaneamente l’obbligo previsto dalla Pac di non coltivare almeno il 5 per cento delle superfici arabili delle aziende, misura che, solo in Italia, renderebbe disponibili per le prossime semine primaverili circa 200mila ettari. “Facendo proprie le nostre proposte delle ultime settimane – ha dichiarato Paolo de Castro, membro della commissione Agricoltura del Parlamento europeo – l’esecutivo Ue metterà uno stop al blocco all’utilizzo dei fitofarmaci nelle aree agricole lasciate a riposo, che potranno quindi tornare a essere coltivate in modo tradizionale”.
In una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Draghi e ai ministri dell’Agricoltura Stefano Patuanelli e della Transizione ecologica Roberto Cingolani, 17 associazioni ambientaliste definiscono un grave errore indebolire gli obiettivi di sostenibilità dell’Unione europea. “L’attuale tentativo da parte di alcuni gruppi di pressione di utilizzare in modo strumentale il dramma della guerra come pretesto per demolire le già osteggiate strategie Farm to Fork e Biodiversità – si legge nella missiva – indica chiaramente la non consapevolezza, se non l’irresponsabilità, rispetto alla gravità delle crisi ecologiche a livello globale e la persistente attribuzione di priorità ad immediati e specifici interessi economici”. E, ancora: “Non è aumentando la produzione attraverso un ulteriore degrado del nostro ambiente naturale o aumentando la dipendenza dalle energie fossili che si risolveranno i problemi a breve e lungo termine, dobbiamo invece produrre e consumare il nostro cibo in modo diverso”.
Negli scorsi giorni, anche Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo per il Green deal, aveva sostenuto l’importanza di mantenere gli obiettivi di sostenibilità rivolgendosi ai colleghi così: “Per favore, non credete all’illusione che aiuterete la produzione alimentare rendendola meno sostenibile, non optando per la strategia Farm to Fork, non rendendola più resiliente in termini di ambiente naturale”. Portando come esempio i problemi sorti dal divieto di importare dalla Bielorussia il potassio utilizzato per produrre i fertilizzanti, Timmermans ha sottolineato come il Green deal – che ha tra gli obiettivi appunto quello di ridurre l’uso dei fertilizzanti – sia parte della soluzione e non del problema.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
![]()
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
La proposta di togliere la scadenza all’autorizzazione delle sostanze attive dei pesticidi è contenuta in un pacchetto semplificazione della Commissione. Per gli ambientalisti in questo modo il profitto dell’industria prevale sulla salute.
L’associazione dei consumatori, analizzando otto campioni di riso basmati, ha rilevato la presenza di pesticidi in circa la metà dei campioni, e aflatossine in cinque di essi.
Un documento dell’associazione Ciwf fa i conti di quanto costerebbe in termini ambientali, economici ed etici il primo allevamento di polpi e, in generale, l’acquacoltura carnivora.
Sei anni dopo il precedente dossier, Eat-Lancet estende il concetto di dieta per la salute planetaria anche ai temi di giustizia sociale e accessibilità del cibo.
Con l’approvazione da parte del Parlamento europeo della direttiva suolo, gli Stati membri hanno tre anni di tempo per istituire sistemi di monitoraggio e promuovere soluzioni per una gestione sostenibile.
Con l’immunologo Attilio Speciani abbiamo approfondito uno studio australiano secondo cui il consumo di noci è associato a una maggiore longevità, memoria e mobilità articolare.
Lo Stato ha approvato una legge bipartisan per togliere dai pasti scolastici i cibi ultra-processati più dannosi per la salute a partire dal 2029 ed entro il 2035.
Secondo un report pubblicato in vista della Cop30, le 45 maggiori aziende di carne e latticini al mondo inquinano di più del secondo Paese produttore di petrolio.
Il mondo del vino si trova oggi a un bivio: continuare su una strada tradizionale o innovare, abbracciando i principi della sostenibilità e della responsabilità sociale. La scelta di Mack & Schühle Italia.
