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Il 31 marzo, José Graziano da Silva, Direttore Generale della Fao, aprirà e chiuderà il summit in cui si deciderà una strategia per proteggere le palme dal punteruolo rosso.
Un’infestazione in grado di distruggere le palme consumandole dall’interno minaccia di spazzare via intere specie – oltre ai settori economici ad esse legati – se non si prenderanno rapidamente misure coordinate a livello globale.
Il punteruolo rosso è l’infestazione più pericolosa e distruttiva per le palme in tutto il mondo, e rappresenta una seria minaccia per le piante da cocco e da dattero in Asia e in Medio Oriente e per quelle ornamentali nel Mediterraneo e in Europa.
Originaria del Sudest asiatico, negli ultimi trent’anni l’infestazione si è diffusa nel Medio Oriente e in Nordafrica fino ad arrivare nel Regno Unito, l’anno scorso.
L’infestazione del punteruolo rosso è endemica in molti paesi dove ha inflitto enormi danni economici e sociali, minacciando la sicurezza alimentare e i mezzi di sussistenza di diverse comunità.
Uno dei problemi legati alla peste delle palme è che è molto difficile da individuare. Sono pochissimi, infatti, i segni esterni che permettono di capire che una pianta è stata attaccata e gli specialisti sono costretti a ispezionare piccoli fori di ingresso degli insetti alla base della corona di ogni pianta.
Mancanze nelle procedure di quarantena sono un altro fattore che ha favorito il diffondersi dell’infestazione, la quale si sposta di paese in paese soprattutto attraverso materiale di semina infestato.
Milioni di dollari si perdono ogni anno a causa del punteruolo rosso della palma. Al 2013, le perdite economiche legate all’infestazione in Italia, Spagna e Francia si stimano attorno ai 90 milioni di euro.
Negli ultimi 30 anni si sono intraprese diverse azioni per controllare e contenere le infestazioni, ma con risultati alterni, soprattutto a causa della mancanza di una strategia chiara e ben coordinata.
Gli alberi di palma vengono coltivati da oltre 5mila anni. Hanno sostenuto la vita e i mezzi di sussistenza in aree torride e poco fertili e sono un simbolo di vita, cultura e civilizzazione. Se non fermiamo l’infestazione, l’intera industria delle palme è a rischio.
Eradicare la minaccia è possibile, ed è già successo. Nel maggio del 2016 le isole Canarie sono stato il primo territorio al mondo ad eliminare l’infestazione dopo averla individuata nel 2005. Una parte della soluzione è stato sviluppare sistemi di informazione geografica che hanno permesso di gestire al meglio le operazioni di controllo.
Dobbiamo trarre vantaggio da questo tipo di tecnologie e continuare a collaborare per sviluppare soluzioni più efficaci e avanzate.
Ricercatori stanno già lavorando per sviluppare, tra gli altri, spray naturali per il controllo dell’infestazione. Altre soluzioni innovative includono cani che hanno imparato a fiutare l’infestazione, scanner termici e microfoni super sensibili che possono vedere e sentire le larve crescere all’interno delle piante. Grazie a risultati positivi, ricercatori stanno ora sviluppando dispositivi digitali facili da utilizzare e a basso costo.
Fermare il diffondersi del punteruolo rosso richiede un impegno fermo da parte dei paesi perché vengano rispettati i controlli alle frontiere sul movimento di materiale infestato. Condividere informazioni, esperienze, expertise e conoscenze tra i paesi non potrà che contribuire a questo scopo.
L’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) lavora con autorità nazionali e con le comunità per migliorare la produzione di datteri attraverso una migliore gestione delle risorse per l’irrigazione e aggiungendo valore attraverso migliori tecniche di raccolta, lavorazione e packaging.
Dal 29 al 31 marzo presso la sede della Fao a Roma, l’agenzia delle Nazioni Unite e il Centro internazionale di alti studi agronomici mediterranei (Ciheam) organizzano una consultazione scientifica e una riunione di alto livello per la gestione dell’infestazione del punteruolo rosso della palma.
Alla consultazione prenderanno parte rappresentanti della autorità regolatrici nazionali, esperti dei paesi colpiti, scienziati internazionali, sviluppatori coinvolti nell’identificazione e contenimento dell’infestazione e altri stakeholder.
Il risultato atteso della consultazione scientifica sarà un programma multidisciplinare multiregionale ben definito e una strategia per la gestione e il contenimento dell’infestazione.
Unendo le forze, possiamo contenere e controllare questo killer invisibile.
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