
Venticinque esperti si confrontano su comunità energetiche, nucleare di nuova generazione, biocarburanti e termovalorizzazione dei rifiuti: “Serve coraggio e una coscienza collettiva”.
Dopo Porto Torres in Sardegna anche la Puglia lancia la proposta di reddito energetico, un circuito virtuoso che permette di diffondere il fotovoltaico tra i cittadini.
La Regione Puglia ha approvato la proposta di legge per l’istituzione del reddito energetico regionale che mira a incentivare la progressiva diffusione di impianti di produzione di energia elettrica da fotovoltaico, presso le utenze residenziali domestiche o condominiali. Esempi simili ci sono oggi in Sardegna nel comune di Porto Torres.
La proposta di legge prevede che la Regione acquisti impianti fotovoltaici destinati alle abitazioni domestiche, mettendoli a disposizione in comodato d’uso gratuito per 9 anni, rinnovabili fino a un massimo di 25 anni. I pannelli verranno assegnati tramite bando a quelle famiglie che presentano condizioni di disagio socioeconomico. Coloro che si aggiudicheranno l’impianto dovranno attivare lo scambio sul posto dell’energia prodotta, attraverso una convenzione con il Gestore dei servizi energetici (Gse).
Grazie alla possibilità di produrre autonomamente l’energia e di cedere al gestore l’energia prodotta in eccesso e non consumata, le famiglie otterranno significativi risparmi in bolletta e contribuiranno a tutelare l’ambiente riducendo il ricorso all’energia prodotta da fonti fossili.
Obiettivo del reddito energetico è rendere i cittadini non solo fruitori ma anche produttori di energia, promuovendo un modello di generazione distribuita e favorendo l’autoconsumo.
La Puglia è impegnata nella riduzione dell’uso dei combustibili fossili a favore delle fonti rinnovabili. Il suo obiettivo è quello di produrre entro il 2030, il 32 per cento dell’energia da fonti rinnovabili per rispettare i target previsti dalla direttiva europea. “La Puglia è la regione che brucia più carbone in Italia, basti pensare che oltre il 40 per cento del consumo nazionale viene bruciato in una fascia di 70 km tra Brindisi e Taranto. Le fonti rinnovabili e la generazione distribuita sono l’unica vera prospettiva di liberazione dalla dipendenza energetica dalle fonti fossili, a favore di un sistema caratterizzato da autonomia e partecipazione, volto a realizzare il modello dell’economia solidale nel settore energetico” ha detto Antonio Trevisi che ha presentato la proposta di legge del reddito energetico in Puglia.
Ora, con l’aggiornamento in corso del piano energetico ambientale regionale, la Regione punta a un’economia di transizione a basso utilizzo di carbone sostituendolo con eolico, solare e, in base a una proposta di legge, anche attraverso la promozione dell’utilizzo di idrogeno.
Il Comune di Porto Torres, in Sardegna, è stato il primo in Italia a promuovere il reddito energetico. Il progetto si basa su un fondo pubblico che serve per finanziare l’installazione di impianti fotovoltaici sulle case dei cittadini, a partire da quelli con redditi più bassi ma destinato a tutti, gratuitamente. Gli impianti vengono assegnati tramite un bando pubblico.
Il sistema è molto semplice, l’impianto produce energia che viene usata dalla famiglia, consentendo risparmi sulla bolletta. Tutta l’energia in più viene ceduta alla rete e il surplus andrà ad alimentare il fondo che, a sua volta, servirà ad acquistare nuovi impianti. L’obiettivo è quello di creare un circolo virtuoso per far aumentare il numero di tetti fotovoltaici, far crescere la sensibilità ambientale, ridurre le spese per le bollette, diffondere la cultura delle rinnovabili.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Venticinque esperti si confrontano su comunità energetiche, nucleare di nuova generazione, biocarburanti e termovalorizzazione dei rifiuti: “Serve coraggio e una coscienza collettiva”.
L’intelligenza artificiale sta diventando sempre più presente nelle nostre vite. Ma qual è il suo vero impatto ambientale? Una domanda banale che necessità risposte più complesse.
Un nuovo rapporto su produzione e consumo di energia in Francia evidenzia una rapida crescita delle fonti rinnovabili rispetto al 2023.
La Cina ha registrato il primo calo delle emissioni di CO2 dovuto a fattori strutturali e non a un calo della domanda.
La potenza installata di solare e eolico in Cina ha superato quella del carbone. Ma Pechino non arresta lo sviluppo della fonte fossile più pericolosa.
Il rapporto annuale dell’agenzia Irena indica che il 92,5 per cento dei nuovi impianti installati nel 2024 è legato alle fonti rinnovabili.
I pannelli fotovoltaici sono la tecnologia verde più utilizzata nella transizione energetica. Ma come smaltirli e riciclarli quando diventano obsoleti?
Il governo vara il ddl che segna l’inizio del ritorno al nucleare, di nuova generazione, per contribuire alla decarbonizzazione. Quali pro e quali contro?
Saudi Aramco, ExxonMobil, Shell, Eni: sono alcune delle “solite” responsabili delle emissioni di CO2 a livello globale.